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Agricoltura. Investire nei giovani, vuol dire investire sul futuro economico e sociale della Toscana

Investire nei giovani in agricoltura non significa soltanto dare una nuova spinta al settore dal punto di vista economico, ma vuol anche riaffermare quei valori umani propri del patrimonio di chi vive nei territori rurali. Veri e propri modelli di aggregazione sociale da esportare al di fuori delle campagne. È in sintesi uno dei messaggi emersi dalla quinta Assemblea elettiva Agia Cia Toscana, che si è svolta a Firenze, e ha visto una numerosa partecipazione di giovani agricoltori provenienti da tutta la Toscana e con la partecipazione del presidente Cia Toscana Luca Brunelli

Nel corso dell’assemblea sono stati rinnovati i vertici di Agia Cia Toscana: il neo presidente è Thomas Petrucci, giovane agricoltore di Cortona (Ar); mentre i vicepresidenti sono Anastasia Vecchiarelli (Ribolla, Gavorrano; Gr); Lapo Somigli (Carmignano; Po); Federico Taddei (Colle Val d’Elsa; Si). Confermato il segretario Agia Cia Toscana Francesco Sassoli.

Fra i temi toccati dall’assemblea, un ruolo importante quello della Banca delle Terre Agricole, in particolar modo l’aspetto legato all’allargamento di questo strumento ai terreni dei privati. «La “Banca della Terra” – ha detto il presidente Cia Toscana Luca Brunelli - è stata una grande vittoria per l’Agia, ma la sua applicazione non è stata in linea con le aspettative e le esigenze che il settore richiede. L’attivazione di questa opportunità non è avvenuta, per il momento, in maniera sistematica e le iniziative locali sono state caratterizzate da aspetti che spesso hanno ridotto l’efficacia dello strumento. In alcuni casi i lotti messi a bando sono marginali, in altre l’eccessiva dimensione non corrisponde alla finalità e opportunità per la quale la “Banca della Terra” è nata, in altri, i terreni pubblici sono residuali o non sono stati messi a disposizione, anche per resistenza della politica e delle istituzioni locali». Insomma per Agia Toscana la banca della terra deve tornare ad essere un obiettivo concreto per lo sviluppo del settore agricolo, soprattutto per le giovani imprese che hanno difficoltà nell’accesso a capitale fondiario. Inoltre deve favorire un’offerta maggiore e più omogenea sul territorio, portando a compimento il censimento dei terreni pubblici, ma soprattutto mettendo in sinergia i terreni privati.

«Investire nei giovani in agricoltura – ha sottolineato il neo presidente Agia Thomas Petrucci - vuol dire poter contare su un patrimonio ambientale e paesaggistico che ha portato l’Italia ad essere una delle mete più apprezzate nel mondo, e che è frutto del lavoro che nei secoli la tradizione agricola ha mantenuto e preservato».

Inoltre dall’assemblea regionale di Agia è stato ribadito che per favorire il ricambio generazionale occorre puntare anche sulla “qualità della vita” della aree rurali, a partire dal soddisfacimento di quei “diritti di cittadinanza” che si traducono nella capacità di assicurare nelle aree rurali i servizi essenziali: infrastrutture e reti di comunicazione, mobilità, scuola, servizi socio-sanitari

Il compito di Agia, e quello delle istituzioni, è di creare i presupposti affinché il coraggio, la passione e la determinazione di giovani uomini e giovani donne possa contribuire in maniera determinate al percorso di rilancio economico e sociale del nostro paese.

Fonte: Ufficio Stampa

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