Addio monete da 1 e 2 centesimi: i prezzi saranno arrotondati. Il vademecum di Confesercenti
In base ad un articolo contenuto nella manovra bis del Governo da inizio anno è stato sospeso il conio delle monetine da 1 e 2 centesimi ma quest’ultime rimangono in corso legale.
Significa che, anche se sono destinate a sparire, le monete da 1 e 2 centesimi potranno essere usate nei pagamenti in contanti per raggiungere la somma da pagare, che tuttavia viene arrotondata per eccesso o per difetto ai 5 centesimi più vicini.
L’arrotondamento, secondo la normativa, avviene solo nei pagamenti in contanti dell’importo da pagare, non sui prezzi, che restano invariati, e non interviene quando il pagamento avviene con moneta elettronica o diversa dal contante.
Per compensare gli effetti degli arrotondamenti la cifra complessiva si paga cosi in contanti: 1 e 2 centesimo sono arrotondati a zero; 3 e 4 centesimi a 5; 6 e 7 centesimi si arrotondano per difetto a 5 centesimi, mentre 8 e 9 a 10.
Intanto la Banca d’Italia, con una specifica nota, ha comunicato alle categorie economiche la possibilità che, nei prossimi mesi di aprile e maggio si registri una possibile una situazione di scarsità delle monetine e ha quindi invitato gli operatori e tenerne di conto, anche favorendo in ogni modo il ricircolo di tali tagli.
Da un punto di vista strettamente contabile lo scontrino riporterà l’importo reale, non quello arrotondato e, in sede di rilevazione contabile dell’incasso l’arrotondamento operato deve transitare a conto economico alla voce “altri ricavi e proventi” se l’arrotondamento è attivo, oppure a quello “oneri diversi di gestione” se passivo.
Confesercenti Empolese-Valdelsa invita le imprese del territorio a tenere ben presenti queste indicazioni e rimane a disposizione degli associati per qualsiasi informazione e chiarimento in merito.
Fonte: Confesercenti Empolese Valdelsa