Caso 'tettoia', Ceccardi revoca le deleghe all'assessore Logli
"È oggettivamente venuto meno il rapporto fiduciario" tra l'assessore Gino Logli e il sindaco di Cascina Susanna Ceccardi, come si legge nel provvedimento pubblicato sull'albo pretorio dell'amministrazione di Cascina. Così sono state revocate le deleghe all'assessore, ai "Lavori Pubblici, Programmazione e Pianificazione urbanistica, Edilizia pubblica, Edilizia privata", momentaneamente prese ad interim dal primo cittadino.
Si chiudono i veleni tra il forzista ex consigliere comunale a Pisa, richiamato a Cascina in occasione della vittoria del centrodestra, e il sindaco, su cui pendeva il 'caso tettoia' per un abuso edilizio che riguardava l'abitazione avuta in eredità dai nonni. Il caso è noto nel Pisano: tutto è partito da una lettera anonima inviata alla stampa e all'autorità giudiziaria sul manufatto che sarebbe stato non a norma di legge.
Gli uffici dell'assessorato all'edilizia privata, guidati appunto da Logli, hanno proseguito in questi giorni nei dovuti accertamenti, pare per non essere 'coinvolto' nella faccenda. Ma le tensioni della giunta di centrodestra sono sfociate in accuse durante queste poche settimane e oggi, venerdì 30 marzo, si è giunti alla resa dei conti. Il provvedimento giunge a un solo giorno di distanza dalle dimissioni dell'assessore alla cultura e alla scuola Luca Nannipieri.
Secondo una nota diffusa dalla stessa Ceccardi, l'epurazione nasce da ben altra questione. Una difficile partita riguardante abusi edilizi in un complesso residenziale ha messo la giunta leghista di fronte a due pareri diversi: appellare la sentenza amministrativa al Consiglio di Stato, con una perdita di circa 3 milioni di euro per le casse del Comune, o non fare ricorso. Logli, favorevole al ricorso, non avrebbe partecipato alla riunione di giunta di quest'oggi, dopo che Ceccardi stessa aveva avvertito che chi avesse votato per il ricorso o non fosse stato presente in riunione sarebbe stato cacciato. Così è stato. Adesso Ceccardi chiede a Forza Italia una rosa di nomi da valutare per sostituire la quota azzurra nella giunta.