Case Passerini, Prc: "Sentenza storica, adesso analisi delle opere incompatibili con la Piana"
Una giornata “storica” quella di oggi, per i tanti comitati, associazioni, alcuni pubblici amministratori, che da anni si battono contro l’inceneritore di Case Passerini, un opera ambientalmente devastante, inutile e costossima, figlia di concezioni superate da decenni. Storica anche per Rifondazione Comunista della Toscana e della piana a tutti i livelli, che ha sempre sostenuto la lotta contro questa realizzazione. Ma soprattutto per i cittadini, che già devono subire fonti le quali rendono l’area una delle più inquinate d’Europa.
La sentenza del Consiglio di Stato di ieri mette infatti di fatto la parola fine su questa vicenda. O meglio ci auguriamo che non continuino a insistere, infilandosi nelle pieghe della medesima, amministratori o dirigenti di società che, come “ultimi giapponesi”, vogliano tentare ulteriori escamotage per riaprire questa partita, che oggi appare finalmente chiusa. Prendiamo atto che molti – su Case Passerini – hanno cambiato idea, come il Presidente Rossi. Che, facendo una conversione ad U, oggi smentisce il Rossi di qualche mese e anno fa, il quale quell’opera aveva inserito in un piano regionale dei rifiuti dove si partiva dall’incenerimento (sovradimensionato) per costruire il piano stesso, e non viceversa. E che aveva sempre difeso a spada tratta.
Lo attendiamo alla prova dei fatti – e al di là delle convenienze politiche -, con un nuovo piano regionale che faccia dell’economia circolare, della strategia rifiuti zero, della filiera del riuso e riciclo, della tariffazione puntuale i cardini del nuovo atto (e senza Case Passerini), in tempi utili. Saremo contenti di aver avuto ragione, insieme a tante e tanti altri, in tempi non sospetti. Con questa sentenza però si apre anche un'altra necessità: se di parco finalmente si parla non si può che portare a compimento una delle vere e utili grandi opere per l'area: cioè il parco della Piana, e esso deve rappresentare, insieme alle altre opere ambientali da tutelare, il vero “ordinatore” dell’area e della Piana.
E questo – oltre alla necessità di togliere e non mettere altri carichi ambientali – lo rende incompatibile con l’altra grande opera prevista, cioè il nuovo aeroporto (senza dimenticare un altro “mostro” inutile costosissimo e devastante come il sotto attraversamento TAV di Firenze). Credo che si debba quindi smettere con la “politica del carciofo” e compiere una attenta valutazione ambientale completa e strategica per la Piana, al fine di rendere armoniche scelte lungimiranti alla luce della sua reale condizione, dove le incompatibilità sono evidenti oggi come lo erano, per Case passerini come per le altre opere citate, già anni fa. Insomma, fare finalmente l’interesse dei cittadini e non subirlo solo alla fine di un tormentato iter anche giudiziario, che ha reso evidente dopo molti anni quello che si poteva benissimo capire subito se si voleva tutelare davvero l’interesse pubblico