Lutto nel cinema: è morto il regista Vittorio Taviani, col fratello rese grande San Miniato
San Miniato e tutta Italia sono in lutto per la scomparsa di Vittorio Taviani, regista italiano venuto a mancare all'età di 88 anni. Lui e il fratello Paolo, nati e cresciuti a San Miniato, avevano reso grande la città della Rocca con il film La Notte di San Lorenzo dedicato alla strage del Duomo. Vinse, assieme a Paolo, la Palma d'Oro a Cannes nel 1977 con Padre Padrone e l'Orso d'Oro a Berlino con Cesare non deve morire.
È venuto a mancare nella notte tra sabato 14 e domenica 15 aprile a Roma, dove si era trasferito. Malato da tempo, Vittorio Taviani lascia un vuoto enorme nel cinema del nostro paese. Per volontà della famiglia non ci saranno né la camera ardente né i funerali. Il corpo dell'artista sarà cremato in forma privata. Lascia Paolo e l'altro fratello, anch'egli regista e sceneggiatore, Franco Brogi Taviani, oltre ai figli e ai nipoti.
Figlio di un avvocato dichiaratamente antifascista, Vittorio Taviani ha animato i cineclub sanminiatesi e pisani nel secondo Dopoguerra. Dopo gli studi in Legge, assieme al fratello Paolo ha realizzato documentari a sfondo sociale e poi, influenzato dal neorealismo, esordirà al cinema nel 1962 con Un uomo da bruciare. L'ultimo lungometraggio è Una questione privata del 2017, tratto dal romanzo di Fenoglio. Assieme i Taviani hanno realizzato diciannove film per il cinema e due miniserie per la tv in più di quarant'anni di attività.
Vittorio Taviani, così come Paolo, non ha mai dimenticato la sua vita sotto la Rocca. E San Miniato non si è dimenticata di lui: nel 2015 venne insignito della cittadinanza onoraria, pochi mesi prima di un brutto incidente stradale che lo vide protagonista a Roma, sua città adottiva. Sempre nel 2015 Vittorio e Paolo ricevettero il Pegaso d'Oro.
SCOMPARSA DI VITTORIO TAVIANI, LE REAZIONI
Sia sui social, sia tramite comunicati e note, sono arrivati alla famiglia Taviani i messaggi di cordoglio da parte di autorità e cinefili per la scomparsa di Vittorio Taviani.
Il forte cordoglio del sindaco di San Miniato Gabbanini: "Ora siamo orfani"
"Questa notizia ci rende orfani - commenta il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini -. Vittorio,con il fratello Paolo, ha scritto la storia del cinema italiano e ha portato nel mondo la nostra Città e la sua storia. Nel 2015, per sottolineare il profondo legame che la nostra comunità ha sempre avuto con loro, nonostante da parecchi anni si fossero trasferiti nella capitale, gli abbiamo conferito la cittadinanza onoraria, e ho ancora negli occhi il ricordo di una Sala del Consiglio gremita di amici, parenti, conoscenti o semplici cittadini che hanno voluto rendere loro l'omaggio che meritano. E ho ancora nella mente il lungo e commosso abbraccio tra Vittorio e Giuseppina Lotti, la moglie di Dilvo che con i Taviani aveva un rapporto di stretta amicizia".
"Abbiamo chiesto a quattro pittori sanminiatesi Giorgio Giolli, Luca Macchi, Sauro Mori e Gianfranco Giannoni di raccontarci con la loro arte la lunga carriera di questi straordinari registi - spiega ancora il sindaco -. Quando mi hanno mostrato i dipinti sono rimasto senza parole e così sono nate le cartelle che poi ho voluto consegnare personalmente ai Taviani, andando a Roma, nella loro casa, e ricevendo un'accoglienza molto calorosa che porterò sempre nei miei ricordi - e conclude -. Mi stringo al dolore di Paolo e della moglie Carla e a loro mando tutto l'affetto e la riconoscenza della comunità di San Miniato perché con i loro film ci hanno regalato un sogno: far conoscere San Miniato in tutto il mondo. Grazie Vittorio, ci mancherai".
Centro cinema Paolo e Vittorio Taviani, un pensiero emozionante
Il Centro cinema Paolo e Vittorio Taviani di San Miniato, guidato da Carlo Baroni, ricorda oggi i momenti più importanti vissuti con Vittorio Taviani quando "la Fondazione cassa di Risparmio di San Miniato conferì ai fratelli il premio Torello Pierazzi alla carriera e loro regalarono ai presenti una stupenda lezione di amore per la cultura, la libertà e la verità rievocando i giorni de 'La notte di San Lorenzo'. Ora che Vittorio ci ha lasciato l'opera del centro cinema per valorizzare il grande lavoro dei due maestri è ancora più importante". Il centro ricorda Vittorio Taviani anche per la sua autentica umanità e per il suo amore per la Toscana.
