L'ANP della Cia rinnova le cariche e prepara le attività di programma
Nonostante una situazione economica, sociale, politica e pensionistica di stallo e che non lascia intravedere nulla di positivo, l’ANP Cia Toscana ha svolto le proprie assemblee in gran parte della Toscana per i rinnovi delle cariche e per la stesura di un programma di attività e ‘battaglie’ da portare avanti molto intenso. La prima fase delle assemblee elettive si è svolta in un clima politico positivo e con risultati di partecipazione e dibattito sufficientemente incoraggianti nelle diverse realtà associative territoriali.
«I recenti risultati elettorali – sottolinea Alessandro Del Carlo, presidente ANP Cia Toscana - ci consegnano un paese la cui reazione alla crisi e alle difficoltà delle persone potrebbe essere interpretata come irrazionale. In effetti si possono dare diverse interpretazioni: protesta, speranza, preoccupazione per il futuro, sfiducia nei modelli classici della politica, desiderio di cambiamento immediato, di sicuro le persone non hanno ascoltato e creduto ad una narrazione che esaltava i risultati di una stagione di governo – che pure alcune c’erano – e non si sono certo preoccupate di dare un segnale di netta rottura».
La situazione economica del paese resta difficile e - aggiunge ANP Cia Toscana - pur in presenza di una ripresa, comunque modesta, non porta a miglioramenti delle condizione di vita dei ceti sociali più deboli, come i pensionati che in Italia il 70,8 per cento degli uomini e l’86,6 per le donne, hanno prestazioni medie al di sotto di mille euro al mese. Gli aumenti recentemente ottenuti, grazie anche alle iniziative Anp, (manifestazioni, petizione con 100mila firme di cui 13.500 in Toscana) hanno migliorato lievemente la condizione di tanti pensionati, ma siamo ben lontani dal raggiungere una situazione dignitosa e accettabile.
Fra i punti di attualità della piattaforma delle rivendicazioni di ANP Cia Toscana, che potranno essere aggiornate e integrate, le minime di pensione a 650 euro; la stabilizzazione della quattordicesima; l’eliminazione delle tasse sulle pensioni fino a tre volte il minimo; la modifica del sistema di indicizzazione; l’inserimento della figura di agricoltore come lavoro gravoso e usurante.
Ovviamente si è parlato in modo approfondito della sanità e sistema sociosanitario: «Iniziative a tutti i livelli nei confronti delle istituzioni – aggiunge Del Carlo -, dalle Asl alle associazioni dei comuni, dando priorità ai problemi delle liste d’attesa, del futuro e dell’efficienza degli ospedali di prossimità, dei servizi di emergenza e urgenza nelle aree rurali e montane, la georeferenziabilità e la mappatura delle disabilità, i servizi sociosanitari in generale con particolare riferimento alle non autosufficienze».
Secondo ANP Cia Toscana è opportuno contrastare attraverso l’efficienza del sistema pubblico quella che è una strisciante privatizzazione in atto. Fondamentali i servizi nelle aree interne rurali e montane della regione. Un sistema di servizi civili efficiente, del sistema pubblico come dei privati, infatti, è garanzia non solo per la qualità della vita delle persone ma una condizione di base per lo sviluppo e la competitività economica dei territori. Quindi un valore per l’impresa agricola come per tutte le attività economiche presenti. Pertanto; trasporti, viabilità, uffici postali, farmacie, agenzie bancarie, ambulatori medici, ed altri servizi derivanti dall’uso delle nuove tecnologie informatiche, dovranno essere gli impegni dell’Anp dell’intero sistema confederale.
Per ANP regionale è importante anche tenere in considerazione il segnale elettorale che è arrivato dalla gente delle aree rurali; dare rappresentanza ai territori e alla gente; contrastare la decadenza e favorire lo sviluppo economico e sociale; valorizzare i territori, dal patrimonio storico culturale, paesaggistico, dai prodotti tipici e dall’enogastronomia, per intercettare i flussi del turismo e la ricchezza che tale fenomeno porta.
Inoltre attenzione alle attività ricreative e sociali “politica, socialità e cultura”. Le gite sociali, così come i momenti conviviali, non sono forme accessorie dell’attività sindacale; esse infatti fanno parte dell’attività politica e sociale e di servizio verso gli associati. Vanno sviluppate con una progettazione più organica su tutto il territorio regionale con lo spirito dello cambio di esperienze e la diffusione delle iniziative la cui caratteristica dovrà essere quella di coniugare “politica, socialità e cultura”.
Fonte: Ufficio stampa