Si inaugura il Festival del Maggio Fiorentino: ecco tutto il programma
Il 5 maggio 2018 si inaugura il Festival del Maggio Fiorentino - LXXXI Festival del Maggio Musicale, con un vasto programma di opere, concerti, balletti e arti performative dove sono coinvolte più di 70 istituzioni culturali della città con più di 120 appuntamenti fino al 13 luglio. Un manifesto creato da Mimmo Paladino con un volto che - oltre una trincea - guarda simbolicamente verso il futuro accompagna il tema della rassegna “Dialoghi ai confini della libertà”.
Il perché di un titolo e di un manifesto
La libertà creativa dell’artista nel rapporto con la sua opera e con l’epoca in cui vive, con il senso di responsabilità che l'artista stesso prova nei confronti della società, e insieme la necessità di essere liberi e la riflessione sulle circostanze che le si oppongono. Sono questi alcuni dei motivi ispiratori del Festival del Maggio Fiorentino - LXXXI Festival del Maggio Musicale. Per questo si è sentito il bisogno di dare a questa edizione un titolo - “Dialoghi ai confini della libertà” - e di chiedere ad un grande artista italiano di interpretare questo pensiero, trasformandolo nell'immagine guida del Festival. Un manifesto simbolico e incisivo, semplice come una di quelle poesie che si fissano subito nella memoria e allo stesso tempo puntuale, che dopo tanti anni non è solo grafica ma anche opera d'arte. Il linguaggio prescelto è stato quello di Mimmo Paladino, artista poliedrico, che ha saputo dare forma al desiderio di trasmettere un messaggio concreto e attuale.
La giornata inaugurale
Caratterizza questa edizione del LXXXI Festival del Maggio Musicale, la giornata inaugurale densa di appuntamenti che culmineranno con l’opera Cardillac di Hindemith con la regia di Valerio Binasco e che segnerà il debutto come direttore musicale di Fabio Luisi sul podio dell’Orchestra e del Coro del Maggio. Una lectio magistralis dal titolo “Tragedie e progressi del Novecento” tenuta da Bernardo Valli nell’Aula Magna dell’Università di Firenze alle ore 11 aprirà la giornata. Alle 12 gli Ottoni del Maggio Musicale Fiorentino diretti dal maestro Giampaolo Lazzeri si esibiranno in un concerto sotto la Loggia dei Lanzi, in piazza della Signoria. Alle 15.30 è previsto un concerto alla Fondazione Zeffirelli con il Coro di voci bianche del Maggio, mentre dalle 17 Virgilio Sieni metterà in scena una agora-coreo-regia nella piazza antistante il teatro del Maggio intitolata Firenze Ballo 1944- Grande adagio popolare, alle 19 andrà in scena Cardillac, al termine della quale, alle 22.30 alla Leopolda è previsto il balletto Re-Mark di Sang Jijia. A chiusura uno spettacolo di fuochi d’artificio alle 23.30 in piazza Vittorio Gui.
