A Firenze si discute del futuro della politica europea
Europa: Che futuro per la politica di coesione dopo il 2020? E’ il tema del dialogo con i cittadini della Regione Toscana in programma a Firenze domani 11 maggio al Teatro della Compagnia. Tema quanto mai attuale nel momento in cui a seguito della Brexit si ridisegnano ruoli ed equilibri comunitari. In vista dell’incontro fiorentino Coldiretti Toscana lancia un forte appello alle istituzioni: “A pagare il conto della Brexit non puo’ essere l’agricoltura che è un settore chiave per vincere le nuove sfide che l’Unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici, all’immigrazione, alla sicurezza” E’ quanto ha affermato il presidente di Coldiretti Toscana Tulio Marcelli facendo eco a quanto commentato dalla Confederazione in riferimento alla proposta della Commissione Ue sul primo bilancio pluriennale dopo l’uscita della Gran Bretagna, che prevede una riduzione complessiva per le spese di Politica Agricola Comune (PAC) che ammonta al 9,5% a prezzi correnti.
Infatti – sottolinea Coldiretti Toscana - anche se la proposta della Commissione Juncker prevede un aumento del bilancio europeo (si passa da 1.087 miliardi di euro della programmazione 2014-2020 a 1.135 miliardi di euro di oggi, ovvero dal 1.03% all'1.11% del PIL di ogni Stato Membro) rispetto alla programmazione precedente la ‘coesione' e le politiche agricole perderanno risorse importanti. Circa il 9.5%, con picchi molto alti per il Fondo di Sviluppo Rurale, che passerebbe da circa 100 miliardi di euro a poco più di 70 miliardi.
“Se procede questa proposta avremmo un evidente danno per le imprese agricole e per le aree rurali– sottolinea Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – con l’esito di indebolire l’unico settore realmente integrato dell’Unione, e quindi minare le fondamenta della stessa Ue in un momento particolarmente critico per il suo futuro. Il taglio dei fondi destinati all’agricoltura (Pac) nel bilancio per l’Unione Europea – continua De Concilio – è insostenibile per le imprese e per i cittadini europei che in larga parte sostengono la politica agricola a livello comunitario per il ruolo determinante che essa svolge per ambiente, territorio e salute”.
“Nelle scelte per il futuro della Politica Agricola Comune (Pac) occorre rafforzare tutte le misure che escludono la “rendita” premiando chi vive di agricoltura per puntare su un’assegnazione degli aiuti che consideri anche il contributo alla sostenibilità sociale e quindi all’occupazione, da parte delle imprese agricole”, ha aggiunto il presidente di Coldiretti Toscana Marcelli, nel sottolineare l’esigenza di “valorizzare la distintività delle produzioni di cui la tracciabilità e l’origine in etichetta sono i principali strumenti per recuperare valore sul mercato”.
Fonte: Coldiretti Toscana