Alternanza scuola-lavoro, Asev e Confindustria Firenze assieme: "Accresciamo formazione e professionalità"
Asev e Confindustria uniscono le forze per l'alternanza scuola-lavoro nell'Empolese Valdelsa. L'obiettivo è quello sia di far crescere le aziende del territorio, sia di accrescere il numero di imprese che possano collaborare con gli istituti superiori della zona. In più c'è la volontà di passi avanti nell'approccio a questo tipo di esperienza, un tempo vissuta come un impiccio ma adesso lodata da tutte le parti in gioco. Non a caso c'è già qualche giovane che, grazie all'alternanza, ha già trovato lavoro.
Confindustria Firenze qualche mese fa ha siglato un protocollo d'intesa con gli istituti superiori pubblici e privati del circondario, la finalità era quella di sviluppare un maggior dialogo tra aziende e scuole: aderirono circa trenta imprese, tra le più grandi e note dell'Empolese Valdelsa. Adesso con Asev il numero cresce. Altre quaranta piccole-medie realtà imprenditoriali si uniscono a quelle di Confindustria e non è finita qui.
"Invitiamo le associazioni di categoria o le altre aziende a farsi avanti per questa esperienza - ha commentato Tiziano Cini di Asev -. Vogliamo sostenere nella maniera più efficace possibile l'incrocio tra domanda e offerta". Proprio Asev, grazie a un finanziamento dell'Unione dei Comuni, ha attivato uno sportello per le imprese del territorio con tre scopi: fornire info sull'alternanza scuola lavoro, rilevare i fabbisogni delle aziende, mettere in contatto imprese e scuole.
Il drop out, ovverosia l'abbandono scolastico al secondo anno di superiori, è molto alto nell'Empolese Valdelsa ed è uno dei tassi maggiori della Toscana. L'alternanza scuola-lavoro vuole quindi far sì che scuole e imprese non viaggino su binari separati e che questi problemi non abbiano ricadute sul lungo periodo. L'apertura alle aziende più piccole non fa altro che aumentare il contatto tra due mondi sempre più vicini.
"Non esistono più gli operai di un tempo, che con la terza media iniziavano a lavorare. Adesso serve specializzazione, per questo l'alternanza scuola lavoro accresce formazione e professionalità. Serve sia per diffondere maggiore cultura d'impresa, ma anche per dare ai ragazzi un'idea sul mondo del lavoro. Crediamo nel progetto, non vogliamo che il territorio si impoverisca" ha dichiarato Michele Pezza, presidente di Confindustria Firenze.
Confindustria è dunque felice per l'iniziativa e ha previsto anche una novità importante, come ha spiegato il delegato all'educazione e alla formazione Raffaele Berni: "Abbiamo stipulato un accordo con la Misericordia di Empoli. Abbiamo preso in carico le spese per una visita medica preventiva per tutti i ragazzi che faranno l'alternanza".
Vale la pena ripetere che l'alternanza scuola-lavoro non è da confondersi con stage e tirocini. Si tratta anche di corsi, attività extrascolastiche e altro ancora. Si sviluppa nel triennio e coinvolge le classi terze sulla formazione trasversale, sul team building e la comunicazione; le quarte sono coinvolte attivamente nell'alternanza; le quinte invece fanno orientamento, aiutati dalla testimonianza delle imprese. Per i licei è di duecento ore, per gli altri istituti di quattrocento: la partecipazione è propedeutica per l'ammissione all'esame di maturità.
Gianmarco Lotti