Il Festival “diffuso” e l’LXXXI Festival del Maggio Musicale
Caratteristica di questo Festival il coinvolgimento oltre al Teatro del Maggio di altre istituzioni culturali della città, coinvolte in quello che sarà un vero e proprio Festival diffuso: il Festival del Maggio Fiorentino: Università degli studi di Firenze, Fondazione Zeffirelli, Compagnia Virgilio Sieni, Accademia di Belle Arti, Stazione Leopolda, Galleria degli Uffizi. Nei più di due mesi di manifestazioni, oltre alle già citate saranno più di 70 le Istituzioni coinvolte nel tessere il fitto calendario costruito collegialmente attorno al Teatro del Maggio: dal Conservatorio Cherubini alla Scuola di Musica di Fiesole e l’Orchestra Giovanile Italiana, la Fondazione Teatro della Toscana, dagli Amici della Musica Firenze all’Orchestra Regionale della Toscana, dall'Arcidiocesi di Firenze alla compagnia Virgilio Sieni all’Osservatorio di Arcetri, e poi la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, il Centro studi Luigi Dallapiccola, la Fondazione Tempo Reale, l’Accademia Bartolomeo Cristofori, la Fondazione Fabbrica Europa, l’Orchestra da Camera Fiorentina, l’Azienda Ospedaliera di Careggi, Anbima oltre ad un cospicuo numero di biblioteche e musei sparsi sul territorio. “Opere, concerti, danza, sguardo internazionale e dalla vocazione contemporanea, con una inedita novità, quella di uscire dalle mura del teatro per invadere tutta la città”. – spiega il sindaco Dario Nardella – “Sarà un Festival della rinascita, dopo mesi difficili lasciati finalmente alle spalle grazie alla collaborazione di tutti e in primis dei lavoratori del Teatro che hanno sempre dimostrato abnegazione e amore per quello che per loro non è semplicemente un luogo di lavoro ma un pezzetto della loro vita”. "Questa edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino offre un ricco programma di Opere, Concerti, Danza e Incontri che potrà coinvolgere un ampio e diversificato pubblico ed assicurare al Teatro del Maggio di farsi 'piazza' abitata con grandi collaborazioni, di farsi luogo di dibattito e di contemporaneità”. - afferma la vicepresidente della Regione Monica Barni che continua: - “Mi auguro che anche la collaborazione promossa e sostenuta dalla Regione, tra la Fondazione del Maggio e i Teatri di tradizione della Toscana potrà trovare, in futuro, occasioni significative che valorizzino il percorso fino ad oggi intrapreso, in particolare per favorire azioni di formazione e promozione del pubblico, contribuendo a determinare un nuovo e consapevole interesse dei giovani". “Il Festival del Maggio di quest’anno vuole inserirsi nel Festival della città, frutto della collaborazione di tantissime Istituzioni cittadine che ne garantiscono la completezza artistica, caratteristica delle migliori edizioni che si ricordano”. – commenta il sovrintendente Cristiano Chiarot – “Oltre all'Opera, ampio spazio per la Danza contemporanea, per i cicli di concerti sinfonici e cameristici che con tanti direttori si inseriscono nei percorsi tematici della Fondazione; un’ampia finestra sulla musica contemporanea e sperimentale, riflessioni sulla propria storia attraverso altri concerti, conferenze, dibattiti. E poi un Maggio diffuso in tutta la città, nelle sue zone periferiche, nella Regione, che si caratterizza celebrando la tradizione di questa tipica festa fiorentina; per questo ringrazio il sindaco Dario Nardella, la vicepresidente della Regione Monica Barni e tutte le Istituzioni, gli Enti, i Soggetti che hanno contribuito al Maggio Fiorentino 2018”.
Le opere
