Omicidio-suicidio a San Miniato, la sorella di Elisa: "Lui la pedinava. C'erano avvisaglie"
"Federico pedinava mia sorella. È stato più volte chiesto a mia sorella di fare una denuncia di stalking cosa che lei per amore nei confronti di questo ragazzo a cui voleva bene non ha mai voluto fare". Sono queste le parole dette a SkyTg24 dalla sorella di Elisa Amato, uccisa con alcuni colpi di pistola nella notte del 25 maggio da Federico Zini, prima di togliersi la vita lui stesso.
"Non è vero - continua la sorella nell'intervista - che Federico fosse un ragazzo tranquillo. Voglio solo precisare che c'erano le avvisaglie, c'erano tutte, mia sorella ne era consapevole anche se forse non abbastanza e anche i genitori lo erano perché mia sorella stessa aveva chiesto espressamente a loro di aiutarlo in questa situazione per fargli accettare il fatto che questo amore non poteva andare avanti"
Disposta l'autopsia su Elisa Amato
Intanto la Procura di Pisa ha disposto l'autopsia sul corpo di Elisa che potrebbe avvenire già domani o nei primi giorni della prossima settimana: dall'esame autoptico si attendono maggiori dettagli su quanto accadde quella notte e sulle modalità dell'omicidio-suicidio.
La pistola di Federico Zini ha sparato almeno 4 colpi
È molto probabile che venga disposta l'autopsia anche sul corpo del 25enne residente a San Miniato ex calciatore del Tuttocuoio, anche se al momento non ci sarebbe la disposizione da parte della Procura. I due esami autoptici dovranno chiarire con maggiore precisione cosa sia accaduto quella notte. Da quanto ricostruito fino ad ora il 25enne avrebbe raggiunto la ragazza a Prato ieri sera e successivamente sarebbe nata una discussione, ma non è chiaro se l'omicidio sia avvenuto in quel momento. Per il momento è certo che la pistola, di fabbricazione ceca calibro 9x21, abbia sparato almeno 4 colpi, forse 5.
L'ipotesi dell'omicidio a Prato sembrerebbe la più attendibile, anche perché alcuni vicini dell'abitazione della ragazza, dopo i rumori di una litigata in strada, avrebbero sentito dei forti spari. Sarò però l'autopsia e gli esami tecnici a chiarire quanti colpi sono stati sparati e se se siano stati rivolti verso Elisa. Non è ancora chiaro, infatti, se la morte della giovane è avvenuta lì o se la pistola è stata puntata in aria a scopo di minaccia e intimidazione.
Gli accertamenti degli inquirenti potrebbero prendere in esame anche i cellulari dei due ex fidanzati e il traffico di chiamate e messaggi.
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