Oleodotto in Val di Cava, Turini risponde a Cecchetti: "Dichiarazioni confuse e imprecise"
Dopo le dichiarazioni del Signor Filippo Cecchetti sulla situazione dell’oleodotto di Val di Cava che ci sembrano alquanto confuse e del tutto imprecise, riteniamo doveroso fare chiarezza sulla vicenda.
Al contrario di quanto afferma Cecchetti, in seguito e grazie all’emanazione dell’ordinanza sindacale del Novembre scorso, Eni ha potuto finalmente predisporre l’accesso al cantiere che gli era stato impedito fino a quel momento proprio dalla contrarietà di Cecchetti al passaggio dei mezzi su quella strada. Purtroppo da quando è avvenuto lo sversamento dell'oleodotto in cui sono iniziate le operazioni di bonifica, il cantiere ha subito alcune interruzioni proprio a causa della contrarietà del Cecchetti e questo ha causato dei rallentamenti ai lavori. Ricordiamo come il passaggio su quella strada sia già stato indicato dai Vigili del Fuoco come l’unico percorribile per affrettare le operazioni di bonifica e non arrecare ulteriore danno all’ambiente circostante.
E’ giusto precisare che dal momento dell'ordinanza Eni ha potuto riprendere le complesse operazioni di bonifica, che hanno subìto poi una temporanea interruzione, a causa delle forti piogge dei giorni scorsi.
Proprio a causa della pioggia è necessario svuotare lo scavo dalle acque piovane che dovranno essere trattate in loco prima di essere smaltite. Operazione autorizzata dalla Regione e propedeutica alle successive fasi della bonifica del terreno. È facile dunque capire il perché del momentaneo stop dei lavori dovuto appunto al maltempo delle scorse settimane ma anche ai rallentamenti dei mesi scorsi.
Del resto, in una propria nota ufficiale Eni comunica che i lavori riprenderanno a breve, non appena le condizioni meteo lo permetteranno.
Infine i cumuli di terra cui fa riferimento Cecchetti provengono dai lavori di realizzazione del passaggio stradale e non appartengono al terreno interessato dallo sversamento. Buona parte di quest’ultimo è già stata smaltita ad inizio Gennaio durante le prime operazioni di messa in sicurezza, mentre i cumuli rimanenti sono formati da terreno risultato perfettamente conforme a seguito delle analisi chimiche effettuate.
Alla luce di quanto precisato e considerando che Cecchetti continua ad essere l’unico fra i residenti a manifestare disappunto circa le operazioni di bonifica, confondendo per altro le competenze del Comune con quelle di Eni, viene spontaneo domandarsi che cosa infastidisca realmente il Signor Cecchetti e quale sia il suo reale obiettivo.
L’Assessore all’ambiente
Emanuele Turini