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Il Chianti in festa tra i profumi e i colori del Giaggiolo, dal 3 al 6 maggio

foto di archivio

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La patria del Giaggiolo torna ad esplodere con i colori e profumi dell’iris, simbolo della Toscana. A San Polo in Chianti, terra di origine dal 1850, fervono i preparativi per la festa che dedica un palcoscenico privilegiato dal 3 al 6 maggio alle molteplici proprietà del fiore. Le radici e le essenze del Giaggiolo hanno avuto svariate applicazioni nel corso degli anni. Profumo, liquore e persino antidolorifico. La radice o “gallozola” del giaggiolo è considerata un rimedio naturale per alleviare il dolore dei bambini durante la fase di dentizione, avendo naturalmente un leggero effetto antidolorifico.

Tra i campi di San Polo, prima terra di produzione del fiore e area tra le più importanti a livello europeo, sbocciano i giaggioli e insieme a loro una ricca girandola di eventi di iniziative che propone musica, artigianato, spettacoli, mostre, tradizioni, degustazioni, animazione per bambini, sport. La festa è organizzata dal Comitato Turistico di San Polo e dal Comune di Greve in Chianti.

“Ancora una volta – commenta l’assessore al Turismo Gionni Pruneti - con il coinvolgimento attivo della comunità si fa festa intorno alle mille qualità di questo fiore, pianta tipica del nostro territorio, antica e ricca di simboli”. Il fiore, chiamato anche orchidea dei poveri, ha origini millenarie e deve il suo nome alla divinità greca Iride. Durante il Medioevo il giglio divenne emblema dello stemma comunale, fiore bianco su campo rosso, della Firenze guelfa e ghibellina. Nel diciannovesimo secolo fu Adriano Piazzesi, insieme al figlio Attilio, ad avviare la coltivazione del giaggiolo a San Polo in Chianti e ad aprire un importante comparto economico che poi si diffuse in tutta la Toscana. I mezzadri del Chianti esportavano in Germania, Francia, Svizzera e persino negli Stati Uniti. “Da qualche decennio l'economia del giaggiolo è tornare a riacquisire spazi di primo piano - conclude l’assessore Pruneti - tanto che oggi San Polo si attesta come la culla del giaggiolo in termini produttivi e non solo storici”. La produzione più antica è divenuta anche quella più consistente a livello europeo.

Fonte: Ufficio Stampa Associato del Chianti Fiorentino

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