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Coldiretti Siena: "Danni provocati dai lupi, serve una svolta urgente"

Nuovo vertice a livello regionale per affrontare l’annosa questione degli animali predatori (lupi e ibridi lupo-cane) che in molte aree stanno mettendo a rischio la sopravvivenza degli allevamenti toscani e non solo. La recente segnalazione di lupi in spiaggia alla Feniglia ha messo in allerta anche gli operatori turistici dell’Argentario alle porte della nuova stagione.

Tra pochi giorni scade il termine per presentare le domande relative ai danni subiti nel 2017; la scadenza fissata al 31 marzo è stata poi prorogata al 30 aprile, ma le acque restano agitate. Il nuovo bando prevede indennizzi commisurati al valore degli animali uccisi ed al costo delle cure di quelli feriti. Questi indennizzi non sono soggetti al regime “de minimis”, ossia al tetto dei 15.000 euro nel triennio. Di contro, non vengono considerate le ingenti perdite dovute alla riduzione di produzione (latte e carne) conseguenti agli attacchi dei predatori.

“Il superamento del “de minimis” è un fatto importante, ma non basta – ha detto Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana, presente all’incontro – abbiamo chiesto alla Regione di fare un bando per coprire anche gli altri danni che incidono in modo assolutamente rilevante sui bilanci delle aziende. In mancanza di autorizzazione europea come aiuto di Stato, questo intervento integrativo resterebbe soggetto al regime di “de minimis” con evidente insufficienza – continua De Concilio – perché i danni effettivi, in molti casi, superano abbondantemente la soglia dei 15.000 euro, ma intanto è necessario avviare la procedura”.

Il problema centrale è il reperimento delle risorse. Per la liquidazioni delle domande relative ai danni degli anni passati, grazie anche agli ultimi stanziamenti del bilancio regionale, sollecitati più volte da Coldiretti, alcune esigenze sono state soddisfatte.

“Occorre una svolta nella gestione delle risorse per il ristoro dei danni da predazione – riprende De Concilio -. La salvaguardia del lupo come specie protetta non può gravare sulle spalle del mondo agricolo e per questo che abbiamo sollecitato la Regione a reperire ulteriori risorse di bilancio, che non gravino sul settore agricolo. Se la protezione del  lupo è d’interesse collettivo, è necessario che l’intera collettività, e  non solo il mondo agricolo, se ne faccia carico”.

Altre precise  rivendicazioni sono state avanzate da Coldiretti Toscana durante il vertice regionale. Le imprese non possono più sostenere questa situazione; il rimborso dei danni non è la soluzione. Vanno invece attivati interventi per ricostituire un equilibrio che negli ultimi anni è saltato. E’ necessario realizzare piani di contenimento e controllo di cani vaganti e ibridi lupo/cane attraverso la collaborazione con i diversi Corpi di polizia e con il coinvolgimento delle Prefetture, in considerazione dei rischi per la stessa sicurezza dei cittadini. La Regione Toscana dovrà rendersi parte attiva nei confronti del Governo e delle altre Regioni perché venga adottato il Piano di conservazione e gestione del lupo, con l’immediata applicazione di tutte le misure in esso originariamente previste e finalizzate a preservare la specie evitando che questa confligga con attività di allevamento ed in generale con insediamenti umani, attraverso un riequilibrio della presenza del predatore sui diversi territori. Altrimenti, forse bisognerà anche abituarsi a trascorrere l’estate in compagnia dei……lupi di mare.

Fonte: Coldiretti Siena

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