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L'opera svelata di Zed1. La street art alla Mostra dell'Artigianato

(foto gonews.it)

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Un'inaugurazione insolita quella che si è tenuta oggi, 21 aprile, al Padiglione Rastriglia in Fortezza da Basso. Un incontro tra artigianato e arte contemporanea, ubran art, street art, curata da Florence Biennale– Mostra internazionale di arte contemporanea, per la prima volta alla Mostra dell'Artigianato. È 'Art can change the world', la mostra ospitata nel primo padiglione in Fortezza. Le opere di alcuni tra gli street artist più in vista della scena fiorentina e internazionale accolgono i visitatori della Mostra. Un fermento culturale, quello della urban art, che non poteva restare fuori da questa edizione della Mostra Internazionale dell'Artigianato 2018.

In esposizione le opere di artisti italiani e internazionali; tra questi l’eclettico australiano Stormie Mills; il pittore e designer Diego Gabriele, di Poggibonsi (SI), che ha già operato in ambito nazionale e internazionale; i romeni Vlad Mititeu (graffiti artist) e Ache 77 (specializzato in stencil); l’illustratore, pittore, storyteller e artista urbano Exit Enter, attivo sulla scena fiorentina e noto soprattutto per le sue figure che giocano e rincorrono un palloncino rosso sui muri della città.

La cerimonia di inaugurazione ha visto il pubblico protagonista di un'opera dello street artist fiorentino Zed1. Un parallelepipedo su cui è stata applicata la tecnica del 'double skin', un'opera che ha due momenti di realizzazione, oltre che una 'doppia vita'. Sullo strato più in superficie è stato fatto 'bombing', cioè pitture murali veloci e facili da realizzare a cui partecipano numerosi street artists, a coprire la 'seconda pelle' della 4 facciate del parallelepipedo, di 10 mq ciascuno. Il pubblico, dopo aver ammirato la 'prima pelle' dell'opera, è stato chiamato a 'svelare' l'opera sottostante, rimuovendo la carta. Una volta strappato via l'ultimo brandello, l'opera è (momentaneamente) conclusa.

All'inaugurazione hanno partecipato il consigliere delegato per le politiche giovanili Cosimo Guccione, il project manager di Firenze Fiera Giacinto Bosco, Jacopo Celona DG di Florence Biennale e il curatore dello spazio Matteo Bidini.

L'opera e la modalità del suo 'svelamento' ha coinvolto tutti i presenti. Brandelli di carta, che formava la prima opera, sono stati portati via come pezzi d'arte, e vivranno ognuno, una nuova esistenza.

 

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