Un cavallo azzurro nel comprensorio: il simbolo della libertà accolto da Autismo Toscana
Questa mattina a Fucecchio è arrivato Marco Cavallo, il cavallo azzurro, creato nel '73 nel manicomio San Giovanni e diventato subito simbolo della libertà e dell'autodeterminazione delle persone don disturbi mentali. Ad accoglierlo, alla Fondazione I Care di Fucecchio, oltre agli organizzatori, la cooperativa Sinergica e Autismo Toscana, il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli e l'assessore del comune di Santa Croce sull'Arno Mariangela Bucci.
Autismo Toscana ringrazia sentitamente le amministrazioni comunali per aver fortemente voluto questo importantissimo evento che ha una simbologia altissima. Marco Cavallo arriva a Fucecchio non a caso. Viene a trovare gli Ortolani Coraggiosi per supportarli nel loro progetto di avere una vita vera e degna anche attraverso il lavoro e per aiutarli a resistere contro la tentazione di realizzare in questo territorio istituti contenitore che metterebbero fine al loro sogno.
Un'altra importante iniziativa degli Ortolani Coraggiosi che continuano ad urlare la loro voglia di vita consapevoli del fatto che le persone come i nostri ortolani hanno bisogno di tanto,di tanto impegno, intenzione, risorse, valori, per vivere, stare nelle relazioni sociali per lavorare
Durante la toccante cerimonia di benvenuto, oltre al sindaco Spinelli e all'assessore Bucci, sono intervenuti Don Andrea Cristiani, fondatore del movimento Shalom e Marino Lupi, presidente di Autismo Toscana che ha letto una lettera di benvenuto a Marco Cavallo.La Dott.ssa Giovanna del Giudice ha successivamente incontrato classi di studenti di Fucecchio e successivamente ha tenuto un corso di formazione ad un gruppo numertoso di docenti di tutte le scuole di Fucecchio e di Santa Croce S/A.
"Caro Marco Cavallo, benvenuto.
Eccoti finalmente qui da noi. Grazie per essere venuto a trovarci.
Da tanti anni giri il mondo, icona di libertà, e ora, grazie ai maestri cartapestai del carnevale di Santa Croce S/A sei venuto a trovarci. Sei venuto con i tuoi amici di sempre, Giuliana e Peppe che sono nostri amici da qualche anno e con loro abbiamo già condiviso “il manifesto della vita libera delle persone con disabilità mentale” e la battaglia “E ora non mi rinchiudere”. Sei stato e sei il simbolo di quella rivoluzione culturale iniziata da Basaglia negli anni 70.
Come ti avranno detto Giuliana e Peppe noi siamo gli Ortolani Coraggiosi e da qualche tempo ci battiamo per l'impossibile, “per il sogno di una cosa migliore”, per una vita libera e autodeterminata. Abbiamo un lavoro, facciamo gli agricoltori. Vendiamo i nostri ortaggi e attraverso questo lavoro, come ciascuna persona, stiamo cercando di realizzare i nostri desideri e dare un senso alla nostra vita.
Caro Marco Cavallo, quante ne hai viste. In questi anni in giro per il mondo hai portato forte e chiaro il tuo messaggio di libertà. Tanta è la strada che abbiamo fatto tutti insieme da quel giorno del 1973 quando abbattesti il muro di quel padiglione del Manicomio di San Giovanni a Trieste per uscire per le strade della città insieme ai tuoi amici, i matti, i disabili, come in processione, con quelle persone che ora, grazie anche al tuo messaggio, possono sperare di avere una vita in mezzo a tutti noi, un lavoro, aspirazioni legittime, perché no, una famiglia.
Hai reso possibile, per tante persone, ciò che per molti era l'impossibile.
Purtroppo però il tuo lavoro non è finito. Gli ortolani coraggiosi e tutte le persone disabili hanno ancora bisogno di te, della forza del tuo messaggio
Caro Marco Cavallo, i nostri figli, i nostri amici in difficoltà sono sempre più identificati nella loro malattia capovolgendo proprio il messaggio più importante di Basaglia che sosteneva di essere interessato alla persona e non alla malattia.
Attualmente i servizi sono interessati quasi esclusivamente alla cura, alla riabilitazione, alla protezione, alla malattia, non prevedendo assolutamente una vita libera e autodeterminata, una vita al di fuori del percorso assistenziale, e inoltre, come sai, purtroppo da qualche anno ha ripreso a soffiare forte il vento degli istituti, magari mascherati con nomi ingentiliti ma sempre ai margini della comunità, luoghi dove si entra come persona e si diventa rapidamente una cosa, un vento forte che ci vuol riportare a quegli istituti che tu contribuisci ad abbattere dal '73 e che rischia di interrompere il nostro sogno.
Grazie di essere qui quindi, ad aiutarci. Domani verrai alla cooperativa Sinergica e incontrerai gli ortolani coraggiosi là dove lavorano, incontrerai la lumaca, il simbolo del vivere lentamente dei nostri ortolani.
Caro Marco Cavallo, quando incontrerai la lumaca indicagli la strada della libertà e dell'autodeterminazione, brucate la stessa erba
Guidaci, facciamo un pezzo di strada insieme e insieme proviamo ad osare e perseverare nell'impossibile, nel nostro sogno di avere una vita, una vita libera nella nostra comunità.
Grazie Marco Cavallo
W Marco Cavallo"
Marino Lupi
Fonte: Autismo Toscana