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Visita del Sappe al carcere di Massa: "Orgogliosi dei baschi azzurri"

Nel 2017, nelle carceri della Toscana, 854 atti di autolesionismo, 104 tentati suicidi, 627 colluttazioni e 167 ferimenti. 3 morti per cause naturali e 1 per suicidio. Le evasioni sono state 3 da istituti penitenziari e 11 a seguito della concessione di permesso premio, semilibertà e lavoro all'esterno

Giornata toscana per Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che questa mattina ha presieduto a Massa il XIV Consiglio regionale della Toscana, al quale hanno partecipato i dirigenti toscani del SAPPE, giunti da tutti gli Istituti e servizi penitenziari della Regione.

“Abbiamo voluto realizzare questo momento di formazione e confronto sindacale per adempiere allo Statuto del Sindacato e per fornire un aggiornamento sindacale (che ha tratto di deontologia, diritto sindacale e tecniche di comunicazione) finalizzato a garantire sempre ai poliziotti penitenziari della Toscana un servizio d’eccellenza con quadri dirigenti del SAPPE competenti e professionalmente impeccabili”, ha commentato Capece che era accompagnato dal Segretario Nazionale per la Toscana Pasquale Salemme e dai Dirigenti Regionali SAPPE Francesco Olivero, Claudio Falchi e Giuseppe Boccino.

Il leader del primo Sindacato dei Baschi Azzurri, che sarà anche in visita alla Casa di Reclusione di Massa oggi affollata da 220 detenuti, ha voluto evidenziare che “la Polizia Penitenziaria, nelle 16 carceri della Regione, è formata da persone che nonostante l’insostenibile, pericoloso e stressante sovraffollamento credono nel proprio lavoro, che hanno valori radicati e un forte senso d’identità e d’orgoglio, e che ogni giorno in carcere fanno tutto quanto è nelle loro umane possibilità per gestire gli eventi critici che si verificano quotidianamente, soprattutto sventando centinaia e centinaia suicidi di detenuti”.

“La situazione nelle carceri della Toscana, dove oggi sono detenute oltre 3.300 persone rispetto ai circa 3.000 posti letto è sempre tesa ed allarmante", denunciano. "I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti nelle celle delle carceri toscane nell'interno anno 2017 sono inquietanti: 854 atti di autolesionismo, 104 tentati suicidi, 627 colluttazioni e 167 ferimenti. Tre sono stati le morti in carcere per cause naturali ed uno per suicidio. Le evasioni sono state 3 da istituti penitenziari e 11 a seguito della concessione di permesso premio, semilibertà e lavoro all'esterno. E la cosa grave è che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre più carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario 'aperto', ossia con i detenuti più ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria".

Il SAPPE sottolinea che "nel carcere di Sollicciano a Firenze si sono contati il più alto numero di atti di autolesionismo, 338, di tentati suicidi sventati in tempo dagli uomini della Polizia Penitenziaria, 31. E’ anche il penitenziario che ha il record regionale di colluttazioni (192) e ferimenti (137)".
Per il primo Sindacato della Polizia Penitenziaria "lasciare le celle aperte più di 8 ore al giorno senza far fare nulla ai detenuti - lavorare, studiare, essere impegnati in una qualsiasi attività - è controproducente perché lascia i detenuti nell'apatia: non riconoscerlo vuol dire essere demagoghi ed ipocriti". E la proposta è proprio quella di "sospendere la vigilanza dinamica”: sono infatti state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili".

Capece e Salemme tornano a sottolineare l'alto dato di affollamento delle prigioni italiane: "oggi abbiamo in cella 58.087 detenuti per circa 45mila posti letto: 55.646 sono gli uomini, 2.441 le donne. Gli stranieri sono il 35% dei ristretti, ossia 19.818. Mancano Agenti di Polizia Penitenziaria e se non accadono più tragedie più tragedie di quel che già avvengono è solamente grazie agli eroici poliziotti penitenziari, a cui va il nostro ringraziamento. Un esempio su tutti: negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, più di 18mila tentati suicidi ed impedito che quasi 133mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze".

Fonte: Sappe - Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria

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