Ramadan alla Manifattura Tabacchi. Grassi, Verdi e Trombi: "Nardella non merita Firenze"
"Ogni proposta viene osteggiata sottobanco dal Comune. Dopo il caos sui Lupi di Toscana, adesso salta la Manifattura"
Queste le dichiarazioni del capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Tommaso Grassi, insieme alla Consigliera Donella Verdi e al Consigliere Giacomo Trombi
"Pensavamo di dover fare i complimenti alla comunità islamica, alla proprietà della Manifattura Tabacchi e al Comune di Firenze per la possibilità di far svolgere il ramadan di quest'anno, tra poco meno di un mese, in un luogo dignitoso, adeguato alle esigenze religiose e di sicurezza per chi prega e per i residenti, cosa che sicuramente piazza dei Ciompi non permette da anni. Oggi pomeriggio la pioggia fredda di una nota squallida dell'amministrazione comunale che si lava le mani, smentisce un impegno e prende le distanze scaricando ogni responsabilità sulla comunità religiosa."
"Non possiamo accettare che a distanza di un anno dal clamoroso caso della caserma Lupi di Toscana, in condizioni similari, il Comune contribuisca a far fallire l'ennesimo possibile accordo su un posto alternativo a piazza dei Ciompi per lo svolgimento del ramadan e che contribuisca nuovamente a incrinare i rapporti tra Comune e comunità nella prospettiva della costruzione di una moschea che risolva ogni tipo di problema nella nostra città, dedicando un luogo adeguato e dignitoso ad una delle confessioni religiose più numerose a Firenze, e che si è già resa disponibile a non far pesare neppure un euro sulle casse pubbliche."
"Che senso ha smentire un accordo tra privati, come sarebbe quello tra Manifattura e comunità? Forse non sarebbe una scelta gradita e indipendentemente dalle parole spese il Comune vuol relegare ancora per un anno in piazza dei Ciompi coloro che pregano? Lo sappiamo tutti che non spetta alle istituzioni organizzare il culto o individuare soluzioni, e tanto meno spendere per altri: che lo Stato debba essere laico lo sappiamo bene. Ma altra cosa è operare e impegnarsi affinché sia accompagnato amministrativamente un percorso legittimo che un privato, in questo caso la comunità islamica, può fare secondo legge ed è ancor più un impegno, almeno che non si voglia negare il diritto di culto, far si che questo avvenga in sicurezza per ogni essere vivente e in un luogo dignitoso."
"Purtroppo il Comune si ricorda del ramadan e delle problematiche ad esso connesso solo qualche settimana prima dell'inizio e se interrogato sul proprio impegno, come ha fatto con una nostra interrogazione solo 10 giorni fa, tende a minimizzare ogni dettaglio, a ribadire a parole la massima sintonia con la comunità salvo poi arrivare a scaricare su di essa, come fatto oggi. Affermare che 'l'incapacità della comunità di trovare soluzioni in modo pro attivo sta diventando insostenibile per Firenze tutta' non è una posizione condivisibile e getta un discredito su chi l'impegno lo ha messo, è il caso di dire, contro tutto e tutti, e tra questi non si possono dimenticare gli scontri dentro il PD e le dinamiche elettorali. Un sindaco quindi che ha paura di far scelte che dalle destre rischiano di essere fortemente criticate e che non ritenga sia un dovere anche delle istituzioni, avere luoghi di preghiera idonei in città, è un sindaco che non vuol bene alla Città e che non è neppure degno di amministrare Firenze".
Fonte: Ufficio stampa