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La polizia di Siena sale in cattedra: incontro su cyberbullismo e pericoli sui social

Stamani, nell’ambito di una rassegna di due giorni di shopping, laboratori creativi, corsi ed incontri didattici organizzata dall’Associazione Commercianti di Strada Massetana Romana, denominata “Massetana Circus”, la Polizia di Stato ha incontrato gli studenti di alcune classi dell’Istituto Comprensivo Mattioli.

Il dirigente della Squadra Mobile Enzo Tarquini, e l’Ispettore Capo Giorgio Macrì, responsabile della Sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Siena, hanno parlato dei pericoli della rete, in particolare nei social media più diffusi, approfondendo anche le tematiche del bullismo e del cyberbullismo.

Agli studenti, alcune classi della seconda media, hanno dato consigli ed indicazioni per evitare di incorrere in situazioni pericolose, tenendo in particolare comportamenti ed utilizzando precauzioni per prevenirle.

Il tema del bullismo, nella forma diretta e fisica, relativa a situazioni di concreta vicinanza e condivisione di gruppi ed ambienti, nonché quella derivante dai contatti informatici, cioè attraverso i social, è stato approfondito, in particolare per informare i giovani della complessa opera che viene svolta a loro tutela.

Oltre all’attività investigativa propriamente detta, nel caso in cui i fatti abbiano rilevanza penale, la normativa prevede infatti anche alcune di misure di carattere preventivo.

Al riguardo il Questore Maurizio Piccolotti, intervenuto di persona per portare un saluto ai giovani, ha anche spiegato la portata di queste attribuzioni, quali l’istituto dell’ammonimento, previsto dalla normativa emanata nell’anno 2017 per il contrasto del cyberbullismo, che è applicabile ai minori di età compresa tra i 14 ed i 18 anni, che si siano resi responsabili di tali comportamenti nei confronti di altri minorenni.

Il Questore ha concluso l’intervento raccomandando ai giovani d'informare sempre i genitori, le autorità scolastiche o altre persone di fiducia e le forze dell’ordine, di ogni situazione che sembri sospetta o che determini in loro sensazioni di costrizione, di ansia o di privazione della libertà.

I ragazzi hanno risposto con vivace partecipazione, rivolgendo  interessanti domande sia di carattere tecnico che comportamentale, dimostrando di essere pienamente coinvolti nell’approfondimento del tema.

Fonte: Questura di Siena

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