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Giovani e droghe, due esperienze di perdita e rinascita raccontate agli studenti di San Miniato

Il 20 Aprile, gli studenti delle classi quinte del liceo “G.Marconi” hanno vissuto un’esperienza molto importante per la loro formazione. Con i loro coetanei dell’It “C.Cattaneo”, hanno avuto un’occasione davvero significativa: quella di poter sperimentare, riuniti tutti insieme nella palestra della scuola media di primo grado di San Miniato Basso, in 250 ragazzi, un incontro bellissimo ed intenso. Hanno potuto ascoltare e riflettere sulle parole di un padre che ha perso un figlio ed una madre che lo ha ritrovato e salvato. Dalla propria esperienza personale, infatti, sono partiti Giampietro Ghidini e Carolina Bocca per lanciare un messaggio di speranza e di amore per la vita, quella vera, ai nostri ragazzi.

Gianpietro Ghidini è il papà di Emanuele (Ema), morto a 16 anni, suicida dopo aver assunto droga alla fine di una serata di festa con amici maggiorenni, il 24 Novembre 2013. Ghidini, dopo la tragica morte del figlio, ha creato la fondazione “Ema PesciolinoRosso” con la quale porta la sua testimonianza in tutta Italia, con lo scopo di aiutare i giovani a realizzare la propria vita, le proprie idee ed i propri sogni.

Carolina Bocca è una mamma che ha affrontato il difficile cammino per salvare suo figlio dal vortice distruttivo della dipendenza da marijuana, mettendosi in discussione, facendo scelte difficili come quella di buttarlo fuori di casa, pur di aiutarlo a ritrovarsi e a voltare pagina.

L’iniziativa, organizzata dai docenti IRC dell’It “C.Cattaneo”, a cui si sono aggregate le colleghe del liceo “G.Marconi”, è stata per Giampietro Ghidini, sua moglie Serenella il 1772esimo incontro in 4 anni, dopo la nascita dell’associazione nel gennaio 2014 .

I messaggi trasmessi agli studenti grazie a questo incontro sono stati importantissimi, e grande e toccante è stato il coinvolgimento emotivo che ha unito tutti i presenti, nessuno escluso.

Il tema centrale sul quale proporre una riflessione agli studenti è stato quello della scelta, e Gianpietro Ghidini, partendo dalla sua esperienza, è riuscito nell’intento.

Partendo dalla condizione esistenziale dei giovani pervasa dall’ansia di riuscire, dal “dover” essere all’altezza sempre e comunque, e magari meglio degli altri, dalla paura di deludere, e dal desiderio di essere sempre al massimo, e citando “Storia dell’aquila che credeva di essere un pollo” di De Mello, ed il Mito della Caverna di Platone, ha posto loro l’interrogativo fondamentale: che vita volete vivere? Quella che vogliono gli altri? In cosa volete credere? Che le illusioni, come le ombre della caverna, siano la vita?

Ha indicato le diverse possibili strade che ogni persona umana, ogni ragazzo e ogni ragazza, può intraprendere nella vita, facendoli riflettere sull’importanza della consapevolezza nella scelta e della responsabilità.

Si è trattato di un messaggio importante anche per i docenti, un forte richiamo ad aiutare i ragazzi a crescere con gli strumenti che hanno: la cultura, l’ascolto, l’educazione, la passione per ciò che fanno.

L’incontro ha coinvolto moltissimo i 250 studenti, che hanno ascoltato completamente in silenzio, attenti, pensosi, emozionati e partecipi, molti con le lacrime agli occhi. Sicuramente un’esperienza indimenticabile per tutti.

Fonte: Liceo 'G.Marconi' di San Miniato

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