Mani Creative, originalità e ricercatezza artigianale in Fortezza Da Basso
Martina Boboli da 5 anni collabora con Firenze Fiera con la sua organizzazione di eventi ‘Mani Creative’, che raccoglie al suo interno moltissimi artigiani e con i quali aderisce alle fiere più importanti d’Italia. Il suo progetto dà rilevanza a uno spazio creativo e laboratoriale che preveda un’area di lavorazione sul posto. Quest’anno nello spazio espositivo di Mani Creative, al piano terra del padiglione Spadolini, espongono e lavorano sul posto 70 artigiani. “Faccio un lavoro di diversificazione degli espositori, per rendere eterogenea e varia l’esposizione – spiega Martina-. Quest’anno, ad esempio, ho portato qui anche la campionessa mondiale del body painting, Laura Colangelo”.
Martina Boboli si è dedicata all’artigianato creativo 5 anni fa. E sin dai primi mercatini ha capito che l’unione fa la forza. Così è nato il suo progetto Mani Creative, che mette insieme gli artisti del manufatto artigianale.
“Giro per tutta Italia alla ricerca di artigiani – prosegue-, sono convinta che il vero artigianato e la vera manualità esistono, credo che la lavorazione sul posto valorizzi il banco e le creazioni esposte. Sono alla ricerca costante di persone che lo facciano per lavoro e come hobby, perché per me le mani sono il dato più importante. Sono quelle che valorizzano il riciclo, la creatività, la fantasia. La Mostra dell’Artigianato per me è la più importante dell’anno e gli artigiani fanno a gara per parteciparvi.”
Raftideda
La sezione è dedicata alle creazioni di giovani artigiani, creativi e artisti provenienti da tutta Italia con pezzi unici, dimostrazioni e lavorazioni dal vivo. Tra i corridoi incontriamo Raftideda di Tiziano e Davide Illiano, spezzini, che nell'ambito di Mani Creative espongono le loro creazioni di mare dalle Cinque Terre. I loro quadri parlano del mare, una passione e un pezzo di vita. Il loro percorso intende riavvicinare la cultura del mare al nostro Paese. Lavorano con materiali di recupero: legni spiaggiati, restituiti dal mare e dai fiumi, pancali, vecchi mobili di legno. Ogni pezzo è ripulito, trattato e lavorato, per poi essere colorato e dipinto. Utilizzano colori acrilici e tecniche miste. Da sempre appassionati del disegno hanno intrapreso questo percorso da 8 anni. Il loro progetto è permeato dalla loro cultura e dal loro passato a contatto con il mare. "Firenze culturalmente e artisticamente è una madre che coccola questo tipo di lavoro- racconta Tiziano Illiano-. Noi artigiani dobbiamo affiancarci e collaborare per creare soluzioni ragionate per la crescita della Mostra dell'Artigianato".
Anitya
I quadri di Angela Cosenza in arte Anitya, artista fiorentina, da 4 anni partecipa alla Mostra dell'Artigianato. Anytia viene dal sanscrito e vuol dire 'impermanenza'. Angela Cosenza ha scelto questo nome d'arte perché rappresentativo delle cose che fa. Prima era una paesaggista. Oggi considera il suo lavoro una evoluzione di ciò che faceva prima. Le sue opere sono i suoi 'paesaggi residui'. In quanto paesaggista metteva in equilibrio il segno dell'uomo e quello della natura, trovare un'armonia tra il segno antropico dell'uomo e quello della natura rende un bel paesaggio. Nelle sue creazioni lavora su equilibrio e armonia, usando materiali di recupero, come il legno di mare su cui non interviene, perché naturalmente conservato dalla salsedine, rispettandone la forma. "Intervengo su altri materiali, come il ferro - racconta Angela Cosenza- . Il mio vincolo è quello di partire dall'esistente, un esercizio che mi serve per vedere opportunità che altrimenti non prenderei in considerazione. Lavoro sull'armonia, come un compositore musicale. Ogni pezzo ha una forza in base al tipo di materiale se è metallo, legno, caldo, freddo, il suo volume la sua profondità. E compongo. Ogni pezzo è una nota e crea un'armonia visiva che mette equilibrio. La mia è un'arte evocativa. Suggerisco un'emozione senza vincolare lo spettatore. La Mostra dell'Artigianato mi dà la possibilità di entrare in contatto con il pubblico. Ho un laboratorio, non ho un negozio. Mi piace il mondo dell'artigianato, credo che l'arte debba entrare nelle case delle persone oggi più che mai, perché c'è un appiattimento emotivo. Bisogna stimolare con emozioni belle e autentiche".
Hani Badawi Leo
Hani Badawi Leo è un 35enne egiziano, da 7 anni trapiantato a Milano dove ha sede lo studio nel quale nascono le sue opere che sono esportate in tutto il mondo. Un artista eclettico e completo, conosciuto a livello internazionale. Laureato in Economia ha poi seguito la sua passione più grande: l'arte e la pittura. Studiato all'Accademia di Belle Arti ad Alessandria di Egitto e si specializza in Arte e Interior Design. La sua carriera artistica diventa presto il suo unico lavoro. La cifra stilistica di Hani Badawi è frutto di una ricerca costante, che affonda le radici nella cultura millenaria dell'Egitto. È la potenza dei colori delle sue opere ad imporsi su tutto. Anche questa, frutto di uno studio condotto da Hani Badawi per ottenere un risultato che sia capace di trasmettere emozioni profonde. I suoi lavori più recenti sono il risultato di un'evoluzione costante e di ricerca di stile, che è passata dal realismo, al paesaggismo al cubismo. Colpisce, su tutto, l'ultima collezione dell'artista. Figure che esprimono sentimenti attraverso i loro occhi, un omaggio di Hani Badawi alla sua terra. Le forme allungate, dai contorni neri e delineati. Caldi, sereni. Le bocche sono forme di cuori. Ogni quadro racconta un'evoluzione di situazioni sentimentali. Come l'opera unica che rappresenta tre momenti separati: 'Mi sento più forte con te' 'Seguo il mio amore' 'Facciamo una pausa' e 'Amore mio per sempre'. Questa è una linea che cresce e si sviluppa ogni volta con un messaggio diverso. Impera in queste opere il cubismo figurativo, una tecnica geometrica, che si sta sviluppando in una nuova contaminazione: il realismo che entra nel mondo del cubismo.
È per la prima volta alla Mostra dell'Artigianato di Firenze, dipinge dal vivo. Dal 21 aprile, primo giorno in Fortezza Da Basso, ha realizzato 4 opere e ne ha portate più di 50. "Per me esporre e fare life painting a Firenze è importante. È una città di cultura e d'arte, la stessa Mostra mette in contatto noi artisti con moltissimi visitatori. Oggi al mondo ci sono milioni di artisti, il mio lavoro è frutto di una ricerca costante".