Nuova scuola per il futuro comune unito: separazione nel Chianti durava da 125 anni

David Baroncelli e Giacomo Trentanovi

Il tempo si è fermato ieri sera negli spazi della nuova scuola primaria “Andrea da Barberino” di Barberino Val d’Elsa. La storia non è solo passata, sinuosa e sfuggente, come un susseguirsi di attimi impercettibili, scivolando tra le sedie, i tavoli e le classi del nuovo edificio. La storia si è palesata con i suoi monumentali sette secoli sulle spalle e ha provato a disegnare il futuro del territorio. Attraverso gli occhi lungimiranti, il sogno e il cuore aperto di due sindaci Giacomo Trentanovi e David Baroncelli che hanno espresso il loro obiettivo condiviso per il bene della collettività. E’ stato l’avvio del percorso di fusione il tema centrale della serata che ha richiamato nella sala della scuola, luogo simbolo dell’Unione in quanto investimento tra i più rilevanti del percorso di collaborazione tra i due Comuni, la partecipazione di circa duecento persone.

Tavarnellini, barberinesi, vichesi, tignanesi, sandonatini, monsantini, marciallini, passignanesi, residenti della Zambra, sambuchini, cittadini delle tante frazioni che da nord a sud si estendono sul territorio di Barberino e Tavarnelle hanno preso parte ad uno dei momenti di svolta del percorso amministrativo di Barberino e Tavarnelle i cui consigli comunali, in una seduta aperta e congiunta coordinata dal presidente del Consiglio comunale di Tavarnelle Alberto Marini, hanno approvato la delibera per l'avvio del processo di fusione dei due comuni. Il varo del documento ha attivato ufficialmente il percorso istituzionale con la richiesta alla Giunta Regionale Toscana per la presentazione della legge per la fusione dei Comuni di Barberino e Tavarnelle, ai sensi degli artt. 58 e seguenti della L.R. n. 62/2007.

Ai Comuni di Barberino e Tavarnelle non basta stare sulla riva del fiume e guardare la storia passare. I comuni tornano a vivere la storia, ad incidere sul percorso delle loro comunità come parti integranti di un unico territorio, diverso, ognuna con le proprie identità, ma unite e più forti. La storia che assume un ruolo di primo e, dopo 125 anni di separazione, offre l’opportunità di rigenerarsi e delineare lo scenario del futuro mettendo al centro le periferie e i bisogni delle comunità. Non un capoluogo ma mille centri.

“Il nostro progetto vuole creare centralità in ogni territorio – dice il sindaco David Baroncelli - Tavarnelle è figlio di Barberino, Barberino è figlio di San Donato e tutti siamo figli del mito di Semifonte. La fusione non nega la storia, l’appartenenza ad un’identità, ad un campanile, il nostro essere abitanti di un castello, di una piazza, di campagna sparsa, ma arricchisce quello che oggi noi siamo. E’ necessario che quei comuni tornino ad essere uniti per lo sviluppo e il benessere delle comunità. Uniremo le forze e attiveremo insieme i servizi guardando al domani. Lavoreremo per la crescita economica, sociale e culturale eliminando le marginalità e riportando i servizi nelle frazioni, nei piccoli centri, presso le persone, soprattutto in favore di coloro che hanno più bisogno”.

E’ partito dallo slogan creato da alcuni studenti universitari, Nati Uniti, il sindaco Giacomo Trentanovi per entrare nel dettaglio dei benefici e dei vantaggi, in termini economici, sotto il profilo degli investimenti e degli interventi strutturali ai fini del miglioramento della qualità della vita de territorio, che potranno scaturire dalla creazione di un unico ente. “Il nuovo Comune - dichiara il sindaco - ci porterà 22milioni di euro nei nostri bilanci, a titolo di contributi dallo Stato e dalla Regione, ci permetterà di realizzare importanti economie gestionali e ridurre i costi della politica, eliminando le funzioni doppie. La fusione affermerà il peso specifico di un’area che potrà contare di più nello scacchiere politico istituzionale a livello regionale, in un’area strategica della Toscana, di cerniera tra Siena e Firenze, tra il Chianti e la Valdelsa. Unendosi in un’unica realtà, i nostri territori avranno più forza nel settore produttivo, industriale, agricolo, turistico, lavoreremo sul tema della mobilità interna, in base ai dati elaborati da Anci in uno studio socio-economico del territorio, sappiamo che circa il 60 per cento della popolazione lavora e studia nel nostro territorio, riporteremo la sede legale del nuovo comune nel centro storico di Barberino Val d’Elsa, con due sedi operative nei palazzi comunali e un modello organizzativo che darà risposte ai cittadini, attraverso gli uffici unificati e notevoli risparmi ed efficienze. Potremo risparmiare fino a 300mila euro a regime all’anno, attraverso i risparmi di personale, di dirigenti, riduzione dei costi della politica, risparmi legati alle sedi amministrative e agli affitti degli immobili comunali. Lavoro, mobilità, frazioni, tuteleremo e valorizzeremo le nostre aree industriali che insieme costituiscono il polo produttivo più importante della Toscana. Il tessuto economico e produttivo di Barberino Tavarnelle diventerà più attrattivo per eventuali investitori internazionali”.

Tanti gli interventi che hanno impreziosito il livello e la qualità del confronto pubblico. Hanno dato il loro contributo l’assessore regionale Vittorio Bugli, il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani e il professor Zefiro Ciuffoletti, accademico dei Georgofili e docente dell’Università degli Studi di Firenze. Numerosi gli interventi del pubblico che ha espresso pareri favorevoli sul processo di fusione. La serata è stata organizzata grazie alla collaborazione dell’Istituto comprensivo Don Milani di Tavarnelle diretto da Paola Salvadori.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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