Alloggi Erp: disagio abitativo, 166 nuove case nell'ultimo anno
La commissione regionale Sanità e politiche sociali, presieduta da Stefano Scaramelli (Pd), ha espresso parere positivo a maggioranza sulla relazione annuale al Consiglio regionale sul disagio abitativo. Nella stessa seduta, è stata illustrata la proposta di legge della Giunta regionale che riordina la normativa sull’edilizia residenziale pubblica (Erp). “Sono 49mila 694 le case di edilizia residenziale pubblica disponibili in Toscana – scrive il presidente Scaramelli in un post sul suo profilo Facebook, riprendendo i dati riportati nella relazione annuale –. Nell’ultimo anno sono cresciute di 166 unità. Le nuove domande ammesse ad accedervi, a fronte dei 47mila 384 nuclei familiari che già vi hanno trovato alloggio, ammontano a 21mila 798. I toscani che ci vivono regolarmente sono 114mila 972, di questi 931 hanno trovato risposta nell’ultimo anno. Sono 3mila 675 coloro che convivono con una persona disabile o con invalidità”. Il lavoro della commissione prende il via da questi dati: il nuovo testo di legge dovrà migliorare la fruibilità e le possibilità di accesso e di controllo alle abitazioni residenziali pubbliche.
La fotografia che emerge dalla relazione evidenzia una sorta di ripresa del mercato immobiliare, come ha spiegato nell’illustrazione in commissione, il dirigente responsabile del settore direzione urbanistica e politiche abitative della Regione, Giovanni D’Agliano. Il mercato privato dell’abitazione si mostra a due velocità, con la ripresa stabile delle compravendite e la stasi delle locazioni. Permane, al contempo, la diffusa fragilità economica delle famiglie: nel 2016, in Toscana, le richieste e le esecuzioni di sfratto sono cresciute del 3,7 per cento su base annua, mentre i provvedimenti sono diminuiti per il secondo anno consecutivo. “La morosità è tendenzialmente più bassa rispetto agli altri contesti nazionali, sia se si considerano gli alloggi Erp, sia nel mercato privato”, è stato spiegato. Gli sfratti in Toscana, si legge nella relazione, sono determinati in oltre il 90 per cento dei casi da situazioni di morosità legate soprattutto alla perdita del lavoro o alla scadenza di contratti di lavoro a termine.
In questo quadro si inserisce la revisione generale contenuta nella proposta di legge arrivata oggi all’esame della commissione, che si pone l’obiettivo di migliorare il sistema della governance, renderlo più omogeneo a livello regionale, attraverso la riduzione a tre gestori – ambiti di esercizio Toscana Nord-Ovest (province di Massa-Carrara, Pisa, Lucca, Livorno); Toscana Centro (Firenze, Prato, Pistoia); Toscana Sud-Est (Arezzo, Siena, Grosseto) – rispetto agli undici attualmente operanti in Toscana (i cosiddetti Lode). I Comuni continuano a svolgere le loro funzioni attraverso le conferenze territoriali e le assemblee di Ambito. Si prevede l’eliminazione delle differenze tra i contratti di servizio, si introduce una dimensione territoriale minima per i bandi di assegnazione degli alloggi Erp (almeno 10mila abitanti).
Vengono riviste le modalità di accesso, assegnazione e utilizzazione degli alloggi Erp e i canoni di locazione, che vengono distinti in quattro tipologie: minimo; sociale; ordinario protetto; massimo di solidarietà. Si introducono modifiche alla disciplina dell’annullamento e della decadenza dall’assegnazione e della risoluzione del contratto di locazione.
L’illustrazione di questa mattina rappresenta l’avvio dell’iter in commissione. Nelle prossime sedute si terranno audizioni e consultazioni e saranno contestualmente prese in esame tre proposte di legge di iniziativa consiliare sullo stesso tema, presentate da Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia) – una sulla determinazione del canone sociale di locazione e un’altra sulla determinazione del vincolo di residenza – e da Marco Stella e Stefano Mugnai (Forza Italia) su assegnazione, gestione e determinazione del canone di locazioni degli alloggi Erp.
In commissione Sanità via all’iter della nuova legge. Scaramelli (Pd): “Migliorare fruibilità, accesso e controlli”
“Migliorare la fruibilità e le possibilità di accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. E al contempo rendere efficienti i controlli. Questi i concetti su cui si muovono le intenzioni in merito alle politiche abitative da inserire nella nuova legge che oggi ha fatto i primi passi in commissione Sanità”. Lo ha detto il presidente Stefano Scaramelli illustrando la Proposta di Legge 221 “Disposizioni in materia di edilizia residenziale pubblica (ERP)” e riepilogando l’attuale situazione abitativa in Toscana, in cui sono presenti 49694 unità abitative di edilizia residenziale pubblica disponibili che nell’ultimo anno sono aumentate di 166 unità. “Da questa fotografia della situazione toscana- ha precisato Scaramelli-, parte oggi in commissione l’iter di discussione della nuova legge”. Le nuove domande di accesso agli alloggi di edilizia pubblica residenziale, a fronte dei 47384 nuclei familiari che già vi hanno trovato alloggio, ammontano a 21798. E i toscani che ci vivono regolarmente sono 114972. Di questi 931 hanno trovato risposta nell'ultimo anno. Coloro che convivono con una persona disabile o con invalidità sono 3675 .
“Partiamo da questi dati- ha aggiunto Scaramelli- per fare un lavoro profondo attento e concreto. Ascolteremo sindacati e associazione degli inquilini in Commissione sanità. Consultazioni e audizioni serviranno a intraprendere un percorso il più possibile condiviso e partecipato. L’accesso all’abitazione, da parte di cittadini che ne hanno necessità e si trovano nelle condizioni oggettive di averne diritto, costituisce uno strumento fondamentale per realizzare un percorso di realizzazione personale e integrazione e sociale effettivamente efficace. Nell’assegnazione degli alloggi popolari, per scongiurare ogni possibile disagio sociale, evitare un'eccessiva concentrazione di tipologie a rischio emarginazione, ricorrendo a strumenti legislativi che garantiscano, a livello di quartiere e di immobile, la presenza di una cittadinanza socialmente varia”. La Legge Regionale 41 del 2015 prevede criteri più restrittivi stabiliti per la presentazione delle domande: obbligo di residenza in Toscana da almeno 5 anni e per gli stranieri la necessità di presentare un documento rilasciato dall’ambasciata o dal consolato che attesti l’assenza di proprietà immobiliari nel paese di origine. Contemporaneamente è stato dato maggiore rilievo, quindi più attenzione, verso la presenza nel nucleo familiare di soggetti anziani e disabili.
Per il triennio 2017-2019 la Regione Toscana ha garantito 100 milioni di euro di investimenti finalizzati a portare a termine gli interventi già iniziati di Edilizia residenziale pubblica e realizzare quelli programmati.
Fonte: Consiglio Regionale