Gino Sensani, il grande costumista senese ricordato a Roma
“Gino Sensani e l’arte del costume” è il titolo della rassegna che si è svolta fino a venerdì scorso a Roma, per tre giorni, nella Sala cinema Trevi, per ricordare il grande costumista italiano, di origini sancascianesi. Curata da Anna Noli (pronipote di Sensani) e Arianna Ninchi, in collaborazione con la Cineteca Nazionale, ha proposto nove proiezioni (a ingresso libero) da "Cavalleria rusticana" a "Cuore" (ultimo film firmato da Sensani), passando per "Piccolo mondo antico" e "I promessi sposi". Si è trattato di un modo per ricordare il talento di chi ha interpretato la sua professione con consapevolezza fino ad allora sconosciuta. “Per San Casciano è stata una grande soddisfazione – afferma il vicesindaco Agnese Carletti – assistere a questo omaggio. Faremo in modo di onorare anche a San Casciano dei Bagni la figura di questo nostro celebre concittadino”.
Nell’ambito della rassegna si è svolto anche un incontro per approfondire le vicende umane e artistiche di Gino Sensani, nato a San Casciano dei Bagni il 26 novembre 1888. Rimasto orfano di entrambi i genitori, studia prima a Perugia, poi a Firenze finché, raggiunta la maggiore età, inizia a viaggiare e frequentare ripetutamente Parigi dove coltiva i propri interessi artistici. Nel 1911 rientra a Firenze, dove si stabilisce e, l’anno dopo, tiene la sua prima esposizione personale, alla quale segue un ulteriore soggiorno parigino. Nel periodo tra il 1913 e il 1915 partecipa alle più importanti esposizioni internazionali a Monaco, Parigi, Budapest, Stoccolma, Venezia, Roma, e nel 1914 fa il suo esordio come costumista teatrale. Illustra copertine e pagine di riviste di moda, realizza costumi per tableaux vivants e spettacoli teatrali e, parallelamente, continua il suo lavoro pittorico e grafico. Nel 1932, grazie ad Emilio Cecchi, direttore della Cines, Sensani inizia la sua carriera di costumista cinematografico.
Nel 1935 viene chiamato da Blasetti al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove inaugura la Cattedra di Storia del Costume, che terrà fino alla sua morte. La sua intensa attività didattica si svolge contemporaneamente alla copiosa opera di costumista e spesso scenografo, attività che lo vedono impegnato in una novantina di film, tra i quali si annoverano i più importanti dell’epoca.
Finché il 14 dicembre 1947 a Roma, mentre ultima i bozzetti per Faust, la malattia al cuore che lo ha colpito da qualche anno, anche a seguito della perdita della sua amata casa sul Ponte Vecchio a Firenze, perduta sotto i bombardamenti, pone fine alla breve, ma intensa e attivissima, vita. L’impostazione che Gino Sensani ha dato al lavoro di costumista è assolutamente rigorosa e innovativa, poiché, da uomo di eccezionale gusto e cultura, egli trasporta sullo schermo il bozzetto ideato per il personaggio dopo una accurata analisi e ricostruzione letteraria, pittorica, storiografica volta a interpretare lo spirito del tempo sul quale il film è imbastito e nel quale gli attori si muoveranno.
Fonte: Ufficio stampa