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Il retro del minimarket diventa macelleria: blitz in San Jacopino

Aveva trasformato il retro del suo negozio in una macelleria dove sezionava carne e pesce senza avere nessun tipo di autorizzazione. Ma mercoledì la Polizia Municipale ha posto fine a questa attività abusiva sequestrando tutto (oltre 120 chilogrammi di alimenti) e segnalando il titolare del minimarket nella zona di San Jacopino.

Il blitz è scattato mercoledì sera dopo che i residenti avevano presentato un reclamo per il rumore: nella corte condominiale su cui si affaccia il retrobottega dell’attività rimbombavano infatti ripetuti colpi fino a notte fonda. Una situazione che recava disturbo e su cui gli agenti del Reparto Amministrativo hanno deciso di chiarire. E lo spettacolo che le pattuglie si sono trovate davanti è stato inaspettato: il retrobottega del minimarket era stato trasformato in una macelleria senza alcuna autorizzazione e senza le necessarie attrezzature (tra cui una cella frigorifera funzionante). Gli agenti hanno infatti sorpreso il titolare, 43enne cittadino del Bangladesh che gestisce l’attività insieme al figlio 20enne, intento a sezionare enormi quantità di carne bovina con una mannaia.

I grossi pezzi di carne non avevano l’indicazione della provenienza e venivano sezionati in un ambiente non idoneo (una volta tagliati venivano messi a terra su un telo di plastica). La carne già tagliata era stata posta in sacchetti della spesa pronta per essere venduta, in spregio a tutte le norme igieniche del caso.

Complessivamente gli agenti hanno trovato un’ottantina di chilogrammi di carne di cui circa 70 già pronta per la vendita e il resto ancora da preparare. Ma le scoperte della Polizia Municipale non si sono fermate qui: in altri sacchetti sono stati trovati anche una quarantina di chilogrammi di pesce congelato, tagliato dallo stesso titolare per essere venduto sfuso. Gli agenti del Reparto Amministrativo hanno quindi sequestrato tutto e chiesto l’intervento dell’ASL. E nella giornata di ieri infatti sono scattate le operazioni della sezione igiene alimentare da parte degli addetti dell’Azienda sanitaria.

Per il titolare sono scattate diverse sanzioni per altrettante violazioni: prima di tutto l’attività di macelleria abusiva visto che non aveva inoltrato la necessaria Dia (3.000 euro), poi la mancanza dei requisiti di igiene (1.000 euro) e ancora la non tracciabilità della carne (ulteriori 1.500 euro).

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio Stampa

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