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Arcipelago senza rifiuti, un giorno per l'ambiente con scuole e cittadini

Una giornata di pulizia in riva al mare, per preparare la spiaggia all’arrivo della grande ondata di bagnanti e per sensibilizzare cittadini e opinione pubblica su quanto ciascuno può fare per dare una mano all’ambiente. La giornata, in programma per il 30 maggio con ritrovo alle 9 presso la rotonda di Marina di Vecchiano (Piazzale Montioni – Silvano Ambrogi), vedrà la partecipazione dei volontari delle sezioni soci Coop e delle associazioni del territorio, di Legambiente circolo Pisa, di alcuni alunni del Liceo artistico statale di Porta Romana e Sesto Fiorentino di Firenze e di tutti i cittadini che vorranno unirsi: a tutti Unicoop Firenze fornirà una maglietta con il logo Arcipelago pulito e, a fine mattinata, ai partecipanti verrà offerta una degustazione di frittura di paranza dell’Arcipelago toscano.
L’iniziativa del 30 maggio è promossa da Unicoop Firenze e Legambiente, in collaborazione con il Comune di Vecchiano, la sezione soci Coop Valdiserchio Versilia e l’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, nell’ambito della campagna Arcipelago pulito. La campagna sperimentale ha messo in fila tanti soggetti, dal Ministero dell’ambiente a Regione Toscana, Legambiente e Unicoop Firenze fino alle cooperative locali di pescatori, uniti dall’obiettivo di rendere più pulito il braccio di mare di 300 km tra Livorno e Grosseto: da aprile scorso, per la prima volta in Italia, le plastiche che finiscono nelle reti di raccolta vengono portate in porto, classificate e debitamente smaltite dal Revet, un'azienda specializzata nella raccolta, selezione e trattamento di materiali destinati al riciclaggio, che poi seleziona i rifiuti riciclabili e quelli destinati allo smaltimento. Una vera e propria filiera toscana per un mare senza rifiuti che rappresenta il primo caso in Italia di recupero delle plastiche disperse in mare che finora non venivano riportate in porto.

Con una prima sperimentazione di sei mesi, il progetto in corso mette in campo 24 pescherecci, di cui 6 già in azione che nei primi 15 giorni, hanno raccolto 230 chili plastica, circa 2 mq di volume di cui il 15% riciclabile: reti (11%), tappi e coperchi (9,6%), mozziconi di sigaretta (8,5%), bottiglie (7,7%), cotton fioc (6,1%), stoviglie usa e getta (4,4%), contenitori vari (2,9%), sacchetti e shopper (2%) sono gli oggetti più trovati, insieme a un  campionario vario di bicchieri, palloni, pinne, taniche, stivali, secchi e persino resti di giocattoli. Una volta arrivati in porto, i rifiuti sono stati stoccati in un apposito deposito dalla Labromare, la concessionaria per la pulizia del porto di Livorno che fa una prima selezione. Da lì i rifiuti hanno continuato il viaggio fino alla Revet per la fase finale di recupero o smaltimento. La sperimentazione di sei mesi proseguirà fino a ottobre quando, dopo un primo bilancio, il progetto potrebbe essere esteso ad altre zone della Toscana o d’Italia.

PLASTICA IN NUMERI
I risultati che confermano con i fatti quanto rilevato dall’indagine di Goletta di Verde 2017 di Legambiente che, nel bilancio finale del suo viaggio lungo i 7.412 chilometri di costa italiana, ha restituito un quadro poco rassicurante: il Mediterraneo è uno dei mari più minacciati dal marine litter, i rifiuti che galleggiano in mare e quelli spiaggiati, frutto della cattiva gestione a monte, dell’abbandono consapevole e della cattiva depurazione. Nel 18% dei punti monitorati dai tecnici di Goletta Verde è stata riscontrata la presenza di rifiuti da mancata depurazione: assorbenti, blister, salviette ma, soprattutto, di cotton fioc. In 46 spiagge monitorate da Legambiente ne sono stati trovati quasi 7.000, frutto della cattiva abitudine di buttarli nel wc e dell’insufficienza depurativa. A preoccupare è anche la mole dei rifiuti galleggianti che sono solo la punta dell’iceberg rispetto a quelli che giacciono sui fondali. Dall’ultima indagine condotta a bordo di Goletta Verde (2016) con 80 ore di osservazione diretta e 950 km monitorati, è emerso che il 96% dei rifiuti galleggianti è plastica. Una densità pari a 58 rifiuti per ogni Km2 di mare con punte di 62 nel Mar Tirreno. Goletta Verde ha trovato buste (16,2%), teli (9,6%), reti e lenze (3,6%), frammenti di polistirolo (3,1%), bottiglie (2,5%). (Approfondimento su www.legambiente.it/marinelitter).
Dal mare alla spiaggia il salto è breve e lo spunto per la giornata di raccolta a Marina di Vecchiano è fornito anche dall’iniziativa della giornata “Spiagge e fondali puliti” che, come ogni anno, Legambiente ha promosso in tutta Italia il 25, 26 e 27 maggio, per liberare le spiaggia dai rifiuti e condividere una giornata di impegno concreto per la cura del bene comune.
 
