Mancanza di personale del 118, il M5S: "Servono più risorse"
Uno dei settori più in difficoltà a causa dei continui tagli alla sanità pubblica è quello del 118, proprio per le sue particolarità e tempistiche di lavoro che non lasciano spazio a ritardi di nessun tipo.
Nel settore dell'emergenza ogni singolo minuto può significare la differenza tra la vita e la morte di una persona: è per questo che vogliamo coinvolgere i concittadini non solo di Empoli, ma di tutto l'Empolese-Valdelsa, per smuovere la politica al fine di dare più risorse a una delle branche più in difficoltà della nostra sanità pubblica locale.
Già l'estate scorsa abbiamo assistito al picco di chiamate al 118 a causa di malori dovuti al caldo. L'estate 2018, a causa della mancanza di risorse e personale, si annuncia ancora più difficoltosa per tutti gli operatori, dato che alcuni medici hanno abbandonato la "squadra" attiva nel soccorrere sul territorio.
"Il territorio dell'ex USL 11 è coperto da 5 automediche, 3 ambulanze con infermiere a bordo di cui 2 attive per sole 12 ore al giorno, e mediamente da 7 ambulanze con soccorritori volontari. I numeri sono impietosi; dal 1° giugno, a causa delle meritate ferie, assisteremo ad una grande riduzione del personale disponibile per coprire i turni, che non potrà essere sostituito. C'è il rischio che alcune postazioni vengano chiuse fino al rientro dei lavoratori dalle ferie, aggravando l'emergenza dovuta al caldo." ci ha detto Gianni Piccini, del sindacato Nursind e infermiere del 118, che abbiamo contattato per farci illustrare meglio il problema.
"Dato che con la legge 70 del 2015 si equipara nella risposta all'emergenza di tipo A l'INDIA (ambulanza con infermiere a bordo) e l'automedica (auto di soccorso con infermiere e medico a bordo), sarebbe una buona opportunità coprire le postazioni scoperte con il personale infermieristico, già formato e numericamente non così ridotto all'osso come quello medico." propone.
“La situazione è critica, in molti devono ancora sfruttare i giorni di ferie del 2017!” ci dice la dottoressa Genoveffa Alfiero del sindacato SNAMI e medico del 118. "Il nostro contratto prevede 38 ore di lavoro settimanale, che non vengono mai rispettate. E' ormai da due anni che il carico di lavoro è insostenibile, portandoci a dover coprire in media più di 3 turni extra al mese oltre le reperibilità per sostituzioni e trasporti assistiti. Abbiamo iniziato a segnalare la situazione di continuo dal 2015, ma l'azienda non ci ha mai risposto; ciò ha provocato un'ulteriore fuga di personale, per coloro che ne hanno avuto la possibilità, verso luoghi di lavoro più vivibili, mentre noi medici rimasti siamo sempre più esausti, con aumento del rischio clinico. Alcuni medici sono costretti dall'Azienda a questo carico di lavoro anche contro la propria volontà" si sfoga. "Ciò che colpisce e ci provoca rabbia è che le graduatorie nel settore dell'emergenza non sono state fatte al contrario di altre discipline mediche (medicina generale e continuità assistenziale)."
A sentire le parole della dottoressa ci sorge il dubbio che sia stato deciso di abbandonare gli investimenti nell'emergenza. Che ci sia odore di privatizzazione, come sta già accadendo in alcune regioni del nord Italia?
"E c'è di più!" continua la dottoressa. "Ci chiediamo perché non venga invece assunto personale sul territorio. Il problema non riguarda solo l'area dell'ex USL 11, ma tutta l'ASL Toscana Centro in varia misura. E' previsto a breve uno sciopero indetto dal sindacato di categoria SNAMI del territorio dell'ex Asl 11 di Empoli con conseguente potenziale disservizio per la popolazione."
A nostro parere la copertura delle emergenze sanitarie sul nostro territorio non può essere affidata solo al superlavoro dei professionisti del 118 e al grande cuore dei soccorritori volontari e delle associazioni di volontariato. E' necessario prendere provvedimenti al più presto per evitare disservizi e danni alla salute della popolazione nell'immediato, ma anche evitare che questo caso assuma un carattere emergenziale non in linea con una situazione che ormai ricorre fin troppo spesso.
Fonte: Movimento 5 Stelle Empoli