Inceneritore, Fossi: "Non si farà, né ora né mai"
“Addirittura paventano rialzi impressionanti della tariffa sui rifiuti oltre allo oramai stucchevole allarme emergenza-rifiuti: “saremo sommersi” gridano. Ci minacciano per impaurirci senza rendersi conto che la prima regola in uno Stato Democratico e di Diritto è rispettare la legge e le sentenze. E il Diritto ha detto chiaramente: NO. Ha detto senza possibili interpretazioni che quell'inceneritore non si deve fare perché inutile, costoso, dannoso per la salute dei cittadini e quindi illegittimo”. Emiliano Fossi, il sindaco di Campi che ha fatto saltare il progetto di termovalorizzatore con il suo ricorso alla giustizia amministrativa vincendo prima al Tar e poi anche al Consiglio di Stato, non è disposto a far rientrare dalla finestra quello che la legge prima e la politica poi ha sbattuto fuori dalla porta.
“Sono come quei giapponesi che a guerra oramai finita erano rimasti nel loro bunker con l'elmetto in testa ad aspettare – ironizza Fossi - Dire che la doppia sentenza Tar-Consiglio di Stato è ribaltabile da una decisione della Regione significa non voler trovare una soluzione ma cercare solo un nuovo scontro. La giustizia ha messo una pietra tombale sull'inceneritore, se ne rendano conto”.
Tanto più, fa notare il sindaco, che “non basterebbe certo fare il boschetto per superare lo stop giurisdizionale, ma servirebbe ripartire dall'inizio, cioè rifare tutto l'iter amministrativo e autorizzativo. Una tela di Penelope infinita che si sfa ogni volta che arriva alla fine. Mi sembra incredibile che ci sia qualcuno che possa pensare di lasciare ancora immobile il nostro territorio infilandolo di nuovo in un labirinto inestricabile di carte bollate”.
Quindi “indietro non si torna né ora né mai” dice Fossi. “Anche perché – aggiunge - c'è stata una evoluzione della politica nelle istituzioni toscane, sia nella Piana che a livello regionale, per cui oggi la strada non è più quella di prendere i rifiuti e bruciarli ma di avviare una economia circolare per la riduzione, il riciclo e il riuso dei rifiuti e quindi la tariffa differenziata”.
Per Fossi da questo “netto e irrevocabile No all'inceneritore” cioè è già nata una fase nuova “piena di Sì per una svolta ambientale che risolva in maniera ecologicamente sostenibile il problema dei rifiuti dalla loro raccolta, puntando forte sulla differenziata, allo smaltimento, investendo sul principio del riuso. Perché rispetto a chi ha la testa rivolta all'indietro e guarda al passato è giusto che la politica sappia guardare avanti, al futuro, muovendosi in quella direzione”.