Il quadro straziato dalla bomba ai Georgofili rivede la luce
Obiettivo raggiunto (e superato): il quadro «ferito» è stato curato. Sabato 26 maggio, alle 12, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, «I giocatori di Carte» di Bartolomeo Manfredi - distrutto dell’esplosione della bomba ai Georgofili, il 27 maggio 1993 – tornerà alla città. Una cerimonia, organizzata dal Comune di Firenze con il Comitato per il restauro dei “Giocatori di carte”, che sarà aperta dai saluti del sindaco di Firenze, Dario Nardella. All’incontro, parteciperanno il direttore del Corriere Fiorentino, Paolo Ermini, il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, con la restauratrice Daniela Lippi e la storica dell’arte e funzionaria degli Uffizi Maria Matilde Simari. Sempre sabato, con il Corriere Fiorentino, in edicola l’allegato gratuito “Cultura contro terrore”, uno speciale di 24 pagine che racconta l’impresa. E’ la conclusione, a 25 anni dalla strage, della campagna di raccolta fondi «Cultura contro terrore» promossa nel giugno 2017 dal Corriere Fiorentino, Gallerie degli Uffizi e Ubi Banca per il restauro del dipinto. Con la cifra raggiunta, 26.527.50 euro (il traguardo era 22.212 euro), grazie alla generosità di quanti hanno contribuito, è stato possibile restaurare anche la cornice e realizzare una pubblicazione, in collaborazione con l’editore Mandragora, per raccontare la storia di questa impresa. Il quadro, sarà poi esposto al pubblico nell’auditorium Vasari degli Uffizi, aperto eccezionalmente dopo il corteo che alle 1,04 di domenica notte muove da Palazzo Vecchio al luogo dell’attentato. Resterà in mostra per tutta la settimana seguente, mentre al termine dei lavori per il Corridoio Vasariano, tornerà nel luogo in cui si trovava la notte della bomba.
Dalla bomba al restauro
La tela di Manfredi che era appesa di fronte alla finestra sulla torre dei Georgofili, con l’esplosione della bomba fu strappata dai vetri distrutti dal tritolo. Subito dopo l’attentato, fu messa in sicurezza e ricoperta con carta velina e così è rimasta per 24 anni. Ora, grazie alle nuove tecnologie disponibili e alla perizia della restauratrice Daniela Lippi, quasi ogni frammento tra quelli recuperati dopo l’attentato, ha ritrovato il suo posto. E ha ripreso forma la scena di vita quotidiana del 1600 che raffigura un gruppo di giovani uomini, seduti in un’antica locanda intorno a un tavolo di legno, mentre giocano a carte. Una testimonianza viva che porterà per sempre le cicatrici di quella notte.
Tanti piccoli e grandi contributi
«Sono grato — dice Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi — per il fatto che tante persone abbiano colto l’importanza di un gesto tanto simbolico quanto forte, come forte è il messaggio di civiltà in risposta alla viltà del terrorismo». «Ubi Banca – spiegano Letizia Moratti e Andrea Moltrasio, presidenti del Consiglio di gestione e di quello di Sorveglianza di Ubi Banca - è particolarmente lieta di aver contribuito al crowdfunding che, con il contributo di decine di cittadini e aziende, ha permesso di restituire agli Uffizi “I Giocatori di carte” di Bartolomeo Manfredi». Una risposta che è stata davvero corale. Piccole cifre e contributi importanti, come quelli di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e Banca Cr Firenze. A sostegno del crowdfunding anche eventi come la cena del 18 settembre a Palazzo Pitti. «L'opera era perfetta per riproporre il valore universale della cultura e, insieme, per tentare di gettare un ponte tra generazioni fatto di memoria – dice il direttore del Corriere Fiorentino, Paolo Ermini - I più giovani devono sapere che cosa successe, e perché, in quella notte di 25 anni fa. La violenza della mafia uccise cinque persone. Una famiglia intera. Due bambine. Non c'è celebrazione che possa riempire quei vuoti, ma la partita de "I giocatori di carte" ricomincia anche e soprattutto per loro».