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Insufficienza di Prove: il blog più popolare sui delitti del Mostro di Firenze
Tutti conoscono la vicenda del Mostro di Firenze o ne hanno sentito parlare almeno una volta. Gli otto duplici omicidi si sono dilatati nel tempo, dal 1968 al 1985, come a scandire un qualcosa. Un qualcosa che nessuno è mai riuscito a capire fino in fondo. Tutti conoscono la vicenda, ma c’è chi ne sa decisamente più di altri. C’è chi ne ha fatto inizialmente una passione, che si è trasformata ben presto in un “ossessione”. E l’ossessione è diventata un blog, il più conosciuto sul Cold Case italiano per eccellenza: “Insufficienza di Prove”. Il suo autore si fa chiamare Flanz Vinci, nome di fantasia, ma che stimola ed attira curiosità, la stessa di chi si imbatte per la prima volta nelle pagine del suo blog. Ed è qui che troviamo una certosina raccolta di tutto il materiale, sia giuridico che giornalistico, che racconta, in ordine cronologico, il susseguirsi della vicenda del Mostro di Firenze. Una mole di documenti veramente imponente, che ha destato da subito il mio interesse, sfociato poi nell'intervista che segue.
Come ti sei appassionato alla vicenda del Mostro di Firenze, e com'è nata l'idea del Blog "Insufficienza di Prove"?
Avevo acquistato alla fine degli anni '90 il libro di Lucarelli/Giuttari "Compagni di sangue", lo lessi in un pomeriggio, e trovai molto affascinante la vicenda. Ma solo quando uscì "Dolci colline di sangue" di Mario Spezi, la passione divenne 'ossessione'. Acquistai tutti i libri che avevano trattato l'argomento, mi recai nelle biblioteche per procurarmi quelli più rari e insoliti, ed alla Biblioteca Nazionale chiesi di poter consultare gli articoli de "La Nazione", "La Città", "Paese Sera". Il problema di questa incredibile storia è che più ci si addentra nei dettagli, maggiori sono le perplessità ed i dubbi: l'argomento non si esaurisce mai e spesso si rimane sospesi come alla ricerca di una conferma o di una smentita. Con la lettura delle sentenze la situazione non migliora e paradossalmente diventa ancor più intricata e confusa. Ho aperto Insufficienza di prove, ormai dieci anni fa, per una questione meramente personale: fare ordine. Il notare in quanti visitassero il blog e mi facessero partecipe delle proprie considerazioni, mi ha spinto ad andare avanti, ad aggiungere un'emeroteca con le scansioni dei quotidiani ed un canale Youtube con i contributi video che ho raccolto nel tempo. Oggi il blog è consultato ogni giorno da 800/1000 visitatori e ricevo ogni settimana, una dozzina di mail da appassionati lettori, taluni pure troppo appassionati (sorride, NdR)
All'interno del tuo Blog troviamo una raccolta estremamente minuziosa di molto del materiale giudiziario e giornalistico, tu, che idea ti sei fatto sulla vicenda?
Come ho scritto qualche anno addietro, ammiro ed invidio chi riesca a far parte delle varie fazioni: i paccianisti, i narduccisti, i merendari, gli esoteristi, i peracottaristi. Ogni ipotesi ha la sua agguerrita tifoseria ultras che non gradisce contestazioni o dissenso. Io, per quanto mi sia sforzato di leggere, guardare, approfondire ogni aspetto di questa storia, non riesco a trovare alcuna delle piste seguite dagli inquirenti completamente soddisfacente e convincente. Continuo a credere, per la legge dei grandi numeri, che nelle migliaia di carte accumulate vi sia il nome di questo incredibile assassino, ma che la sua posizione non sia stata mai adeguatamente considerata. Che peccato! Mi piacerebbe che un giorno la verità venisse fuori anche solo per esaudire il desiderio di un amico, l'avvocato Nino Filastò: una vera rock-star (anche se a lui il rock non piace affatto).
Pensi che il Mostro di Firenze rimarrà per sempre il Cold Case italiano per eccellenza, o prima o poi, il colpevole o i colpevoli verranno scoperti?
Il colpevole. Non ho mai creduto ad un gruppo di assassini con il medesimo istinto criminale. Dati oggettivi sulle scene del crimine smentiscono l'eventualità che ad agire fossero più persone. Per quanto mi esalti la tenacia dell'avvocato Vieri Adriani, che contro tutto e contro tutti, sta cercando di scuotere chi dovrebbe amministrare la giustizia, dubito fortemente che giungeremo a qualcosa di concreto. Non a breve perlomeno. La storia è stata raccontata, ci sono delle sentenze passate in giudicato, dei colpevoli che hanno scontato le loro pene, la nuova storia dovrebbe sempre e comunque prevederne il loro coinvolgimento, ma così facendo però, si preclude a chiunque la possibilità di immaginare una versione alternativa e credibile della vicenda.
Giulia Meozzi