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Alla ricerca di senso: il vescovo Tardelli incontra gli studenti di Oste

«I giovani come possono ritrovare la speranza? Perchè esistono il bene e il male? Perchè l’uomo tende a distruggere ciò che e’ bello?». Queste sono alcune delle domande che questa mattina gli studenti del liceo artistico "U. Brunelleschi" di Oste di Montemurlo hanno posto al vescovo di Pistoia nel corso di un inusuale botta e risposta tra mons. Tardelli e 150 studenti.

I ragazzi hanno lavorato alcune settimane per preparare l’incontro riflettendo su temi quanto mai attuali anche alla luce degli episodi di cronaca degli ultimi giorni, ovvero: giovani come cercatori di senso, cercatori di felicità, cercatori di bene, cercatori di sorrisi, cercatori di bellezza. Le domande che sono emerse dalle riflessioni sono state rivolte direttamente al vescovo e alla fine hanno toccano i grandi temi dell'esistenza e della giovinezza.

«Ho capito che il senso della vita è spenderla per qualcosa che vale - ha detto il vescovo, invitando i ragazzi a - «cercare le cose vere nel profondo di voi e non nelle cose che sfiorano solo la pelle, le emozioni facili».

Rispetto al tema della fragilità e del cultura dell’ “immagine” il vescovo ha sottolineato che «dobbiamo ricordare che siamo fragili, siamo deboli. Diffidiamo dai modelli che ci fanno apparire tutto bello, tutto facile, tutto di successo. Non ci scandalizziamo della nostra imperfezione». E sul tema della libertà ha aggiunto: « La libertà è uno strumento mirabile, come un rasoio affilatissimo. La libertà senza responsabilità può fare molto male a se stesso e agli altri».

L’incontro è stato organizzato dalle professoresse Elisabetta Sgambato e Michela Cinquilli in collaborazione con Edoardo Baroncelli, direttore l’Ufficio Diocesano per la Pastorale della scuola e dell’educazione e con la piena disponibilità del dirigente scolastico prof. Tiziano Petrucci.
I giovani del Brunelleschi hanno mostrato al vescovo una piccola rassegna dei lavori che hanno partecipato al concorso teologico “I linguaggi del divino” di dicembre 2017.

Fonte: Diocesi di Pistoia

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