La sezione operistica sarà inaugurata il 5 maggio da Cardillac di Paul Hindemith, diretto da Fabio Luisi e la regia di Valerio Binasco; la storia di Cardillac orafo-artista in eterno conflitto con la realtà e che si autocondanna all’emarginazione e alla follia perché incapace di accettare la funzione sociale della creazione artistica verrà replicata il 9, il 12 e il 15 maggio. Il 22 maggio su il sipario per La battaglia di Legnano, che segna il momento di maggior consonanza tra Verdi e gli ideali risorgimentali del suo tempo; la composizione risale infatti al 1848 in un momento di grande fermento patriottico e in un anno cruciale per il Paese che viene sconvolto da tensioni politiche e moti insurrezionali. L’opera arriverà al Teatro del Maggio (repliche il 25, 27 e 31 maggio) nel nuovo allestimento con la regia firmata da Marco Tullio Giordana e la direzione di Renato Palumbo. Il 3, il 5 e l'8 giugno il Teatro Goldoni ospiterà invece la prima assoluta dell'opera Infinita tenebra di luce, commissionata dal Maggio e firmata da Adriano Guarnieri è ispirata alla raccolta di liriche di Rainer Maria Rilke; alla regia Giancarlo Cauteruccio e Pietro Borgonovo sul podio. Il 19 giugno Zubin Mehta salirà sul podio per il debutto de Il Prigioniero/Quattro pezzi sacri (repliche 21 e 23 giugno) con l'opera più sofferta di Luigi Dallapiccola riproposta al pubblico del Maggio a 70 anni dalla conclusione della composizione. Il pessimismo che sostanzia l’opera di Dallapiccola è l’ideale filo rosso che la collega ai Quattro pezzi sacri di Verdi. Composti separatamente negli ultimi anni di carriera e per organici corali differenti, i brani sono quattro preghiere, quattro meditazioni sul senso della morte da parte del compositore che, alla fine dei suoi anni, si sente chiamato a fare i conti con il proprio sentimento religioso. La composizione verdiana avrà la regia e la coreografia di Virgilio Sieni. È la grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli ad ospitare La Dafne di Marco da Gagliano (25, 27 e 29 giugno) diretta da Federico Maria Sardelli con la regia di Gianmaria Aliverta, composta nel 1608 su libretto di Ottavio Rinuccini e riproposta per la prima volta in tempi moderni nella versione originale fiorentina del 9 febbraio 1611. Infine l'11 e il 13 luglio andrà in scena l'atteso Macbeth di Giuseppe Verdi, in forma di concerto, diretto da Riccardo Muti. Il maestro ha scelto Macbeth per celebrare con la città e il pubblico del Festival il 50° anniversario del suo debutto a Firenze.
La danza
Debutterà alla Stazione Leopolda in occasione della serata inaugurale del 5 maggio Re-Mark, produzione multimediale di Fabbrica Europa nell'ambito del Maggio Fiorentino, che per la prima volta in assoluto vedrà sul palcoscenico il lavoro del coreografo cinese San Jijia (repliche 6, 7 e 8 maggio). A seguire, il 10 e l'11 maggio al Teatro Goldoni andrà in scena Erodiade, coreografia di Julie Ann Anzilotti datata 1993 e ricostruita nell'ambito del progetto “RIC.CI Reconstruction Italian Contemporary Choreography Anni ‘80/‘90”. Lo spettacolo, prodotto da Compagnia XE con Fabbrica Europa è ispirato al poema incompiuto Hérodiade del simbolista francese Stéphane Mallarmé e vanta una scenografia firmata da Alighiero e Boetti, tra i più importanti esponenti del movimento dell'Arte Povera. Il 2 e 3 giugno al Teatro della Pergola spazio a Mitter wir im Leben sind/Bach6Cellosuiten, coreografia di Anne Teresa De Keersmaeker danzata sulle sei suites per violoncello di Johann Sebastian Bach. Il 29 e 30 giugno, Virgilio Sieni invita all'inaugurazione della Palazzina dell'Indiano, con pratiche sull'erba, laboratori dedicati al gesto e alla natura, esposizioni, incontri e camminamenti tra l'Arno, il parco delle Cascine e il Teatro del Maggio. E al Teatro si concluderà il programma dedicato alla danza, con l’evento Brodsky/Baryšnikov (3, 4 e 5 luglio) con l’interpretazione di Michail Baryšnikov e la regia di Alvis Hermanis ispirata alle liriche del poeta e saggista russo Joseph Brodsky.
