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Chi veramente scoprì l’America: la conviviale al Lions Empoli 'Busoni'

Proseguono gli appuntamenti di successo per il Lions Club Empoli Ferruccio Busoni. L’ultima conviviale ha avuto come ospite e relatore il professore Alessandro Martire, docente associato presso l’Università degli Studi di Firenze in Antropologia culturale e Diritto internazionale, nonché, dal 2017, presso l’Università degli Studi di Pisa - Dipartimento di Scienze Politiche e oggi Delegato in Italia e presso l’Alto Commissariato dei Diritti dell’Uomo di Ginevra, della Nazione Lakota Sioux.

L’argomento si è snodato tra mistero, esoterismo, riti di iniziazione e pratiche religiose, ma anche sulla base di considerazioni sociologiche, giuridiche ed antropologiche, e con il supporto di documenti, reperti architettonici e materiale iconografico.

La trattazione si è basata sull’attenta osservazione di simboli, come quelli presenti nella Cattedrale gotica di Rosslyn, nella Scozia, quali il mais e l’aloe, i quali hanno lo stesso significato presso gli Indiani d’America.

Tra i reperti archeologici merita particolare attenzione una pietra sulla quale i nativi americani hanno inciso un’imbarcazione e una feccia rivolta verso est, da cui provenivano gli uomini con il “fuoco” sul volto, alludendo al colore fulvo della barba degli scozzesi, che al seguito del principe Henry Sinclair, avrebbero toccato per primi il suolo americano circa un secolo prima di Cristoforo Colombo.

Degna di nota è stata la testimonianza orale di Robert Nelson della tribù Lakota Sioux del suo popolo, il quale ha posto l’accento su alcune tradizioni e principi della loro cultura e del suo popolo in cui la donna ha un ruolo di potere, perché rappresenta la fertilità, la procreazione e quindi, la vita, come la grande madre terra.

Fonte: Lions Club Empoli 'F. Busoni'

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