Arrestato imprenditore, fatture false ed evasione fiscale per 3 milioni di euro
Arrestato un imprenditore pugliese (non fiorentino come inizialmente detto), Luigi Dagostino di 51 anni, per fatture false: l'operazione della guardia di finanza di Firenze è stata indetta dal gip Fabio Frangini su richiesta del procuratore capo Giuseppe Creazzo. Indagati in tre per evasione di iva e imposte sui redditi per circa 3 milioni di euro. Gli altri due indagati sono N.I. di 44 anni e P.M.E. di 49 anni: sono state fatti perquisizioni locali e sequestri per beni di valore pari a quanto evaso. L'imprenditore fiorentino è indagato anche per emissione di fatture per operazioni inesistenti. Le indagini sono coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco e dal sostituto procuratore Christine Von Borries.
Dagostino è soprannominato in Toscana il 're degli outlet'. La società di cui si parla è la Andi di Figline Valdarno, cancellata nel 2006 dal registro delle imprese. Le fatture erano emesse da società pugliesi. Il nome di Dagostino è finito alla ribalta delle cronache giudiziarie, per altri casi, nell'inchiesta tra gli affari con Tiziano Renzi, padre dell'ex premier Matteo. Anche in quella occasione l'accusa, per Dagostino, Renzi senior e moglie, riguarda fatture false. Il rinvio a giudizio è stato chiesto a maggio scorso.
Donzelli (FdI): "Legò Tiziano Renzi all'ultimo presidente di Banca Etruria"
"Luigi Dagostino è l'uomo che ha legato Tiziano Renzi a Lorenzo Rosi, ultimo presidente di Banca Etruria. Più volte lo abbiamo portato all'attenzione dell'opinione pubblica denunciando una fitta rete di società che suscitano dubbi sulla trasparenza e legittimità di operazioni come quella della realizzazione di outlet in tutta Italia, l'acquisto del teatro comunale e dello storico caffè Rivoire di Firenze e i passaggi di denaro provenienti da paradisi fiscali". E' quanto afferma il parlamentare di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, commentando l'indagine della Guardia di Finanza che ha portato oggi all'arresto di Luigi Dagostino, insieme ad altri due imprenditori, accusato di reati tributari.
"Dagostino - sottolinea Donzelli - ha fatto affari con Tiziano Renzi ed è tutt'ora liquidatore della Party, società alla quale hanno partecipato anche la Nikila di Ilaria Niccolai e di cui Laura Bovoli è stata amministratore unico. Dagostino - conclude Donzelli - è stato in affari anche con i figli di Andrea Bacci, altro fedelissimo renziano", conclude Donzelli.
La difesa
L'avvocato Alessandro Traversi, sottolinea, a proposito degli arresti domiciliari a cui è stato ristretto da stamani alle 6 il 're degli outlet', che il pericolo di reiterazione di reato contestato all'imprenditore Luigi Dagostino "non c'è, non esiste". Il gip ha motivato gli arresti con il pericolo di reiterazione del reato. Però "da lungo tempo, ormai, Dagostino non emette più fatture, di nessun tipo, sopratutto ha aderito a un cospicuo ravvedimento operoso con l'Agenzia delle Entrate per 3,6 milioni di euro, relativo a un altro gruppo di fatture" che gli sono state contestate e che sono altre rispetto a quelle dell'inchiesta per cui è scattato l'arresto. "Mi sembra incompatibile questa scelta di ravvedimento per uno che volesse eventualmente reiterare il reato fiscale di cui è accusato. Uno che vuole reiterare reati fiscali, di evasione delle imposte, difficilmente si impegna in un ravvedimento" con l'Erario.