Alfa Castaldi, quando la fotografia di moda diventa arte: mostra a Palazzo Malaspina
Dalla fotografia di reportage all’attività documentaristica sulla storia del costume italiano, dal fotocubismo ispirato a Picasso alla fotografia di moda realizzata per alcuni dei più noti stilisti dell’atelier internazionale come Armani, Versace, Missoni, Valentino, Ferrè, Ferragamo. La fotografia è un’opera d’arte nel percorso artistico di Alfa Castaldi, fondatore negli anni Sessanta dell’immagine d’arte applicata alla moda. A Palazzo Malaspina, nel cuore medievale di San Donato in Poggio, cento scatti, in mostra da sabato 19 maggio, danno vita ad una retrospettiva inedita che ripercorre le opere fotografiche più rappresentative, realizzate nel periodo 1956 – 1995, a cura di Archivio Alfa Castaldi.
“Palazzo Malaspina si trasforma in una passerella d’eccezione per l‘arte fotografica di Alfa Castaldi – dichiarano il presidente dell’Unione comunale David Baroncelli e l’assessore alla Cultura dell’Unione Giacomo Trentanovi – la produzione di questo grande protagonista dello scenario culturale italiano è la ricchezza di riferimenti pittorici, ogni fotografia di Castaldi è un’opera d’arte che rievoca i capolavori di alcuni degli autori più celebri vissuti a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo come Gustav Klimt e Pablo Picasso”.
L’Unione comunale del Chianti fiorentino dedica un evento di alto profilo culturale alla lunga carriera del primo fotografo italiano che sperimenta la creazione di un nuovo punto di osservazione sul rapporto tra immagine e costume. Protagonista della scena culturale milanese degli anni ‘50-‘60, Alfa Castaldi ha trasformato anche la fotografia di moda in un'opera d'arte. Anche grazie alla collaborazione con la moglie Anna Piaggi. Figura chiave della fotografia italiana, Alfa Castaldi, nato nel 1926, è allievo del critico d'arte Roberto Longhi e nella Firenze del dopoguerra segue tra le facoltà di Architettura, Lettere e Filosofia, un percorso di studi tumultuoso, ma interessante. Alfa abbandona la breve carriera universitaria e si dedica intensamente alla fotografia. Tra il 1954 e il 1961 frequenta a Milano l'ambiente intellettuale e artistico del quartiere Brera e del Bar Jamaica; luoghi che lo formano culturalmente, ma soprattutto rappresentano un punto d'incontro per i protagonisti di un periodo creativo molto attivo. Castaldi respira un'atmosfera viva, ricca di stimoli sociali, all'interno della quale sceglie la fotografia come unica forma di espressione adatta a raccontare la rinascita della vita culturale italiana.
L’evento inaugurale, organizzato dall’Unione comunale del Chianti fiorentino, è previsto sabato 19 maggio alle ore 18 alla presenza del presidente dell’Unione comunale del Chianti fiorentino David Baroncelli e dell’assessore alla Cultura dell’Unione Giacomo Trentanovi. La mostra fotografica resterà aperta fino a domenica 8 luglio. Orari di apertura: lunedì - martedì - giovedì - venerdì e domenica 16.00 - 19.00, mercoledì chiuso, sabato 10 - 13 e 16 – 19. Ingresso libero.
Approfondimenti
Alfa Castaldi (Milano 1926 – Milano 1995) dal 1947 al ‘52 compie studi universitari in Architettura e Storia dell’Arte inizialmente a Milano quindi a Firenze dove diventa un allievo prediletto di Roberto Longhi a cui, a fine degli studi, presenta una tesi di laurea in via esclusivamente informale, decidendo così di precludersi gli incarichi di curatore o critico predisposti da Longhi. Rientrato a Milano frequenta il circolo di intellettuali, pittori, scrittori e giornalisti che si incontrano al Bar Giamaica nel quartiere milanese di Brera. E’ in stretto sodalizio con Ugo Mulas, Mario Dondero e Carlo Bavagnoli con cui ha un rapporto di ‘mutua assistenza’ professionale. Collabora con l’Illustrazione Italiana, Settimo Giorno e, saltuariamente, Oggi e Le Ore. Per L’Illustrazione Italiana e Settimo Giorno compie reportages e servizi in Italia (personaggi della cultura, cinema, vita sociale milanese, il sud Italia) ed all’estero. Nel 1958 inizia con Anna Piaggi, allora collaboratrice della rivista Annabella (Rizzoli) un ininterrotto rapporto di lavoro. La moda non é ancora parte della comune attività di Alfa Castaldi e di Anna Piaggi. Nasce però una forma preliminare di fotografia quasi-artistica, il cui contenuto di oggetti segna l’inizio di una delle discipline di Alfa Castaldi, lo “still life”, a cui, anni dopo, seguiranno i “Fotocubisti” ispirati a Juan Gris e Picasso, realizzati con oggetti, tessuti e accessori della moda.
Dal 1969 inizia una importante collaborazione con Vogue Italia. Ai grandi servizi di moda e di pubblicità seguiranno collaborazioni con settimanali quali Panorama ed Espresso ed innumerevoli ricerche fotografiche personali. E’ autore di due libri fotografici sull’”Italian style”: “I mass-moda” con il testo di Adriana Mulassano e “L’Italia della Moda” con il testo di Silvia Giacomoni. Nel 1996, un anno dopo la sua scomparsa, nel testo introduttivo di un premio AFIP (Associazione Fotografi Italiani Professionisti) a lui dedicato per la fotografia di ricerca, si legge: “...attraverso un lungo percorso fotografico, Alfa Castaldi diventò una figura chiave della fotografia italiana degli anni sessanta, settanta e ottanta, restandone al tempo stesso un consapevole outsider.
Tra le sue grandi qualità ricordiamo lo spirito libero e intellettuale delle origini, un’istintiva curiosità per l’immagine, sense of humour e un grande piacere personale per la fotografia di ricerca. La storia della fotografia di moda si era aggiunta, nel corso della sua carriera ai molteplici interessi culturali e negli ultimi anni era diventata per lui materia di insegnamento. Rivisitando le immagini dei grandi protagonisti della fotografia di moda, Alfa sapeva trasmettere ai suoi allievi un patrimonio di conoscenza, di esperienza personale e di gusto per l’immagine. Le sue analisi critiche e la sua profonda cultura fotografica sono state, per i suoi giovani allievi, altrettanti stimoli a portare avanti nuovi messaggi creativi”. Una selezione dei 40 anni di lavoro fotografico di Alfa Castaldi è consultabile online sul sito dell’Archivio Alfa Castaldi, www.alfacastaldi.com.
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Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino