Governo del territorio, Ceccarelli: "Una nuova stagione si è aperta in Toscana"
"Nei mesi finali della scorsa legislatura il Consiglio regionale ha dotato la Toscana di due strumenti cardine per il governo del territorio, il Pit con valenza di Piano paesaggistico e la legge regionale 65/2014, strumenti che hanno il comune obiettivo della valorizzazione del patrimonio territoriale e paesaggistico per favorire uno sviluppo sostenibile e durevole, contrastando il consumo del suolo. E se la scorsa legislatura è stata quella in cui sono state scritte le regole, questa è quella in cui si sta dando piena attuazione a tali strumenti a partire dal monitoraggio dei loro effetti".
Lo ha affermato l'assessore al Governo del Territorio e all'Urbanistica della Regione Toscana, Vincenzo Ceccarelli, intervenendo all'incontro pubblico "La nuova stagione del governo del territorio" organizzato a Livorno dalla Regione assieme all'Anci Toscana e al Comune di Livorno.
"Oggi le trasformazioni del territorio possono essere fatte solo tenendo conto che il paesaggio, per la Toscana, è una sorta di giacimento, un bene a cielo aperto, utile per lo sviluppo", ha detto Ceccarelli. "Quella che stiamo vivendo è una stagione nuova per il governo del territorio in Toscana. E' la stagione dell'aggiornamento degli strumenti urbanistici in cui Regioni ed Enti locali lavorano assieme per raggiungere gli obiettivi delle nuove normative regionali, ossia il contenimento di consumo di nuovo suolo, la tutela e la valorizzazione del paesaggio, il recupero delle aree degradate".
Nel dicembre scorso, a Firenze, è stato presentato il bilancio di metà mandato in cui la Regione ha descritto la "nuova stagione del governo del territorio" nel rispetto delle specificità locali. "L'incontro di Livorno va proprio in questa direzione", ha specificato Ceccarelli. "In collaborazione con l'Anci avviamo una sorta di viaggio in Toscana per condividere una riflessione su questo tema strategico per la comunità regionale".
Dopo Livorno sarà la volta di Lucca il 23 maggio, Grosseto il 30 maggio, Prato l'8 giugno ed Arezzo il 13 giugno. In tutto, cinque appuntamenti territoriali per discutere dei risultati finora raggiunti.
A Livorno, assieme all'assessore regionale Ceccarelli, c'era l'assessore all'Urbanistica del Comune di Livorno, Alessandro Aurigi, che ha parlato anche a nome dell'Anci regionale. E proprio Aurigi, riconoscendo il buon lavoro svolto dalla Regione, ha sottolineato la "totale sintonia del Comune con le scelte fatte dalla Regione" e ha confermato la "volontà di continuare a lavorare in sintonia con gli uffici regionali".
Nel corso dell'iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, anche il sindaco di Barberino Valdelsa e responsabile Edilizia dell'Anci Toscana Giacomo Trentanovi, Fabio Boschi della Soprintendenza dei Beni archeologici e culturali di Pisa e Livorno, la Garante della partecipazione Francesca De Santis, il presidente dell'Osservatorio regionale del paesaggio Mauro Agnoletti e la ricercatrice Sabrina Iommi dell'Irpet.
"Scopo di questi seminari è favorire la collaborazione tra Istituzioni. Uno dei punti fondamentali della nostra azione è segnare un cambiamento culturale che deve avvenire attraverso la semplificazione, che pertanto deve essere il motore dell'azione amministrativa in ogni settore e in ogni momento, anche se semplificare è un'operazione sempre complessa", ha precisato l'assessore regionale Ceccarelli. Che tuttavia ha aggiunto: "Il Pit con valenza di Piano paesaggistico è uno strumento che rappresenta un salto culturale e metodologico senza precedenti, configurandosi come strumento di pianificazione regionale, condiviso con il Ministero dei Beni culturali ed ambientali".