La musica sinfonica
Si snoda in dieci tappe la rassegna di concerti sinfonici; ne saranno protagonisti l’Orchestra del Maggio, due orchestre ospiti fortemente legate al territorio, l’OGI e l’ORT, e otto direttori. Nella programmazione musicale svetta un nome su tutti, quello di Šostakovič. Prosegue e si conclude, infatti, il ciclo a lui dedicato, progetto unico in Italia che ha offerto l’esecuzione dell’integrale delle sinfonie del compositore russo, rappresentando una delle eccellenze della programmazione sinfonica della Stagione 2017-18 del Teatro del Maggio. Al Festival si potrà ancora ascoltare il 24 maggio la Sinfonia n. 4, diretta da John Axelrod in un concerto che prevede anche un omaggio a Leonard Bernstein, nel centenario della sua nascita; le sonorità cameristiche della Sinfonia n. 14, diretta da Mikhail Jurowski il 7 giugno; la monumentale Sinfonia n. 7 ‘Leningrado’, il 10 giugno diretta da James Conlon; la Sinfonia n. 1, opera di uno Šostakovič diciottenne che segna l’inizio della sua carriera, il 28 giugno; e infine la Sinfonia n. 5, celebre composizione nata in risposta alle accuse di formalismo rivolte all’autore; entrambe le Sinfonie saranno dirette da Zubin Mehta, cui spetta il compito di concludere il ciclo. Ma tra i programmi spicca anche la presenza di Brahms con i due concerti per pianoforte e orchestra, che vedranno impegnati Sir András Schiff al pianoforte e il maestro Mehta sul podio, e con il celeberrimo Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 77, nell’esecuzione di Kolja Blacher direttore e solista e l’Orchestra Giovanile Italiana con la collaborazione con gli Amici della Musica Firenze. Fabio Luisi il 29 maggio ritorna a Mendelssohn proponendo il primo oratorio capolavoro del musicista tedesco: Paulus, una composizione che fin dall’esordio si guadagnò il favore del pubblico e dei colleghi compositori, tra cui Schumann ma anche Wagner. Negli altri appuntamenti ci sarà spazio per pagine di Rachmaninov, Webern, Prokof’ev, Ghedini. Di Schubert, invece, a cui il Festival dedica un intero ciclo cameristico, ascolteremo, con la direzione di Mehta, la Sinfonia n. 9 ‘La grande’ al fianco di Speaking Drums, brano composto da Peter Eötvös per il talentuoso percussionista Simone Rubino, già protagonista insieme al direttore onorario a vita del Maggio dell’inaugurazione della passata edizione del festival. Tra i direttori d'orchestra che saliranno sul podio del Festival del Maggio anche un giovane di grande talento come Lorenzo Viotti che il 1° giugno dirigerà un programma di musiche di Webern e Rachmaninov.
Maggio contemporaneo
Spazio anche a percorsi tra musica classica, moderna e contemporanea con una serie di appuntamenti che cominceranno con l'Orchestra Giovanile Italiana (6 maggio) per proseguire con la serata dedicata a Luigi Dallapiccola (14 maggio) ideata da Mario Ruffini, che si esibirà con i cameristi del Maggio. Il 17 maggio e il 26 giugno l'appuntamento è fissato alla Basilica di San Miniato al Monte dove, in occasione dei mille anni del complesso, si esibirà il gruppo musicale l'Homme Armé. Il 18 e 19 maggio i suoni contemporanei di Tempo Reale entreranno nella Sala Orchestra del Teatro del Maggio per due momenti intitolati Maggio Elettrico/Suoni al futuro I e Suoni al futuro II. Due concerti anche nel foyer di galleria del Teatro, il primo il 14 giugno, vedrà impegnato l'Ensemble degli Intrigati e il secondo, il 7 luglio, G.A.M.O. – Gruppo Aperto Musica Oggi, mentre il 2 luglio nella Sala Orchestra l'Ensemble Nuovo Contrappunto ricorderà il centenario della morte di Claude Debussy.
