Viaggio della Memoria, il ricordo di Montemurlo: "Esperienza toccante"
Nei giorni scorsi anche il Comune di Montemurlo ha preso parte al viaggio della Memoria in Austria, che quest'anno aveva un valore particolare, perché ricorreva il trentesimo anniversario dalla firma del Patto di Gemellaggio tra Prato ed Ebensee. A rappresentare l'amministrazione comunale era presente la consigliera comunale, Amanda Ravagli, con il gonfaloniere Enzo Cella del Gruppo storico di Montemurlo. « È stata un'esperienza molto toccante, perché ho avuto modo di capire e conoscere in prima persona la fredda e lucida follia dello sterminio, pianificato in maniera scientifica dai nazisti fin nei minimi dettagli.- ha raccontato Amanda Ravagli - Al di là del dolore, il viaggio mi ha lasciato un senso di rabbia: com'è stato possibile che i nazisti abbiano abbiano potuto mettere in atto quest'eccidio nell'indifferenza generale? Credo che sia estremamente importante la partecipazione dei giovani a viaggi della memoria come questo, affinché tutto ciò non si ripeta mai più. Chi non ha memoria non può avere futuro. Si ritorna da questi luoghi consapevoli come solo la cultura, la libertà, il lavoro, nel senso più nobile del termine, quel lavoro che dà consapevolezza e indipendenza, possono salvare dal ripetersi di tragedie come quelle dello sterminio attuato dai nazi-fascisti». Amanda Ravagli, insieme a due giovani di Montemurlo, Lorenzo Palumbo e Lucia Biagianti, che hanno partecipato con le scuole superiori al viaggio della Memoria, ha poi deposto una corona d'alloro al memoriale di Gusen in ricordo di Erasmo Meoni, l'operaio di Bagnolo catturato a Prato in seguito agli scioperi del marzo 1944 e morto di stenti nel lager nel dicembre dello stesso anno. Tra gli altri giovani montemurlesi era presente anche Federico Stabile. Il viaggio anche quest'anno è stato organizzato dal Museo della Deportazione di Prato che con la sua direttrice, Camilla Brunelli, porta avanti la ricerca e l'approfondimento sulla deportazione.A Ebensee i giovani studenti e le rappresentanze istituzionali hanno percorso insieme il “cammino della pace” fino alle gallerie, poco distanti dalla cittadina sul lago, dove i nazisti stavano progettando la costruzione di armi di distruzione di massa e dove lavorò anche l'indimenticato Roberto Castellani, deportato pratese e promotore del gemellaggio con la cittadina austriaca.
Fonte: Comune di Montemurlo - Ufficio Stampa