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Primo Maggio, Settembre Rosso crea 'spezzone' nel corteo di Empoli

L'associazione politico-culturale Settembre Rosso sarà in piazza il Primo Maggio con un proprio spezzone al corteo di Empoli. Uno spezzone aperto a chiunque si riconosca nei nostri valori: antifascismo, antirazzismo e anticapitalismo. E che veda nel lavoro uno strumento di emancipazione e non di sfruttamento.

Viviamo in una fase di grave attacco ai diritti dei lavoratori, nella quale la precarietà si è ormai strutturata come grimaldello per scardinare tutte le conquiste che erano state acquisite in decenni di lotta. Nonostante i proclami lanciati dentro e fuori dalle campagne elettorali, il mondo del lavoro rimane caratterizzato da una miriade di contratti atipici, che non garantiscono nessuna stabilità e nessun tipo di prospettiva.

Da una parte assistiamo ad una progressiva deregolamentazione, la continua esternalizzazione senza sosta sia nel pubblico sia nel privato che crea gerarchie diverse tra lavoratori che svolgono le stesse mansioni. Allo stesso tempo si introducono forme di sfruttamento mascherate che permettono alle aziende di usufruire di manodopera gratuita o quasi in sostituzione di una manodopera stabile. È il caso, ad esempio, dell'alternanza scuola-lavoro o del finanziamento pubblico di formule come tirocini e stage.

Dall'altra è sempre più marcata l'erosione delle forme di lavoro per così dire tradizionali. In questo il Job's Act ha rappresentato l'apice di una strategia che dagli anni '80 in poi si è fatta strada con sempre maggiore determinazione. La cancellazione dell'articolo 18, la possibilità di demansionare senza giusta causa, la conferma delle decine di tipologie contrattuali presenti.

Il tutto mentre nelle tasche delle imprese finiscono milioni e milioni di euro sotto forma di incentivi e sgravi fiscali. Una logica stravolta a tutto gioco del padronato. La collettività paga perché le aziende assumano giovani che dopo tre anni verranno licenziati. E intanto l'età pensionabile continua ad alzarsi. L'ultima campagna elettorale è stata un tripudio di annunci e rassicurazioni sulla cancellazione delle norme più antipopolari su questi temi, ma le parole d'ordine di poche settimane fa sembrano essere finite nel dimenticatoio.

Noi sappiamo bene che nessuna forza che non si ponga come orizzonte il superamento del sistema capitalista non potrà mai mutare lo stato di cose presenti. Ma opererà un semplice spostamento di risorse da una parte all'altra con la stessa dinamica di sempre: la fiscalità generale, quella cioè alimentata per la quasi totalità dalla classe lavoratrice, utilizzata per finanziare i privati. Il periodo di crisi, che molti basandosi su fantomatici segnali di ripresa dicono finita, ha accelerato questo andamento allargando ulteriormente la forbice tra i pochi che hanno molto e la massa di fruttati che ha sempre meno.

Siamo convinti che reddito e lavoro non piovano dal cielo, ma che vadano conquistati con la lotta. Per questo saremo in piazza e invitiamo tutti coloro che intedano percorrere la nostra strada a marciare al nostro fianco.

Fonte: Settembre Rosso

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