Da San Gimignano il ricordo del sindaco Bassi
Il sindaco di San Gimignano Giacomo Bassi ha pubblicato un video su Facebook riguardo il film Il Prato e ha scritto: "Con questo video voglio salutare Vittorio Taviani, scomparso poche ore fa, ed abbracciare idealmente il fratello Paolo a nome della comunità sangimignanese. Il film Il Prato è, a buon diritto, un pezzo della nostra storia comunitaria del '900".
Dal Centro Raccolta Arte: "Testimone della nostra epoca"
"La nostra Associazione si unisce al dispiacere comune causato dalla grave perdita di un grande sanminiatese: Vittorio Taviani. Scomparso oggi, 15 aprile, era nato a San Miniato il 20 settembre 1929. E' stato un grande regista ed un testimone culturale della nostra epoca."
Il ricordo di Auletta: "Ci mancherà"
"Mardocchio e mardocchiati san Giobbe aveva i bachi/ medicina medicina un po' di cacca di gallina/ un po' di cane un po' di gatto domattina è tutto fatto/ singhiozzo singhiozzo albero mozzo vite tagliata/ vattene a casa pioggia pioggia/ corri corri fammi andare via i porri”. Di fronte agli infiniti echi dei bombardamenti che giungono dal Medio Oriente ci verrebbe da chiudere gli occhi e recitare questa filastrocca, come la bambina de La notte di San Lorenzo (1982) di fronte alla guerra e alle violenze del fascismo. Per questo e per molti altri film rimasti nel nostro immaginario, ci addolora profondamente la notizia che nella notte scorsa ci ha lasciati Vittorio Taviani, nato nel 1929 a San Miniato, ma formatosi a Pisa assieme al fratello Paolo.
I due furono costretti ad abbandonare San Miniato, dopo che la loro casa fu tra la prime ad essere bombardate nel 1944, e nella città della torre scoprirono il cinema: “Vivevamo di cinema e basta. Pisa e la sua solare architettura in quei giorni si confondeva con un'idea irriverente della città: le piazze, le strade erano legate per noi all'ubicazione delle sale cinematografiche. I Lungarni al Supercinema, piazza San Paolo all'Orto all'Odeon, corso Vittorio al cinema Italia, piazza Carrara al cinema-teatro Rossi” (Fratelli di cinema. Paolo e Vittorio Taviani in viaggio dietro la macchina da presa, Roma 2014). Il loro primo lavoro fu il documentario San Miniato, luglio ’44, narrato da Cesare Zavattini, mentre il primo film, Un uomo da bruciare (1962), diretto assieme al regista pisano Valentino Orfini, racconta la storia del sindacalista Salvatore Carnevale, ucciso dalla mafia. Da I sovversivi (1967) a San Michele aveva un gallo (1972), i Taviani si distinsero per la capacità di trattare temi d'impegno civile e politico, reinterpretando la tradizione del neorealismo italiano. Il successo internazionale arrivò con Padre Padrone (1977) e La notte di San Lorenzo (1982), ma altre grandi opere sono Kaos (1984), Good Morning, Babilonia (1987), La masseria delle allodole (2007) e Cesare deve morire (2012), Orso d'oro al Festival di Berlino, realizzato con i detenuti del carcere di Rebibbia. L'ultimo film, Una questione privata (2017), tratto dall'omonimo romanzo di Beppe Fenoglio, è uscito appena qualche mese fa.
La guerra, la questione sociale ed anche Pisa con “la sua solare architettura”: la Piazza del Duomo in Padre Padrone e San Paolo a Ripa d'Arno in Good Morning, Babilonia (1987). Ecco perché oggi perdiamo una voce davvero speciale. Il suo sguardo ci mancherà".
Il cordoglio del presidente del Senato
"Con Vittorio Taviani scompare uno dei protagonisti più fecondi e geniali dell'arte cinematografica italiana. Insieme al fratello Paolo ha dato vita a un sodalizio artistico di straordinario successo internazionale, divenuto un vero e proprio marchio della nostra cultura e del cinema d'autore." Così il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in una dichiarazione.
