gonews.it

Falegnami, il 'sacrificio' dei lavoratori evita licenziamenti. La Cgil: "Intesa-modello"

All'interno di un contesto di crisi economica e con un mercato del lavoro trasformato dal legislatore in un campo di battaglia, quello de La Falegnami di Castelfiorentino può davvero essere definito un esempio. Alla richiesta dell'azienda di 29 licenziamenti, conseguenza di una crisi che va avanti da almeno 7 anni, i 61 lavoratori hanno risposto con la solidarietà: trasformare tutti i contratti in part-time e ritirare i licenziamenti.

L'accordo è arrivato ieri dopo settimane di trattative e mobilitazioni che sembravano non portare da nessuna parte. Azienda e lavoratori hanno invece scelto di intraprendere un percorso condiviso con l'obiettivo di rilanciare l'attività. I nuovi contratti partiranno dal 24 marzo (il 23 marzo scade la procedura di mobilità attivata precedentemente) e saranno validi fino a settembre 2019, dopodiché bisognerà capire se c'è una risposta dal mercato e rimettersi al tavolo delle trattative: la speranza è che qualcosa cambi e i lavoratori possano riottenere contratti più remunerativi.

Oggi i rappresentanti delle Rsu aziendali Alberto Vezzosi, Maurizio Bianchi e Marco Giovannetti, hanno manifestato la loro soddisfazione per l'accordo raggiunto in una conferenza stampa presso la Camera del Lavoro di Empoli. Erano presenti anche Sergio Luschi e Alessandro Lippi della Fillea Cgil.

"In un contesto dove nei luoghi di lavoro regna la cultura dell'individuale - spiega Luschi - i lavoratori de La Falegnami lanciano un messaggio. È stato fatto un ragionamento collettivo e alcuni dipendenti hanno rinunciato a parte del salario per salvare i compagni. Quando tra i lavoratori prevale l'unità possiamo immaginare di portare a casa dei risultati".

Entrando nel merito dell'accordo la maggior parte dei lavoratori avrà un contratto part-time da 21 ore, mentre per 10 di loro è previsto un contratto part-time 'variabile' (da 24 a 32 ore). La flessibilità da ambo le parti è un aspetto importante: l'azienda farà una programmazione mensile delle ore con la possibilità di aumentarle o ridurle (ma con un recupero successivo) a seconda delle contingenze. I sindacati sono riusciti anche a mantenere una parte del salario accessorio e a consentire l'utilizzo delle ferie maturate per limitare l'uso di ammortizzatori sociali.

La scelta dei lavoratori è soprattutto una scommessa collettiva nel futuro di un'azienda che stava vivendo i paradosso di licenziare in un momento di ripresa: negli ultimi 10 mesi, infatti, le vendite sarebbero in aumento. La partecipazione alla Mostra del Mobile di Milano nel 2017 sembra aver dato nuovo slancio all'azienda che prepara già la partecipazione all'edizione 2018, in programma dal 17 al 22 aprile. La diminuzione collettiva delle ore lavorate, quindi, conferma la natura di un accordo che viene definito "di prospettiva": l'obiettivo è quello di dare all'azienda i mezzi per poter "intercettare la ripresa".

I sacrifici, però, sono stati fatti e adesso "l'azienda non ha più alibi", come spiega Lippi: "Ha prevalso il buonsenso. A fronte di un possibile sciopero l'azienda ha ritenuto opportuno credere nei lavoratori. L'accordo raggiunto è un compromesso senza nessun vincitore e senza che le posizioni di nessuna delle parti siano state umiliate. Questo è stato possibile anche grazie ad una proprietà che nonostante la crisi di questi anni non ha mai licenziato e che è sempre stata un interlocutore. Tutte le parti credono in maniera condivisa che ci siano tutte le condizioni per rilanciare l'attività ".

I sindacati rivendicano il risultato raggiunto (4 uscite volontarie a fronte dei 29 licenziamenti richiesti) ribadendo l'importanza della "mediazione istituzionale fatta del presidente della regione Toscana Enrico Rossi, del consigliere Gianfranco Simoncini, della dottoressa Carmen Toscano, oltre che del sindaco di Castelfiorentino Alessio Falorni". Un ringraziamento è andato anche alle circa 50 aziende che hanno espresso solidarietà.

Nel 2008 la Falegnami aveva 114 lavoratori e faceva un fatturato da 35 milioni di euro. In 10 anni la conformazione stessa del mercato è cambiata troppo per avere come orizzonte quei risultati, ma dietro al sacrificio dei lavoratori c'è la certezza che la Falegnami possa ritornare ad essere una delle grandi realtà industriali della Valdelsa.

 

Giovanni Mennillo

Exit mobile version