Anima e materia di Leto Fratini. Opere inedite del Futurismo italiano
I Comuni di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa riscoprono Leto Fratini, uno dei protagonisti del Futurismo italiano con un progetto storico-artistico unico nel suo genere in Italia che intreccia arte, memoria locale e antifascismo. Si apre sabato 21 aprile alle ore 17 la mostra “Leto Fratini anima e materia” a cura di Federica Chezzi, allestita in uno degli spazi più prestigiosi del territorio, il trecentesco Spedale dei Pellegrini, nel cuore medievale di Barberino. E’ la prima retrospettiva che ambisce a situare l’artista, originario di Vico d’Elsa, nella storia della scultura. “Dedichiamo a Leto Fratini – annunciano i sindaci Giacomo Trentanovi e David Baroncelli - una retrospettiva inedita che ripercorre l’intera parabola artistica, conclusa a soli 31 anni. L’Unione Comunale del Chianti fiorentino promuove e sostiene un’operazione culturale di respiro nazionale che attesta l’impegno e l’obiettivo condiviso di lavorare insieme sui temi della contemporaneità”.
L’evento offre un lavoro di contestualizzazione storica e stilistica nella vicenda espositiva dell'artista, collocata in un periodo florido per l’arte italiana e in cui si affacciano le avanguardie dell’inizio ‘900. Uno scultore che intrattenne, come tanti altri, artisti e intellettuali del suo tempo, relazioni con lo stato fascista, lavorando su commissione di Benito Mussolini. E’ quanto attesta il ritratto realizzato nel 1942, una delle sue ultime opere, perdute, prima di essere tradito da quella stessa mano che lo aveva innalzato sull’olimpo dell’arte. Pochi mesi dopo, infatti, Leto fu carcerato come cospiratore antifascista, in quanto ritenuto troppo vicino agli ambienti culturali delle riviste “Corrente” e “Vita giovanile” che ruotavano intorno alla Milano dissidente, in posizione di rottura con il regime.
Leto Fratini, di cui mancava fino ad oggi un percorso attento e un’indagine ampia ed estesa sull’officina delle invenzioni plastiche scaturite dalla sua attività, è esposto e valorizzato per la prima volta in maniera organica e in un confronto con le sue fonti di ispirazione e i modelli della scultura antica e coeva. Grazie alla passione e all’impegno del nipote Marco Borgianni che ha messo a disposizione molte delle opere di proprietà della famiglia, la mostra accende i riflettori su un’ottantina di opere, testimoni di un periodo storico complesso, nel decennio 1935-1942, tra sculture e documenti vari di Leto Fratini, alcuni dei quali realizzati dagli amici del giovane artista, come il maestro Giannino Castiglioni e gli artisti Vanni Rossi, Carlo Paganini, Emilio Montagnani. Molti i lavori legati alla ritrattistica, provenienti dalla collezione di famiglia e da raccolte private, bassorilievi e bozzetti tra cui quello relativo alla Pala d’Altare per la Chiesa dell’Angelicum di Milano. Opere che documentano i modelli e i punti di riferimento artistici dell’artista di Vico d’Elsa. A Leto futurista, piaceva rivolgere lo sguardo all’arte antica, dall’armonia compositiva della statuaria greca alla sintesi di quella etrusca, all’espressività della scultura del Rinascimento toscano. Il vacuo della materia lo amava riempire con l’umanità, con l’arte che vivifica e dona espressività al soggetto.
L’evento si articola in due momenti, organizzato in collaborazione con l'Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età Contemporanea e sostenuto da varie aziende e istituti di credito del territorio. Sabato 21 aprile alle ore 17.00 è prevista l’Inaugurazione della mostra Leto Fratini. Anima e materia negli spazi dello Spedale dei Pellegrini (Barberino Val d’Elsa). L’evento sarà accompagnato dalla presentazione del saggio artistico a cura di Federica Chezzi. Martedì 24 aprile alle ore 21.00 si terrà nei locali del Palazzo comunale di Barberino Val d’Elsa la presentazione del saggio storico Leto Fratini, Scultore. Percorsi esistenziali e traiettorie dell'antifascismo tra Firenze e Milano a cura di Carmelo Albanese. La presentazione del progetto di ricerca su Leto Fratini è promosso dall'Unione Comunale del Chianti Fiorentino in collaborazione con l'Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età Contemporanea e con il patrocinio della Regione Toscana. La mostra resterà visitabile fino al 26 agosto 2018.
Fonte: Ufficio Stampa