Frana a Mazzolla, indagini e lavori in somma urgenza
Attivate le somme urgenze per la messa in sicurezza ed il ripristino della strada a Mazzolla, nonché per il dissesto sulla sede stradale in località La Frana. Ci vorranno, indicativamente, 155mila euro a Mazzolla, cui si sommano alcune decine di migliaia di euro per il ripristino del paramento murario e 100mila euro per la località La Frana. Incaricate la ditta Geoalpi, che già intervenne con personale specializzato durante i crolli delle Mura medievali e le ditte locali Boccacci e Gabellieri. I lavori di messa in sicurezza del versante a Mazzolla partiranno già domani. L'assessore ai lavori pubblici Massimo Fidi sta verificando anche che la frazione non resti isolata, attraverso i lavori in corso sull'uscita secondaria dal paese che adesso è diventata l'unica via di accesso. Subito a seguire, già dall'inizio della prossima settimana, partiranno i lavori in località La Frana, dove già nel precedente mandato l'Amministrazione ha realizzato una gigantesca barriera paramassi ed una palificazione in grado di salvaguardare, assieme ad un intervento di ingegneria naturalistica, la strada di Doccia, che corre fra i calanchi e le balze. La somma urgenza ricalca le problematiche logistiche legate ad una strada senza sfondo come quella di Doccia, in cui abitano molte famiglie e attività ricettive e in cui gli interventi effettuati hanno scongiurato l'isolamento dell'area.
I CONTROLLI IN PRECEDENZA
«Come istituzioni abbiamo il dovere di far tornare la gente nelle proprie case e di ripristinare la sicurezza dei luoghi il prima possibile. I contenziosi hanno altri tempi e logiche e alla gente non interessano». Lo sottolinea il Sindaco Marco Buselli che aggiunge «per questo abbiamo deciso di far partire, nonostante non spetti all’Amministrazione comunale, le indagini geofisiche e geoelettriche, per un ammontare di circa seimila euro, in Viale Cesare Battisti dopo una fuoriuscita massiva di acqua dalla condotta idrica. Questa nostra spesa si somma a mille euro per servizi di supporto geologico e ad un altro migliaio di euro già spesi per le analisi delle acque che abbiamo commissionato a seguito del cedimento, oltre alle spese legali che siamo costretti a sostenere». A seguito dell'evento del 26 febbraio, ovvero della perdita acquedottistica alla quale ha conseguito il dissesto dei due edifici e la chiusura del tratto di via Cesare Battisti prospiciente ad essi, è stato attivato da parte del Comune di Volterra il monitoraggio con cadenza giornaliera dei dissesti mediante lettura dei fessurimetri fissati su alcune strutture murarie.
«Gli assestamenti – prosegue Buselli - sembrano continuare ma con velocità piuttosto ridotte e secondo i tecnici sembrano tali da non fari ipotizzare, almeno per il momento, rischi di collasso strutturale. Ad ogni modo dobbiamo prendere atto che ASA, nonostante le nostre richieste, non è intervenuta per riparare i danni connessi alla perdita, ma si è limitata solo a riparare le condotte da loro gestite. La stessa azienda ha attivato, altresì, le operazioni peritali da parte delle proprie assicurazioni per le quali si prevedono tempi difficilmente stimabili ma, presumibilmente, piuttosto lunghi. Per tale motivo abbiamo deciso, in accordo con il geologo ed il legale appositamente incaricati, di procedere intanto ad una campagna di indagine geofisica di superficie con la quale si potrà approfondire il quadro conoscitivo del sottosuolo sotto della sede stradale e nelle immediate vicinanze delle abitazioni danneggiate. Le operazioni di rilievo ed elaborazione dati dovrebbero durare una decina di giorni e potranno servire anche per valutare gli eventuali lavori da eseguire, ai fini della riapertura della sede stradale o, perlomeno, di parte di essa. In parallelo sono in corso di definizione le eventuali azioni legali»».
Fonte: Comune di Volterra - Ufficio Stampa