Il Torneo Città di Firenze arriva alla sua 43esima edizione: assegnato il primo titolo
Era previsto tempo molto incerto ma il primo mattino aveva portato ottimismo tanto che si era appena iniziato a giocare sul campo numero 3. Invece le previsioni erano esatte. Non si era finito di giocare il primo 15 del primo game che è venuto giù un temporale che ha subito fatto capire che il prosieguo della giornata non sarebbe stato facile.
In effetti si erano preparati due programmi d’orario, ma l’organizzazione coordinata da Flavio Benvenuti ed il referee del torneo Sigismondo Favia hanno dovuto pensare ad una terza soluzione che, poi, è sembrata la più obiettiva.
Si è deciso,quindi, di dare spazio ai due quarti maschili da disputare al coperto e lasciare per il pomeriggio le due finali di doppio che, tempo permettendo, si sarebbero svolte outdoor.
E partiamo proprio dal doppio femminile che ha regalato il primo trofeo del Città di Firenze al duo danese composto da Clara Tauson e da Hannah Viller Moller. Non è stato però un successo facile perché la coppia avversaria formata dalla britannica Victorya Allena e dalla svizzera Joanne Zuger si è dimostrata meno malleabile del previsto. D’altronde non si arriva in finale per caso.
Dopo un primo set vinto facilmente dalla coppia danese, il che aveva fatto pensare ad una soluzione rapida, è venuta fuori la bravura della Allen ed il carattere della Zuger che, quasi sempre sotto nella seconda partita, hanno trovato il modo di recuperare e pareggiare lo score dei set.
E’ stato il match tie break a 10 ad assegnare il titolo alla coppia danese che, alla resa dei conti, lo ha ampiamente meritato anche in considerazione che hanno vinto tutti gli incontri in due set. Probabilmente la differenza in finale l’ha fatta l’abitudine a giocare assieme durante l’anno, cosa difficile per la tennista britannica e quella svizzera. 63 57 10/5 il pounteggio.
Il duo Tauson-Viller Moller è stata, quindi premiata, da una triade di personaggi composta dal consigliere del club Giampaolo Chiesi, dal direttore Flavio Benvenuti e dal Referee Sigismondo Favia.
Ma veniamo allo sviluppo dei quarti di finale maschile. Ad entrare per primi nel campo coperto sono stati lo svizzero Henry Von Der Shulemburg, finalista lo scorso anno e il sorprendente rumeno Cezar Cretu. Il primo set aveva fatto pensare ad una facile vittoria dello svizzero che non ha lasciato alcuna chanche al rumeno. Ma Cretu si era messo in evidenza nei turni precedenti per un grande carattere che, puntualmente, è uscito fuori anche in questo match. Il secondo set è risultato bellissimo e molto godibile ed è stato un vero peccato la quasi totale mancanza di pubblico. Solamente in pochi hanno potuto gioire. Cretu è riuscito a ricompattare la situazione dei set solamente al tie break.
Con la situazione in perfetta parità si poteva pensare ad una terza partita altrettanto equilibrata e bella. E fino ad un certo punto è stato così, ma una volta strappato il servizio da parte dello svizzero, il match è finito con la promozione di Von Der Shulemburg al turno successivo che vuol dire semifinale. Come lo scorso anno. 61 67 64 lo score.
E’ toccato, quindi, al carrarino Lorenzo Musetti che aveva il compito di non far sparire il colore azzurro dai singolari del torneo. Di fronte un coriaceo tennista ceco, Dominik Palan che era molto piaciuto il turno precedente quando aveva estromesso il tennista romano Flavio Cobolli.
C’è da dire che quando Musetti si esprime al meglio è veramente un bel vedere. Il talento azzurro, allenato da sempre dal maestro Massimiliano Tartarini in quel di La Spezia ma seguito anche dal settore tecnico nazionale, nell’occasione c’era Giancarlo Palumbo, ha dato veramente spettacolo e con un doppio 63 ha rinviato ad altra occasione Palan.
Con l’approdo in semifinale Lorenzo Musetti non ha solamente rese concrete le speranze di avere un’altra finale con tennisti azzurri ma si è guadagnato la possibilità di avere una pronta rivincita contro un avversario, appunto Von Der Shulemburg che, lo scorso anno, lo aveva stoppato nel suo momento migliore. Batterlo vorrà dire finale, ma vorrà dire anche dimostrarsi più forte.
E’ appena conclusa anche la finale del doppio maschile, finale tutta italiana poiché devo rettificare il dato erroneo del comunicato di ieri quando era stata assegnata la raggiunta finale al duo straniero Cretu/Glinka anziché alla coppia azzurra formata da Fabrizio Andaloro e Gian Marco Ortenzi.
Dato a Cesare quello che è di Cesare, diciamo che Cesare (Andaloro-Ortenzi) si è guadagnato anche il trofeo, comprensivo dell’onnipresente uovo pasquale, messo in palio per questa finale. Non è stato facile perché si è dovuto ricorre al match tiebreak per avere ragione degli avversari. Un doppio tra quattro azzurri che ha deliziato i tanti presenti. 64 16 11/9 lo score per Andaloro-Ortenzi.
Il programma di domani prevede partenza alle ore 10 con la prima semifinale femminile a cui seguirà la prima semifinale maschile; alle 14 la seconda semifinale femminile, quindi seconda semifinale maschile.
Per l’intera durata del torneo l’ingresso è gratuito
Fonte: Ufficio Stampa