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Le Misericordie toscane scendono in campo contro il gioco d'azzardo

In Toscana, secondo i dati rilevati dall’Osservatorio della Regione sulla dipendenza da gioco, il numero delle diagnosi per questo tipo di patologia è aumentato di cinque volte in soli sei anni. Il problema della dipendenza da gioco, con vincite o perdite in denaro, è sempre più diffuso e sentito dalla popolazione per l’impatto spesso devastante che ha sugli individui anche più fragili e sulle famiglie, ma solo poche persone ancora chiedono aiuto. Nella provincia di Firenze, secondo una recente ricerca dell’Università, i giocatori patologici sono oltre 6 mila, con una spesa media annua procapite di 1600 euro (2mila calcolando solo i maggiorenni), ma le richieste di trattamento nelle strutture pubbliche sono solo 216.

Consapevoli della gravità del fenomeno e proprio per facilitare la prima richiesta di aiuto, le Misericordie della Toscana, da sempre punto di riferimento per le comunità grazie anche alla loro presenza capillare sul territorio, hanno messo a punto, insieme all’Associazione Culturale Preludio di Firenze, il progetto “Il primo passo”, che è stato presentato stamani a Campi Bisenzio.

Il progetto prevede l’attivazione presso alcune Misericordie su territori ‘pilota’ (Agliana, Campi Bisenzio, Lido di Camaiore e Pisa) di sportelli di primo ascolto sul tema della dipendenza da gioco e potrà poi essere esteso a tutte le Misericordie toscane, che sono 310, previa apposita formazione dei confratelli coinvolti ed in accordo con i Serd locali.

Il primo passo – spiega il presidente delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi – vuol essere uno spazio, all'interno delle Misericordie, di accoglienza e ascolto dove i nostri volontari si metteranno a disposizione della cittadinanza per fornire informazioni di tipo preliminare sul tema del gioco d'azzardo. Si tratta di un luogo in cui trovare interlocutori adeguatamente preparati, in grado di accogliere, ascoltare, comprendere, sostenere e fornire informazioni di tipo preventivo e di riduzione dei rischi connessi al gioco, nel quale sia possibile riflettere sui fenomeni ad esso legati, prendere consapevolezza delle dinamiche compulsive, verificare le forme più idonee future di trattamento, facilitando poi l’invio a strutture pubbliche. L’attività necessita quindi di una stretta collaborazione e di un raccordo continuo con i servizi territoriali, individuando un riferimento pubblico con cui collaborare.”

"Il progetto ‘Il primo passo’ dedicato al disturbo da gioco d'azzardo – aggiunge la dott.ssa Emanuela Laquidara, psicoterapeuta sistemico-relazionale responsabile del progetto per l'associazione Preludio - nasce da una sinergia tra la nostra associazione e le Misericordie della Toscana, con lo scopo di prendere in considerazione quello che rappresenta uno dei momenti più significativi e drammaticamente genuini: la richiesta d’aiuto. In tal senso ha preso corpo l’idea di uno spazio che rappresenta un luogo reale e simbolico definibile come ‘spazio di accoglienza’, rivolto alla cittadinanza, dedicato all'informazione e alla sensibilizzazione all'interno dei presidi delle Misericordie. E questo rappresenta il primo dei tanti passi da percorrere che si colloca tra il chiedere aiuto e il decidere di chiedere aiuto, differenza probabilmente difficile da cogliere per chi non si trova a vivere un percorso simile. Due momenti connessi, precisi e distinti, dai quali dipenderà gran parte del cammino che i protagonisti di questa dipendenza potranno intraprendere valutando le forme più idonee di trattamento. Ma questo è già un secondo passo.”

Fonte: Ufficio Stampa

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