GoBlog - Michela Renaldini
Pappardella al cinghiale
Buongiorno la ricetta di oggi l'ho cucinata io, per me è stata impegnativa dal momento che avevo da più di un mese nel congelatore la carene di cinghiale. A fine dicembre un amico del mio compagno ha regalato circa un chilo e mezzo di carne di cinghiale, lui è un cacciatore. Il cinghiale era in grossi pezzi alcuni attaccati all'osso quando l'ho tagliato in piccoli pezzi, saranno rimasti 500/600 di polpa. Prima volta che cucinavo carne di cacciagione e subito mi sono scoraggiata per tagliarlo in pezzi e toglierlo da grasso e ossa, non mi piace molto maneggiare la carne soprattutto per il sangue che fuoriesce. A parte la mia resistenza ci sono riuscita. Mi sono armata di pazienza e mi sono messa sottofondo una musica New-Age che mi piace molto quando cucino.
Ho letto diverse ricette per la preparazione del cinghiale ma ho preferito seguire quella di un blog Buonissimo.it perché mi sembrava quella migliore anche per lo spurgo dell'acqua di cottura del cinghiale.
Come ho detto altre volte una ricetta bisogna cucinarla per appropriarsene anche per vedere le cotture e i vari accorgimenti da prendere.
Quando mi sono decisa a cucinare il cinghiale non avevo in casa le pappardelle così ho utilizzato le linguine. Avevo timore che si sentisse il selvatico del cinghiale a piatto finito. Per l'occasione ho invitato i miei genitori a pranzo per assaggiare questa ricetta, al mio babbo piace molto il cinghiale quindi mi interessava il suo parere. Risultato finale il piatto è piaciuto molto e non si sentiva il selvatico del cinghiale. La prossima volta che dovrò cucinarlo sarà ancora meglio.
Ho fatto solo la foto della cottura con la salsa di pomodoro e le spezie del mio cinghiale, purtroppo non ho scattato foto del piatto finito ero troppo impaziente e nervosa per avere un parere dal mio compagno e dai miei genitori e poi mi sono scordata.
Pappardelle al cinghiale
Ingredienti per 4 persone
400 gr di pappardelle
500 gr di polpa di cinghiale
1 costa di sedano
1 carota
1 cipolla
2 spicchi di aglio
Bacche di ginepro a piacere
Una vaschetta di salvia e rosmarino
Timo a piacere
250 gr di passata di pomodoro
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale quanto basto
Pepe bianco in grani q.b.
Un mezzo o un bicchiere di vino per sfumare
Una bottiglia intera di vino per la marinatura
Preparazione
Lavate bene sotto acqua corrente la carne. Tagliatela a pezzi piccoli se come me l'avete in grossi pezzi. Importante è la marinatura del cinghiale, marinatelo per una notte intera aggiungendo la carota, il sedano, la cipolla, l’aglio, le bacche di ginepro e il pepe a grani. Io l’ho lasciato in pezzi grandi e solo dopo l’ho tagliata togliendo il grasso e dividendola dalle ossa, ma la prossima volta lo taglierò prima di marinarlo. Dopo ho coperto il tutto con il vino, mi è servito una bottiglia intera.
Sgocciolare dalla marinatura la carne e metterla da sola in una pentola senza condimento e mano a mano che si forma l’acqua scolatela fino a che non si formerà più. Intanto preparate un battuto di salvia, rosmarino e timo. Prendete una padella capiente e metteteci un po’ di olio extravergine di oliva e poi aggiungete la carne e le spezie e sfumate con il vino. Dopo che il vino sarà tutto evaporato aggiungete la passata di pomodoro salate e fate cuocere lentamente a fiamma bassa per almeno tre ore e mezzo. Dal momento che ha una cottura lunga aggiungete sempre quando serve dell’acqua per non fare restringere troppo il sugo fino a che la carne non risulterà cotta e morbida. Quando siete a fine cottura del cinghiale mettete a bollire in abbondante acqua salata le pappardelle scolatele al dente e poi uniteli al sugo di cinghiale e servite in tavola.
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