"Nei suoi film ha saputo raccontare la storia dell'Italia attraverso le mille contraddizioni dei suoi personaggi, liberi dalla retorica e proprio per questo resi ancora più veri. Fra tutti i suoi intramontabili capolavori - prosegue la dichiarazione -, non posso non ricordare il mirabile esperimento di impegno sociale del film 'Cesare deve morire' in cui ha portato il teatro nel cinema e la realtà nella finzione attraverso la voce e i volti dei detenuti del carcere di Rebibbia".
"La cultura italiana - conclude il Presidente del Senato - perde un grande protagonista, il cui stile raffinato e inconfondibile mancherà molto. Alla moglie, alle figlie e al fratello Paolo desidero esprimere il mio cordoglio più sentito".
Enrico Rossi: "Addolorato da questa perdita"
"Sono addolorato per la scomparsa di Vittorio Taviani, regista e uomo di cultura profondamente legato alla sua San Miniato come alla Toscana, che insieme al fratello Paolo ha saputo reinterpretare il neorealismo italiano, declinandolo in racconti e immagini immortali. Ci resta il suo impegno sempre politico, attento alla storia e al sociale, pervaso da una formidabile passione civile che ha attraversato tutto il suo percorso cinematografico e personale".
E' con queste parole che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ricorda il regista Vittorio Taviani, scomparso oggi a Roma.
"Se ne va – conclude il presidente Rossi – uno dei più straordinari interpreti della vita sociale e politica del Novecento, un regista che, in indissolubile coppia con il fratello, si è fatto guidare dal vero, dalla storia, dal sangue, dalle lacrime, dalla voglia di lottare contro le ingiustizie, donandoci una preziosa eredità, mirabilmente reinterpretata nelle scene dei suoi film. Esprimo, anche a nome della Toscana tutta, le mie più sincere condoglianze ai suoi familiari e al fratello Paolo".
L'ex sindaco Angelo Frosini: "Grazie di tutto"
"Con il fratello Paolo ha segnato la storia del cinema italiano dall’inizio degli anni sessanta fino ad oggi (da Un uomo da bruciare fino al recentissimo Una questione privata ), fra cui i capolavori Padre Padrone (Palma d'oro a Cannes nel '77), La Notte di San Lorenzo (Grand Prix speciale della Giuria al 35° Festival di Cannes nel 1982) fino a Cesare deve morire (Orso d'oro a Berlino nel 2012).
Vittorio, con il suo lavoro, – lo posso affermare con assoluta convinzione – ha contribuito in modo determinante alla crescita culturale e politica di un’intera generazione.
Io, e con me tanti miei coetanei, ci siamo appassionati al cinema di qualità vedendo i film dei nostri concittadini sanminiatesi, riflettendo su ciò che quelle visioni ci avevano trasmesso.
Non posso dimenticare quando negli anni ’70 un cineforum sui film di Paolo e Vittorio, organizzato nella sala di Ponte a Egola, vide una presenza notevole, a tutte le proiezioni, di noi giovani studenti liceali o universitari impegnati, fino a tarda notte, a discutere del significato culturale e politico di film come I sovversivi, San Michele aveva un gallo, Allosanfan.
E ricordo con piacere quando, nel 1982, da giovane insegnante del Liceo classico di Nuoro, vidi La notte di San Lorenzo, per tre volte di seguito in due giorni, accompagnando le mie classi ad assistere alla proiezione del film in cui, per l’appunto, si parlava dell’Eccidio del duomo di San Miniato. E, poi, con piacere, fui chiamato dal Preside a discutere coi ragazzi del passaggio della guerra e dell’occupazione tedesca della nostra città.
Il film suscitò interesse, trasmise emozioni, stimolò, negli studenti, riflessioni.
Lo stesso interesse, le stesse emozioni, le stesse riflessioni che gli studenti del Liceo Marconi di San Miniato hanno manifestato, durante quest’anno scolastico, quando abbiamo visto assieme La notte di San Lorenzo
Non immaginavo di vivere un’esperienza simile a quella di trentacinque anni prima. Due generazioni diverse di alunni, e anche di insegnanti, si erano appassionate, con la stessa intensità, a una vicenda (Il Fascismo, la tragedia della guerra, la Lotta di liberazione) che aveva segnato la vita di tante persone fino alla Libertà e alla Democrazia.
Se ciò è avvenuto, il merito va a Vittorio che, insieme a Paolo, ci ha regalato quel capolavoro di film che è La notte di San Lorenzo e, con esso, tante opere che hanno segnato, indelebilmente, la Storia del Cinema Italiano.
Grazie!".
