Urbanistica a Prato, Ceccarelli: "Imprese e paesaggio non sono in antitesi"
"L'area Firenze/Prato/Pistoia è la più densamente popolata è quella in cui l'impresa ha maggiormente contribuito a plasmare il paesaggio attuale. Nella discussione che ha preceduto la stesura delle nuove norme c'è stato chi ha fortemente rivendicato la libertà di impresa, ma con la legge urbanistica regionale 65/2014 è stato trovato un meccanismo efficace per limitare il consumo di nuovo suolo senza frenare lo sviluppo". A dirlo è stato l'assessore regionale all'urbanistica Vincenzo Ceccarelli che, alla Camera di Commercio di Prato, ha incontrato amministratori, tecnici e professionisti dell'area pratese nel corso del seminario "La nuova stagione del territorio in Toscana", organizzato da Regione Toscana ed Anci nell'ambito della manifestazione 'Dire e Fare'.
La provincia di Prato continua ad essere un esempio di scelte nelle quali convivono sviluppo e tutela del paesaggio, anche adesso infatti vediamo proporre a Montemurlo un piano strutturale che mira a recuperare vecchi fabbricati industriali dismessi non tramutandoli in appartamenti, ma riservandoli allo sviluppo di imprese di qualità.
Quella di stamani è stata la quarta tappa di un tour di 5 date voluto dall'assessore per portare direttamente sul territorio il confronto sui nuovi strumenti urbanistici regionali e sullo stato di attuazione delle novità previste, affrontando dubbi e discutendo delle diverse situazioni faccia a faccia con chi per lavoro deve confrontarsi ogni giorno con le novità normative.
"Ho scritto proprio ieri al nuovo Ministro- ha aggiunto Ceccarelli - per chiedergli di fissare un nuovo summit in Toscana nel 2020 per celebrare il ventennale della Convenzione del paesaggio, che si è tenuta a Firenze nel 2000, e fare il punto sulla sua applicazione, dato che ha segnato un salto culturale e metodologico nella definizione del paesaggio, non più solo bene estetico ma elemento strettamente legato alla percezione che ne ha la popolazione che lo abita".
Il Piano paesaggistico regionale toscano e la legge 65/2014 non sono nati non per rimediare a scempi del passato, ma sono un'evoluzione qualitativa lungimirante che ha reso la Toscana un esempio a livello nazionale. "Prima della nostra scelta di definire perimetri urbani entro cui poter intervenire ed aree rurali a consumo zero, per quanto riguarda la funzione residenziale - ha spiegato l'assessore- a livello nazionale ancora si parlava di consumo di suolo proponendo quote annuali per ciascuna regione, un po' come le quote latte. Il salto di qualità è evidente".
L'assessore ha ricordato che il percorso verso il recepimento da parte di tutte le amministrazioni comunali toscane delle novità urbanistiche della normativa regionale è iniziato in questi primi tre anni di legislatura. "Nei 2 prossimi anni - ha aggiunto - ci aspettiamo l'avvio o l'approvazione di 150 piani strutturali nuovi e di 200 piani operativi. Entro il 2019 tutti i Comuni toscani dovranno aver avviato il procedimento per adeguamento e conformazione alla legge e al Piano".
Tra le principali novità introdotte con la legge, Ceccarelli ricorda la pianificazione d'area vasta, che sta riscuotendo successo specialmente tra i piccoli Comuni. "In Toscana ci sono 120 Comuni - ha detto l'assessore - che invece di fare ciascuno il proprio Piano strutturale, hanno scelto di condividere scelte e strategie, di pensare ad uno sviluppo d'insieme dei loro territorio ed alla fine produrranno 25 piani strutturali intercomunali. La Regione ha sostenuto questa scelta con dei bandi che hanno assegnato oltre 3 milioni di risorse, questo è stato apprezzato e noi abbiamo apprezzato la collaborazione di tutta la filiera amministrativa".
Il prossimo ed ultimo seminario de "La nuova stagione del territorio in Toscana" al quale parteciperà l'assessore si terrà ad Arezzo il 13 giugno.
A Prato, oltre all'assessore, erano presenti Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato, Gabriele Nannetti della Soprintendenza per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato, Valerio Barberis assessore all'urbanistica del Comune di Prato, Aldo Ianniello direttore dell'area urbanistica della Regione Toscana, Marzia De Marzi consigliere Rete Toscana delle professioni, Francesca De Santis Garante della partecipazione, Mauro Agnoletti presidente dell'Osservatorio regionale del paesaggio e Sabrina Iommi ricercatrice dell'Irpet.
Nel corso della mattinata sono stati ricordati e ri-presentati anche gli strumenti messi a disposizione dalla Regione per agevolare il pavido di pianificazione delle amministrazioni comunali, a partire dai bandi regionali pubblicati nel 2016 e 2017 (a breve è previsto anche quello per il 2018) per il cofinanziamento delle spese per la realizzazione di piani strutturali intercomunali fino al data base Irpet che riporta tutti i dati socio-economici di ciascun comune toscano è che e gratuitamente consultabile sul sito dell'istituto di ricerca.
Si ricordano infine i due strumenti dei quali la Toscana si è dotata negli anni scorsi per governare il territorio: il Pit con valenza di Piano paesaggistico e la legge regionale 65/2014, strumenti che hanno il comune obiettivo della valorizzazione del patrimonio territoriale e paesaggistico per favorire uno sviluppo sostenibile e durevole, contrastando il consumo del suolo e al tempo stesso semplificando le procedure amministrative.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa