Incontro LeU a Vicofaro, il vescovo Tardelli risponde: "In nessuna parrocchia eventi del genere"
«Le considerazioni che don Massimo ha voluto pubblicare su tutti i mezzi di comunicazione, mi stupiscono non poco e mi vedono costretto mio malgrado a intervenire pubblicamente.
Il primo motivo di stupore è proprio la sua reazione. Il comunicato, definito impropriamente “della Curia”, non lo chiamava infatti direttamente in causa ma ricordava un'indicazione già altre volte data alla diocesi e che nel caso in questione non è stata rispettata. Non per l’argomento affrontato, figuriamoci, ma per il fatto che chi ha parlato in chiesa davanti all’altare, aveva una precisa e chiara connotazione partitica e stava esponendo tesi più o meno condivisibili, ma che in quel momento si configuravano come elementi di un progetto politico partitico.
Tra l’altro – e su questo sarebbe stato necessario un approfondimento da parte dello stesso don Massimo – l’iniziativa risulta organizzata da un’associazione che ha come chiaro scopo la costruzione – o meglio la ricostruzione – di un nuovo “centrosinistra”. Con questo non si intendono mettere minimamente in dubbio le buone intenzioni di chi ha pensato l’iniziativa, né di chi ha parlato, né di altre realtà che sono ben libere di dire e fare quello che ritengono giusto, senza però creare confusione con la realtà parrocchiale o sovrapporsi ad essa. La reazione pare dunque spropositata e in definitiva fuori luogo.
Il secondo motivo di stupore sono le modalità seguite nel reagire, alle quali purtroppo don Massimo è incline, nonostante i miei ripetuti e riservati richiami. Perché non parlarne in modo riservato con me, in un dialogo franco e fraterno, chiarendo intenzioni ed equivoci, se ci sono stati? Perché andare subito su tutti i giornali, costringendo anche me a una pubblicità che non credo serva a nessuno? Dispiace poi sentire che in coscienza rifarebbe tutto quello che è stato fatto sabato scorso, perché allora non si vuol proprio capire e non ci si vuol minimamente mettere in discussione. Colgo anche questa occasione per ribadire, se ancora una volta ce ne fosse bisogno, quanto nel precedente comunicato si diceva e cioè che né a Vicofaro né in alcuna altra parrocchia si sarebbero dovute organizzare cose del genere. Quindi non posso che manifestare il mio disappunto anche per ciò che proprio ieri sera si è fatto nei locali parrocchiali di San Biagio.
A questo punto per favore non diamo però ulteriore spazio alle controrepliche delle repliche delle repliche, cosa in cui noi pistoiesi siamo abbastanza maestri! Finiamola qui. Forse è meglio cercare di non perdere troppo tempo in sterili polemiche, impegnandoci piuttosto a fare – silenziosamente – il bene e, soprattutto, a farlo bene».
Fonte: Diocesi di Pistoia