Tuttocuoio, striscione infiamma gli animi. Coia al vetriolo: "Disconosco gli ultras"
"Grazie Coia", uno striscione lasciato dai tifosi (e non dagli ultras, si badi bene) del Tuttocuoio al 'Leporaia' di Ponte a Egola: questa la scintilla che ha fatto scattare le contestazioni quest'oggi per la sfida con l'Aquila Montevarchi, vinta agilmente dai neroverdi per 2 a 0.
È la presidentessa Paola Coia a spiegare la vicenda che la riguarda: "È alquanto strano, nonostante un momento così difficile e la bella vittoria di oggi non riesco a comprendere questa contestazione. Il capo ultras mi chiese di togliere questo striscione messo da alcuni tifosi che ci danno una mano come volontari. Era già stato tolto e rimesso. Io ho detto che non l'avrei tolto, mi sembra un pretesto, quello degli ultras è un gruppo che si conta sulle dita di una mano. La verità è che non hanno mai ben accettato che il Tuttocuoio sia finito nelle mani di una donna non di Ponte a Egola. È un anno che sono in polemica, adesso c'è stata anche la contestazione con gli striscioni alla rovescia. Aspetto un comunicato di scuse, ho dato mandato di non far andare la squadra a salutarli. Quando mi si manca di rispetto, li disconosco".
Affermazioni veramente al vetriolo che lasciano trasparire un'insofferenza cresciuta partita dopo partita nella frazione di San Miniato. È anche possibile ipotizzare che la mancata sicurezza economica della squadra, dopo la 'scoperta' di un enorme cumulo di debiti lasciato dalla precedente gestione di Andrea Dolfi e soci, sia un punto chiave su cui gli ultras vogliono chiarezza. "Sono rimasti 550mila euro, buona parte dei quali legati a Equitalia. Ho fatto una dilazione e andrò avanti", commenta ancora la presidentessa.
Sono necessarie le vie legali con Dolfi? "Negli ultimi giorni c'è stato un contatto tra le parti, vediamo se da parte degli ex soci c'è modo di rivedere un po' il tutto. Sono convinta della buona fede di Dolfi, da imprenditore serio qual è può dire blocchiamo tutto, altrimenti ci vediamo in tribunale".
Dunque, Coia contro tutti. "Quest'anno sono partita da sola, c'è stata solo una piccola mano dal territorio ma niente a che vedere rispetto a quanto Ponte a Egola ha fatto per il territorio del comune. Mi auguro che Ponte a Egola possa riavvicinarsi. Non è solo per i costi della stagione, ma anche per questo debito pregresso".
In merito a questo, sarà interessante vedere come si muoverà la nuova gestione di Carismi, affidata a Credit Agricole Cariparma. Quasi due mesi fa, il gruppo proprietario ha fatto sapere di voler rimanere vicina alle esigenze del territorio. Potrà rientrare anche il team di Coia tra le 'priorità' di zona? Al momento sono lontani i tempi della sponsorizzazione dei neroverdi: era la stagione 2014/2015, il Tuttocuoio navigava ancora in Lega Pro, la Cassa di Risparmio di San Miniato appariva come un solido istituto bancario.
Elia Billero