Inseguimento all'Isolotto, ferito gravemente un 29enne scooterista
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I carabinieri di Firenze hanno fermato delle persone, pare di etnia rom, dopo un inseguimento in via Canova a Firenze (la prima ipotesi riguardava una sparatoria). L'inseguimento ha coinvolto 3 auto. Ferito uno scooterista in modo grave, più fortunati due bambini, di 6 e 8 anni, che erano con il padre in una delle auto coinvolte. I militari sono riusciti a bloccare tutti i coinvolti. Un'auto dei nomadi è finita incendiata in una siepe. Sul posto anche la polizia municipale e il presidente del Q4 Dormentoni. I soggetti coinvolti nella lite sono stati entrambi identificati e bloccati sul posto dai carabinieri di Firenze Oltrarno che procedono con le indagini.
Secondo aggiornamenti sarebbero 4 le persone fermate dai carabinieri: l'automobilista e altri tre coinvolti trovati sul luogo del fatto. Chi avesse assistito all'inseguimento e all'incidente stradale è pregato di recarsi nelle caserme dei carabinieri di Legnaia e Borgo Ognissanti. Ogni testimonianza può essere preziosa per ricostruire l'accaduto.
LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI
Inseguimento a folle velocità e speronamento tra tre autovetture guidate da dei residenti nel campo nomadi del Poderaccio. Un 29enne fiorentino fermo a bordo di uno scooter al semaforo è stato investito ed è ora in condizioni gravissime. Due arrestati per lesioni gravissime e altri due denunciati a piede libero.
Alle 12.20 una Lancia Lybra bordeaux condotta da un 44enne di etnia rom, moglie seduta a fianco, ha speronato a marcia indietro nel parcheggio del supermercato Esselunga di via Canova una Opel Zafira grigia, con alla guida un 43enne anch'egli rom.
Anche una Fiat Punto in transito è stata danneggiata dalla Lancia Lybra, e il conducente ha riportato lievi lesioni. Un maresciallo dei carabinieri libero dal servizio ha tentato di fermare la manovra ma il guidatore della Lancia è fuggito, come aveva fatto anche la Opel pochi istanti prima. Il 44enne stava cercando di investire un altro carabiniere, presente per un servizio antirapina e che aveva intimato l'alt.
In via Canova è partito un inseguimento al quale ha preso parte anche una Volvo 960, condotta dal 65enne padre del 44enne, con a bordo un nipote 29enne.
Dalle immagini del sistema di videosorveglianza urbana si nota che i tre mezzi (Opel Zafira inseguita dalla Volvo 960 e dalla Lancia Lybra) hanno percorso via Canova a velocità folle tentando manovre di speronamento e rischiando anche di investire una persona a bordo di uno scooter, scansatasi in tempo.
All’altezza dell’incrocio con via Simone Martini la Volvo 960 ha urtato la Opel Zafira mandandola fuori strada (il mezzo si è incendiato, ma il conducente è riuscito ad uscirne prima). Dopo l'urto la Volvo ha fatto una giravolta fino a impattare contro una Hyundai Ix20 e uno scooter Honda SH125 fermi al semaforo, oltre che contro una Volvo V40 che aveva appena svoltato da via Simone Martini entrando in via Canova.
Il centauro 29enne è sbalzato a metri di distanza e ora si trova all'ospedale di Careggi in condizioni critiche. Il 29enne della Volvo 960 è sceso dal mezzo con una mazza da baseball per cercare di andare ad aggredire il conducente della Opel Zafira.
I due della Volvo, il più anziano Amet Remzi e il più giovane Mustafa Dehran, sono stati arrestati e accusati di lesioni personali gravissime. Denunciati a piede libero i conducenti delle altre due autovetture coinvolte nell’inseguimento.
I motivi alla base della vicenda sono in fase di ricostruzione e – in base alle informazioni finora acquisite – riconducibili a dissidi di natura familiare.
IL SUPPORTO PSICOLOGICO
Il gruppo degli psicologi per il supporto ai familiari di vittime di incidenti stradali è prontamente intervenuto questo pomeriggio a seguito del gravissimo episodio che ha coinvolto il giovane investito in scooter dopo la sparatoria all’Isolotto. La Polizia Municipale, così come prevede il protocollo siglato tra l’Ordine degli psicologi della Toscana e il Comune di Firenze, ha attivato due psicologi che sono all’ospedale di Careggi, in ausilio agli operatori di Polizia Municipale, per offrire attività di sostegno psicologico ai familiari del giovane.
«Grazie al protocollo, siglato nel 2016, - conclude Alessandro Toccafondi, referente del gruppo di lavoro psicologia dell’emergenza dell’Ordine degli Psicologi della Toscana - sono stati selezionati dal Comune oltre 30 psicologi formati nel campo della psicologia dell’emergenza che vengono immediatamente attivati dalla Polizia Municipale fiorentina in caso di necessità. Psicologi che sono intervenuti in questa come in altre situazioni di incidenti gravi avvenuti nel Comune di Firenze».
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