Rimembranze Maggio
Per il ciclo Rimembranze Maggio, che alla musica dal vivo unisce momenti di confronto e dibattito su temi e personaggi legati a stretto filo con il mondo del pentagramma, il 17 maggio si terrà l'incontro dedicato al maestro Tullio Serafin, in occasione del 50° anniversario della morte, mentre il 21 maggio il ContempoArtEnsemble celebrerà con un concerto la musica di Sylvano Bussotti. In calendario per il 22 un altro incontro, durante il quale si ricorderà Mario Bortolotto, celebre musicologo e saggista scomparso lo scorso settembre. E se il 23 maggio si parlerà di Leonard Bernstein ricordando il compositore nel centenario della nascita, il 24 ci si sposterà al Gabinetto Vieusseux, dove Massimo Cacciari condurrà un appuntamento dal titolo Infinita tenebra di luce. Sempre al Vieusseux, il 6 giugno, in programma un pomeriggio dedicato all'opera di Alberto Savinio con La scatola sonora. Si tornerà nel foyer di Galleria del Teatro del Maggio per Riflessioni sul tempo di guerra con musica, immagini e parole, giornata a cura di Mario Ruffini dedicata a Luigi Dallapiccola. Anche le arti figurative fanno parte della vita del Maggio, tant'è che - in concomitanza con la mostra “La nascita di una nazione” – a Palazzo Strozzi si terrà l'incontro Pittori al Maggio: Guttuso e Schifano (27 giugno). In programma il 6 luglio le celebrazioni per il 50° anniversario della morte del compositore Mario Castelnuovo-Tedesco con una giornata di letture, incontri e proiezioni che inizieranno in piazza Santa Maria Novella, per proseguire al Museo Novecento e chiudersi al Cinema La Compagnia. Tra gli appuntamenti più attesi, i due dedicati a Riccardo Muti in occasione del cinquantesimo anniversario dal debutto a Firenze che prevedono una conferenza nel foyer del teatro intitolata Gli anni fiorentini (9 luglio) e un momento di incontro tra il celebre direttore d'orchestra e il pubblico nel Salone dei Cinquecento (10 luglio).
Complessi del Maggio
E se gli Ottoni del Maggio e il Coro di voci bianche si esibiranno nella giornata inaugurale rispettivamente presso la Loggia dei Lanzi e la Fondazione Zeffirelli, il 7 e 14 maggio e il 3 e 18 giugno, l'appuntamento è in Teatro con un concerto dei Cameristi del Maggio Musicale Fiorentino. Il Gruppo di Musica Antiqua del Maggio In collaborazione con Modo Antiquo sarà impegnato in La Dafne alla Grotta del Buontalenti dal 25 giugno. Domenica 24 giugno, in concomitanza con le celebrazioni per il Santo patrono di Firenze, all'interno della basilica di Santa Maria del Fiore si terrà la Messa cantata di San Giovanni, che vedrà il Coro delle voci bianche del Maggio e la Cappella Musicale e Pueri Cantores di Santa Maria del Fiore accompagnati all'organo da Daniele Dori. Da un luogo sacro ad un tempio della scienza, la musica arriverà fino all'Osservatorio di Arcetri, che il 10 luglio si trasformerà in palcoscenico per gli Ottoni del Maggio. L’Accademia del Maggio è coinvolta in tutta la programmazione del Festival a partire dalla giornata inaugurale e per le varie opere in cartellone.
Schubert: forte e piano
Sono otto in tutto i concerti dell'Accademia del Fortepiano organizzati in collaborazione con l'Accademia Bartolomeo Cristofori e dedicati alla musica di Franz Schubert. Tutti previsti nella Sala Orchestra del Teatro del Maggio che per la prima volta si apre al pubblico; si svolgeranno a partire dal 13 maggio per poi proseguire il 16, 20, 23, 27 e ancora il 4, 6 e 15 giugno andando a proporre un vasto repertorio tratto dalle composizioni del maestro austriaco.
Concerti e Recital
È il Teatro della Pergola il palcoscenico prescelto dall'Orchestra e Coro del Conservatorio Luigi Cherubini per il concerto l'11 maggio, mentre l'Orchestra da Camera Fiorentina di Giuseppe Lanzetta farà entrare la musica all'Ospedale di Careggi. Due i concerti per pianoforte previsti in Teatro e organizzati in collaborazione con l'associazione Amici della Musica Firenze, il primo - il 30 maggio – vedrà protagonista Murray Perahia, il secondo l'11 giugno, Grigory Sokolov. Pianoforte e soprano per la serata in compagnia di Marino Moretti al pianoforte e il soprano Silvia Frigato il 9 giugno nella Sala Orchestra con musiche di Claude Debussy. Concerto il 12 luglio con la Filarmonica Gioachino Rossini, che si esibirà al Teatro del Maggio.
