Aste pilotate per un agriturismo a Fucecchio, arrestati imprenditore e avvocato
Ostacolava la vendita all'asta di un suo agriturismo di Massarella (Fucecchio) pignorato, arrivando anche a minacciare gli interessati e paventando la distruzione del complesso dopo l'aggiudicazione. Per questo P.C., 66enne imprenditore di Fucecchio, è stato arrestato assieme a un avvocato napoletano di 54 anni, C.G., dalla guardia di finanza per turbata libertà degli incanti. Nelle indagini è coinvolto anche un avvocato fiorentino, che sarà convocato per un interrogatorio al fine di poter applicare eventualmente l'interdizione dalle funzioni pubbliche. Le 9 aste dal 2015 a oggi sarebbero state ostacolate dall'uomo, nonostante la legge preveda che il debitore non possa partecipare ad esse. L'avvocato fiorentino, prostrato agli interessi dell'imprenditore, lo avrebbe aiutato in molti modi.
IL COMUNICATO DELLE FIAMME GIALLE
Quest'oggi, lunedì 23 aprile, la guardia di finanza, in collaborazione con i colleghi del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Napoli, della Compagnia di Nola ed Ottaviano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Firenze, a carico di un imprenditore di Fucecchio P.C. e di un avvocato napoletano C.G..
Notificata anche la convocazione per essere interrogato ai fini dell’applicazione della misura interdittiva dalle funzioni pubbliche esercitate a carico dell’avvocato fiorentino L.A.. I suddetti sono indagati, insieme ad altri soggetti, per il delitto di turbata libertà degli incanti.
Le indagini, dirette dal sostituto procuratore Paolo Barlucchi e svolte dai finanzieri della procura della Repubblica di Firenze, hanno permesso di ricostruire gravi fatti di turbativa d’asta commessi nel corso del tempo e finalizzati ad ostacolare la vendita all’asta di un vasto complesso immobiliare a Fucecchio, con annessa piscina, adibito ad agriturismo.
Gli accertamenti svolti hanno permesso di accertare che nel corso delle varie aste che si sono succedute nel tempo, ben 9 dal 2015 ad oggi, il debitore che occupa ancora questo immobile, con intimidazioni ha avuto la possibilità di ostacolare il normale svolgimento della gara grazie alla connivenza degli indagati.
In particolare, nonostante le norme prevedano che il debitore non possa partecipare all’asta del proprio bene, l’imprenditore P.C., avrebbe “aggirato” tale disposizione avvalendosi della collaborazione dell’avvocato napoletano C.G., il quale ha fatto partecipare alle varie aste acquirenti 'fittizi' al solo scopo di evitare che il bene venisse aggiudicato a terzi.
Inoltre è stato acclarato che più volte P.C. durante le visite di rito da parte di potenziali acquirenti li avrebbe minacciati così da indurli a non partecipare all’asta.
Ruolo cardine per l’avvocato fiorentino L.A., il quale, come delegato alla vendita dal giudice, avrebbe aiutato in molti modi P.C., prostrato completamente alla sua volontà.