Al Teatro Studio 'Alan e il mare'. Scarpinato racconta la storia di Alan Kurdi
Raccontare l’indicibile: la storia del piccolo profugo siriano Alan Kurdi. Giuliano Scarpinato, che ha scosso il teatro-ragazzi con Fa’afafine, torna a far lievitare il cuore doloroso delle cose, amplificare la vicenda di uno e farla diventare quella di molti, con Alan e il mare, al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci sabato 14 aprile ore 21. In scena Federico Brugnone e Michele Degirolamo, in video Elena Aimone. È l’ultimo spettacolo della stagione in abbonamento 2017/2018.
“Il teatro ha delle possibilità in più rispetto alla cronaca – afferma Scarpinato – sono quelle della trasfigurazione. Se la storia di Alan rimanesse solo sua, raccontarla sarebbe inutile. Allo spettatore il compito di raccogliere quell’esistenza, come porgendo l’orecchio a una conchiglia per sentire, in qualsiasi luogo si trovi, il lontano rumore del mare”.
Alle parole, alla vita narrata, si aggiungono quindi le immagini, la vita “immaginata”: le scene di Diana Ciufo e le videoproiezioni di Daniele Salaris in videomapping realizzano sogni, aspettative, desideri. Non solo: trasformano il palcoscenico nel luogo da cui arrivano la voce e la presenza di Alan, una sorta di Atlantide, piccolo Eden subacqueo tra le cui spume, sabbie, coralli, la piccola esistenza del bambino è rimasta impigliata.
L’assistente alla drammaturgia è Gioia Salvatori, le luci sono di Danilo Facco, i movimenti scenici di Gaia Clotilde Chernetich, i costumi dello stesso Giuliano Scarpinato. Una produzione CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e Accademia Perduta Romagna Teatri.
Giuliano Scarpinato ha intrapreso un percorso di ricerca nel delicato ambito del teatro per le nuove generazioni, con il desiderio di portare all’attenzione dei più giovani temi difficili, complessi, che sfuggono a soluzioni semplici e necessariamente edificanti. La veridicità della narrazione è imprescindibile in Alan e il mare, al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci sabato 14 aprile ore 21, un lavoro che vuole anche essere un tributo alla storia di persone realmente esistite. È l’ultimo spettacolo della stagione in abbonamento 2017/2018.
“Nel momento stesso in cui l’immagine del piccolo Alan Kurdi sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, si imponeva ai miei occhi – ricorda Giuliano Scarpinato – per mezzo di un telegiornale in prima serata, una domanda iniziava ad abitarmi: come raccontare tutto ciò a dei bambini, magari poco più grandi di quello annegato sulla costa di Bodrum?”.
La storia di Alan Kurdi, il piccolo profugo siriano annegato a settembre 2015 sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, ha costituito un momento di svolta nella nostra percezione, ormai da tempo “anestetizzata”, dell’epopea vissuta dai milioni di uomini, donne e bambini fuggiti dai propri Paesi per approdare in Europa. L’immagine di Alan, potente e ineludibile, è un punto di non ritorno: lo è stata per Nilufer Demir, la fotoreporter che ha scattato la foto-simbolo (“Ero pietrificata. L’unica cosa che potevo fare era fare in modo che il suo grido fosse sentito da tutti”, ha dichiarato); lo è stata, oltre ogni misura di umana sofferenza, per il padre del bimbo, Abdullah Kurdi.
“È impossibile prescindere dalle testimonianze reali dei protagonisti per narrare una storia così recente – dice Scarpinato – i racconti di Abdullah Kurdi e Nilufer Demir sono stati una preziosa risorsa, insieme a un’ulteriore quantità di altri, incredibili racconti di giovanissimi profughi”.
In Alan e il mare con Federico Brugnone e Michele Degirolamo, in video Elena Aimone, vediamo Alan e suo padre Abdullah che lasciano la Siria, dove la guerra sta portando via le scuole, le case, gli alberi; salgono su una barchetta sgangherata e colma d’anime, per arrivare molto lontano. Ma quella notte una grande onda prende il bimbo via con sé: Alan scivola via dalle braccia forti di suo padre e giù nelle acque profonde diventa fratello delle alghe, dei coralli, dell’anemone colorato. Abdullah non vuole vivere senza il suo bambino-pesce: decide di andare da lui, entrare nel mare. Lì però potrà restare solo per poco tempo: lui appartiene alla terra, ed è là, gli sussurra all’orecchio il suo Alan, che dovrà continuare a vivere ed essere felice.
“Credo sia profondamente necessario – conclude Giuliano Scarpinato – trovare un modo di esporre ai più giovani l’odissea, spesso dagli esiti drammatici, dei loro coetanei costretti alla fuga dai propri Paesi di appartenenza. Ecco perché, nonostante la dolorosa vicinanza temporale con quanto è accaduto, voglio portare in teatro la storia di Alan Kurdi. Un racconto teatrale condotto attraverso due punti di vista: quello di Abdullah Kurdi, il padre del bambino, e quello, immaginato, proiettato in un domani che non è stato, di Alan stesso”.
Un viaggio toccante, di conoscenza e riflessione, per comprendere che siamo tutti chiamati a partecipare alla costruzione di una società e un mondo più giusti e solidali, dove infanzia e giovinezza non devono essere negate a nessuno.
Biglietti
Intero 14€
Ridotto | over 60, under26, soci Unicoop Firenze, abbonati Teatro della Toscana
12€
Ridotto | residenti comune di Scandicci
10€
Biglietteria di prevendita
Teatro della Pergola
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com.
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30
Circuito regionale Boxoffice e online su www.ticketone.it/alan-e-il-mare-scandicci-biglietti.html?affiliate=ITT&doc=artistPages%2Ftickets&fun=artist&action=tickets&key=2151326%2410643651&jumpIn=yTix&kuid=&hideArtist=true&from=erdetaila
Biglietteria serale
Sul luogo dell’evento a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
14 aprile, ore 21 | Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci
CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e Accademia Perduta Romagna Teatri
ALAN E IL MARE
testo e regia Giuliano Scarpinato
assistente alla drammaturgia Gioia Salvatori
con Federico Brugnone e Michele Degirolamo
in video Elena Aimone
scene Diana Ciufo
videoproiezioni Daniele Salaris
luci Danilo Facco
movimenti scenici Gaia Clotilde Chernetich
costumi Giuliano Scarpinato
Durata: 1h circa, atto unico.
Fonte: Fondazione Teatro della Toscana - Ufficio Stampa