Maggio in Regione
Il festival diffuso non esce solo dalle sale del Teatro, ma anche dai confini fiorentini, per arrivare – con il maestro Federico Maria Sardelli che dirigerà l'Orchestra del Maggio - al Teatro Verdi di Pisa (6 maggio), al Teatro del Giglio di Lucca (8 maggio), a Carrara (10 maggio), al Teatro Moderno di Grosseto (11 maggio) e al Teatro Goldoni di Livorno (16 maggio). I programmi interamente dedicati a composizioni del classicismo viennese proporranno musiche di Mozart, Haydn e Beethoven.
Intorno al Festival
E ancora, conferenze al Teatro Niccolini come quella “doppia” del 10 maggio quando alle ore 19 Giorgio Battistelli e Carlo Maria Cella parleranno del “ ’68 e la Musica” e alle 21 è previsto l’incontro “Non è di maggio – il nostro Pasolini” a cura di “iNuovi” del Niccolini in collaborazione con il Teatro della Pergola; e poi proiezioni al Cinema La Compagnia, faccia a faccia con i registi Binasco, Giordana, Cauteruccio, Sieni e Aliverta alla libreria Feltrinelli, incontri nel Bookshop del Teatro con personaggi, artisti, critici, musicologi come Jennifer Larmore, Alberto Mattioli, Fiamma Nicolodi, Luca Ciammarughi, riflessioni sulle opere in programma, guide all'ascolto e concerti nei musei, dallo Stibbert al Museo degli Innocenti, da Palazzo Davanzati al Museo Casa Martelli.
Il manifesto del Festival, opera di Mimmo Paladino Libertà
Nel solco di una consolidata tradizione,il Maggio Musicale fiorentino propone al suo pubblico nuove proficue collaborazioni con i grandi artisti contemporanei. E lo fa a partire dal manifesto, commissionato in questa LXXXI edizione a Mimmo Paladino. L’immagine coniata dal maestro è semplice come una di quelle poesie che si fissano subito nella memoria. Pochi segni per portarci ai confini della libertà e per oltrepassarli. Una testa, oggetto volante, ci volge le spalle orientata verso lo sconfinato spazio della libertà creativa. E’ già lontana, irraggiungibile; ci appare come un vascello staccatosi da terra, una navicella lanciata sulla scia dell’ispirazione. Nell’angolo in basso a destra le parole marcano la linea di confine, ulteriormente messa a fuoco con un gesto. La mano dell’artista ha strappato la carta colorandola con il calore. Una slabbratura che ci ricorda il costo della libertà. Le battaglie ingaggiate in nome di essa. I caduti sulle barricate e in trincea. Quella bruciatura non è però solo ferita. Ci dice che il desiderio di libertà in arte è come una fiamma che arde e consuma l’autore. Energia che spinge in alto, oltre, ben al di là dei divieti e delle norme più collaudate. Libertà per Paladino coincide sempre con la parola ricerca, ovvero sperimentazione; ma non c’è libertà nell’arte senza controllo dei mezzi, conoscenza delle regole. Torniamo all’immagine, una composizione a dir poco perfetta. La parte più importante, la dimensione della quale non possiamo non tener conto è lo spazio vuoto, il bianco del foglio. Lo spazio di rappresentazione illimitato e indeterminato. Come non pensare alla musica e al silenzio che di ogni nota è ventre materno. Sconfinare, inseguire il vessillo della libertà è sempre un viaggio ignoto, al limite dell’inconoscibile. Come ci ricordano i miti antichi, ci sono sempre due colonne da superare ai confini della libertà. Il foglio bruciacchiato è quindi finis terrae; una scogliera a picco sul vuoto e sul nulla. Le parole vergate a mano ai confini della libertà si innalzano in un canto di speranza scavalcando la griglia del pentagramma. Quella testa che s’invola come un palloncino nell’aria ci obbliga a guardare in alto, a sognare, a combattere ogni istante della vita per uno spazio di libertà, sempre nella prospettiva dell’infinito e dell’assoluto. Come scriveva Paul Eluard non c’è uomo che non sia nato “per conoscerti e nominarti libertà”.