Pisa piange Taviani
Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi: «Pisa piange Vittorio Taviani. Insigne artista e guida per generazioni. Un maestro di cinema, d'impegno politico e di vita. Legato, con Paolo, alla nostra città, luogo di formazione, di dibattito culturale, di battaglia ideale, di sperimentazioni e di amicizie. Ricordo con commozione il momento della consegna a Vittorio e Paolo del nostro massimo riconoscimento, la Torre d'Argento. Sono orgoglioso delle parole sincere e riconoscenti che furono dedicate a Pisa. Il ricordo di Vittorio ci sprona a portare avanti anche in suo nome tutti i progetti che abbiamo sulla cultura del cinema e sulla produzione cinematografica, che sono una cifra importante per la nostra città, per la sua storia e per il suo futuro. Pisa saprà rendere omaggio e memoria ad un grande italiano. Sono vicino con un forte abbraccio a Paolo e ai familiari»
Il ministro Franceschini: "Se ne va un maestro"
Con una nota anche il ministro Franceschini ha ricordato Taviani: "Un giorno triste per la cultura, se ne va uno dei grandi maestri della nostra cinematografi. L'eleganza stilistica e l'impegno civile sono i tratti che hanno contraddistinto Vittorio Taviani nel corso di tutta la sua lunga e prestigiosa produzione cinematografica. Mi stringo al fratello Paolo in questo triste momento di lutto".
Il saluto di Marcucci: "Grazie per l'arte"
Il capogruppo PD alla camera Andrea Marcucci, lucchese di origine, ha scritto su Twitter: "Uno dei più grandi maestri del cinema italiano, Vittorio Taviani. Con il fratello Paolo, ha diretto film indimenticabili. Grazie per così tanta arte".
Paolo Virzì commosso: "Perdiamo un uomo adorabile"
Un grande regista ricorda un grande regista. Su Taviani, Paolo Virzì ha dichiarato: "Perdiamo la metà di un duo leggendario, che ha creato uno stile inconfondibile, a cavallo tra epica popolare e poesia. I Taviani stanno al cinema mondiale come i romanzi di Garcia Marquez alla letteratura. Era un uomo adorabile, schietto, curioso, appassionato, simpaticissimo. Il mio pensiero commosso va alle figlie, alla cara Giovanna, e a Paolo".
Lo scrittore Ledda: "Perdo un amico"
Gavino Ledda scrisse Padre Padrone, da cui i Taviani trassero un film famosissimo e cult per i cinefili internazionali. Oggi Ledda ha rivolto un pensiero a Vittorio Taviani: "Ho perso un amico, una persona generosa, appassionata, affettuosa e colta. Una volta ebbi un malore, chiamai lui e mi soccorse col fratello. Era umano e altruista".
Un bell'aneddoto di Roan Johnson
Il regista pisano Roan Johnson ha raccontato un aneddoto sui Taviani: "Ero studente universitario, mi fu consigliato di parlare coi Taviani per fare cinema. Con timidezza chiesi a loro cosa avrei dovuto fare per diventare regista e loro mi dissero che dovevo iscrivermi al Centro Sperimentale. Così feci e mi iscrissi a Roma. Da lì la mia vita è cambiata. Li ho incontrati di nuovo per parlar loro dell'aneddoto e ringraziarli. Mi hanno dato un consiglio che ho seguito e un via da seguire. Due persone molto semplici. Quando parlavi con loro si sentiva che avevi di fronte due persone che si sentono artigiani del cinema".
Polverini: "Taviani colonna"
"Vittorio Taviani è stato una colonna del cinema italiano e sono orgogliosa di averlo affiancato, insieme a suo fratello, nella realizzazione di un'opera importante e significativa come 'Cesare deve morire' che gli è valsa l'Orso d'oro" ha affermato la deputata di Forza Italia Renata Polverini.
Napolitano: "Ha segnato un'epoca"
"I fratelli Taviani e l'intera famiglia hanno segnato un'epoca nella storia del cinema italiano. La scomparsa di Vittorio ce lo ricorda dolorosamente. Ma la sua personale impronta resterà certamente in un impegno creativo che è destinato a proseguire. Desidero personalmente ricordare l'amicizia e la reciproca attenzione che ci hanno legato, nell'operare su diversi piani, ma lungo un medesimo filo ideale" si legge nel messaggio di condoglianze del presidente emerito Giorgio Napolitano.
Il presidente Fico: "Un giorno triste"
Il presidente della Camera Roberto Fico: "Un giorno triste per la cultura e il cinema del nostro Paese. Ci ha lasciati Vittorio Taviani, un protagonista assoluto della settima arte, di cui ha scritto la storia assieme al fratello Paolo. Nel loro lavoro sono stati costanti ricerca stilistica, impegno civile e poesia".