LE TRE R PER L’AMBIENTE: RIDUZIONE, RIUSO, RICICLO
Più in generale la campagna Arcipelago pulito ha l’obiettivo di accendere un faro sulla necessità urgente di prendere provvedimenti per evitare ulteriori e irreparabili danni a un ambiente marino minacciato da comportamenti irrispettosi e lesivi del bene comune. Il mare e le spiagge in estate portano i segni del grande passaggio turistico fatto di cicche di sigarette, accendini, chewing gum, creme solari e numerosi materiali plastici abbandonati dai bagnanti o riportati a riva dal mare, come nel caso dei cento milioni di cotton fioc che, secondo l’Enea, sono dispersi sulle spiagge italiane.

Quello che per molti è una novità di oggi, per Unicoop Firenze è una scelta che risale addirittura al 2009, quando Unicoop Firenze ha scelto i sacchetti biodegradabili al posto degli shopper tradizionali alle casse. Una decisione che, in termini ambientali, in otto anni ha prodotto numeri di successo. Oggi il 70% dei clienti Unicoop Firenze ha imparato a usare borse riutilizzabili. Inoltre, dal 2009, la Cooperativa ha di fatto prodotto e fatto produrre 4900 tonnellate in meno di rifiuti di plastica e ha emesso nell'ambiente 3000 tonnellate di anidride carbonica in meno rispetto a quanto sarebbe successo in assenza di queste scelte ecosostenibili. L’introduzione del Mater-Bi per l’ortofrutta invece è cominciata nel 2012 con la sperimentazione in alcuni punti vendita. Dal 2014 in tutti i reparti freschi dei punti vendita di Unicoop Firenze sono stati inseriti i sacchetti compostabili che per legge, dal 1 gennaio 2018, sono a pagamento.

Campagne e iniziative, quelle di Unicoop Firenze, coerenti con l’azione che da anni Coop porta avanti per l’ambiente con un forte impegno per ridurre gli imballaggi di plastica e non solo, seguendo la policy delle 3R: riduzione, riuso e riciclo. Ovvero: usare minori quantità di imballaggi; privilegiare materiali da imballaggio riciclabili o compostabili al posto dei vergini, qualora possibile; riutilizzare imballaggi reimpiegabili più volte per lo stesso uso (ricariche). Inoltre, nel packaging del prodotto a marchio viene ricercata ogni potenziale soluzione innovativa. Grazie a queste azioni nel 2016 su 210 prodotti a marchio Coop il risparmio è stato di 4.200 tonnellate di materiale di confezionamento a cui si somma l’uso di 2.000 tonnellate di materiale riciclato. Allargando il discorso al progetto per la riduzione dei gas serra, gli accordi con i 317 fornitori aderenti hanno consentito di risparmiare 2.272 tonnellate plastica solo nel 2016 nei materiali da imballaggio.

Un impegno continuo che il progetto Arcipelago pulito ha tradotto in una serie di attività quotidiane di impatto immediato sul territorio toscano: al termine della sperimentazione dei sei mesi il Ministero dell’ambiente farà un bilancio dei risultati e valuterà se questo progetto pilota può funzionare da caso esemplare e modello replicabile in altre aree marine italiane.

Fonte: Ufficio Stampa

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