Umberto Tombari, Presidente Fondazione CR Firenze
L’attenzione per il territorio è uno dei cardini dell’attività della Fondazione Cassa di Risparmio, soprattutto quando si tratta di contribuire alla promozione culturale delle tante eccellenze fiorentine. Per questo motivo sosteniamo volentieri come partner questo nuovo progetto avviato dai nuovi vertici del Maggio Musicale che, per la prima volta, oltre alla città di Firenze, estendono a tutto il territorio regionale un evento di così grande respiro e spessore culturale e artistico. A partire dal 5 maggio, il Maggio mette in calendario sei opere liriche, balletti, conferenze, incontri e concerti per decine e decine di appuntamenti che oltre alla sede del Teatro prenderanno forma in luoghi molto spesso ai margini delle offerte culturali di maggior spessore e chiama attorno a sé a collaborare, coinvolgendole per offrire al pubblico un programma quindi ricchissimo, più di 80 istituzioni culturali fiorentine. La nuova conformazione del Festival consente così la diffusione della musica e di una proposta multidisciplinare articolata negli spazi più diversi e consentendo una partecipazione più attiva e numerosa da parte della comunità locale. Per la Fondazione CR Firenze è anche l’occasione di proseguire un percorso avviato con successo lo scorso anno. Per la prima volta nella nostra storia e per ricordare i 25 anni di attività abbiamo infatti utilizzato la musica diffusa in diversi luoghi cittadini come strumento per far conoscere la nostra storia e la nostra attività soprattutto alle nuove generazioni. La forte affluenza di pubblico e gli attestati di stima e apprezzamento ricevuti, confermano la bontà di questo modello e ci hanno spinto senza esitazione a sostenere la nuova iniziativa del Maggio Fiorentino a cui auguriamo il massimo successo.
Le dichiarazioni di Dario Nardella
Opere, concerti, danza, sguardo internazionale e alla vocazione contemporanea, con una inedita novità, quella di uscire dalle mura del teatro per invadere tutta la città. Firenze si prepara ad accogliere una nuova edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino che siamo certi non mancherà di stupire e affascinare i partecipanti. Non voglio soffermarmi ad elencare tanta qualità e quantità del cartellone dell’81/a edizione. Cito solo la triade prestigiosa di direttori che si alterneranno sul podio: l’amato Zubin Mehta, pietra miliare del Teatro; Fabio Luisi nuovo direttore principale; e il maestro Riccardo Muti, che al Maggio festeggerà cinquant’anni di carriera. Ecco, questo dà la cifra eccezionale del Festival che ci apprestiamo ad inaugurare. Sarà un onore e un’emozione vera averli con noi e assistere alle loro esibizioni. Sarà inoltre un Festival della rinascita, dopo mesi difficili lasciati finalmente alle spalle grazie alla collaborazione di tutti e in primis dei lavoratori del Teatro che hanno sempre dimostrato abnegazione e amore per quello che per loro non è semplicemente un luogo di lavoro ma un pezzetto della loro vita. Ringrazio il sovrintendente Cristiano Chiarot per questo Festival cui ha dedicato energie incessanti e tutti i protagonisti di quel ‘Maggio diffuso’ che arricchirà con un cartellone parallelo ma condiviso tutta la città. Si tratta infatti di un’altra occasione preziosa di collaborazione con tante istituzioni culturali fiorentine, già positivamente sperimentata con iniziative quali Strings City, Secret Florence, Estate Fiorentina, Maggio Metropolitano. Di questo ha bisogno il Maggio Musicale, di questo ha bisogno Firenze, e questo noi continueremo a fare, migliorandoci anno dopo anno, per un Teatro sempre più grande, ambizioso, bello.
Fonte: Maggio Musicale Fiorentino