Il Pit individua il paesaggio come fattore di crescita e motore di sviluppo, ponendosi come strumento di riferimento fondamentale anche per le politiche di settore regionali, partendo dalla convinzione che il paesaggio è ciò che mette in relazione il territorio con l'uomo, in ottemperanza al principio fondamentale della Convenzione europea del paesaggio.
"Il Piano paesaggistico della Toscana nasce come espressione di un nuovo concetto di paesaggio, conseguente all'entrata in vigore del Codice dei beni culturali e del paesaggio nonché di quella Convenzione europea che fu firmata proprio in Toscana, a Firenze, diciotto anni fa", ha affermato ancora Ceccarelli. "Ma il Pit copianificato con il Ministero rappresenta anche una grande svolta metodologica. Ed è questa la grande scommessa che oggi è aperta e che dobbiamo ancora vincere. Non si tratta dunque solo di attuare un piano nel sistema regionale ma di attuarlo, nell'ambito del Piano paesaggistico nazionale, con la partecipazione di tutti gli attori, dalla Regione al Ministero, dalle Sovrintendenze agli Enti locali, presupponendo un cambio di visione e un nuovo approccio rispetto alla gestione e alla tutela del paesaggio".
Ceccarelli ha quindi precisato che si tratta di un "piano dinamico" perché "innesca un sistema di integrazione progressiva attraverso la partecipazione di altri soggetti istituzionali, tra cui i Comuni ma anche il Ministero dei Beni culturali ed ambientali" e proprio in relazione a quest'ultimo, ha precisato: "E' stato attivato un tavolo permanente tra Regione e Ministero che ha prodotto un nuovo schema di accordo, già approvato dalla Giunta regionale, con lo scopo di rispondere alle necessità emerse in questi anni di applicazione del piano. Con questo accordo, prossimo alla firma, sarà posta un'importante semplificazione, senza per questo tradire lo spirito del piano, con la conseguenza che le varianti saranno sottoposte alla valutazione della Conferenza paesaggistica solo dopo la conformazione della strumentazione urbanistica".
Ceccarelli ha inoltre spiegato in che direzione è stato finora svolto il lavoro della Regione: "E' stato rivolto all'applicazione della legge 65, cominciando dalla definizione dei regolamenti attuativi. La legge ne prevede sette in tutto, ad oggi ne abbiamo approvati quattro e stiamo lavorando anche al regolamento edilizio tipo, che recepisce l'intesa dell'ottobre 2016 tra Governo, Regioni e Comuni". E poi: "Abbiamo anche apportato alcune modifiche alla legge, che sono servite, oltre ad allinearla con i dispositivi nazionali successivi, anche a semplificarne l'attuazione. Un esempio è quello che riguarda le conferenze di copianificazione, le regole per la pianificazione del territorio rurale o la pianificazione intercomunale. Importante è anche l'impegno per omogenizzare la legge al Pit e per dare indicazioni ai Comuni sull'applicazione dei due strumenti".
A supporto delle Amministrazioni locali, inoltre, la Regione sta lavorando ad una piattaforma informatica in grado di aiutare i Comuni nell'iter di costruzione degli strumenti urbanistici locali.
"Dall'entrata in vigore della legge 65, i Comuni hanno iniziato l'aggiornamento e l'adeguamento dei propri strumenti urbanistici in molti casi scegliendo una pianificazione strategica di area vasta che si realizza in piani strutturali intercomunali", ha sostenuto Ceccarelli. "Essa è stata favorita anche dalle risorse messe a disposizione dalla Regione attraverso una prima sperimentazione e poi negli anni 2016 e 2017 tramite due bandi, ai quali ha aderito quasi il 40 per cento delle Amministrazioni locali e ai quali si aggiungerà, entro breve, quello relativo al 2018".
"In questo senso", ha concluso l'assessore Ceccarelli, "occorre ricordare che in Toscana, in pochi anni, passeremo da 121 a 25 strumenti urbanistici locali, proprio come effetto della nuova pianificazione strategica ormai in atto che si realizza tramite i piani strutturali intercomunali".
Fonte: Regione Toscana