Torna l'Ora della Terra del WWF: luci spente in diciotto comuni

Sabato 24 marzo è l’Ora della Terra del WWF, la più grande mobilitazione globale che, partendo dal gesto simbolico di spegnere le luci per un’ora, unisce cittadini, istituzioni e imprese in una comune volontà di dare al mondo un futuro sostenibile e vincere la sfida del cambiamento climatico.

Le luci si spegneranno per un’ora attraverso tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche, passando anche dalla nostra provincia, dove quest'anno salgono a 18 le Amministrazioni Comunali che aderiscono: dalle 20:30 alle 21:30 a Siena sarà spenta l'illuminazione monumentale di Piazza del Campo, a Colle Val d'Elsa il Comune spegnerà le luci della Fontana Centrale in Piazza Arnolfo, a Poggibonsi l'illuminazione del camminamento Enrico VII della Fortezza Medicea, a Monteriggioni l'illuminazione monumentale del Castello, a San Gimignano sarà spenta la Loggia Nuova in piazza del Duomo, mentre a Monteroni d'Arbia sarà spento il Monumento ai caduti in Viale delle Rimembranze. A Monticiano il Comune spegnerà le illuminazioni pubbliche del palazzo del Municipio e della Chiesa, ambedue in piazza S. Agostino, a Casole d'Elsa sarà spenta l'illuminazione della Rocca, sede del Comune, a Murlo la Rocca di Crevole, mentre Montalcino aderisce spegnendo i Loggiati del Sansovino e il Palazzo comunale, compresa la torre civica. A Montepulciano il Comune spegnerà l'illuminazione della Torre del Palazzo Comunale in Piazza Grande, a Castellina in Chianti l'illuminazione del Tumulo Etrusco di Monte Calvario, a Castelnuovo Berardenga l'illuminazione di Piazza Marconi, a Gaiole in Chianti i giardini pubblici di Via Roma, a Radda in Chianti la lanterna sotto le logge del Palazzo Comunale. Infine, a Chiusdino e a Pienza saranno spente le illuminazioni dei Palazzi Comunali, mentre a Chianciano Terme sarà spenta l'illuminazione della Torre dell'Orologio.

Il cambiamento climatico evolve molto rapidamente e gli impatti sono sempre più seri e preoccupanti. Finora le azioni dei Governi a livello nazionale e globale sono state troppo lente e poco incisive, non al passo con un rischio che mette a repentaglio il Pianeta come lo conosciamo e dunque la stessa civilizzazione umana.

Fonte: Ufficio Stampa

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