Renzi smentisce le accuse: "Abbiamo pagato il pass auto come tutti"
L'ex premier e segretario Pd Matteo Renzi respinge tutte le accuse di Giovanni Donzelli e Francesco Torselli (FdI) in merito al presunto pass gratuito ottenuto dalla moglie per accedere nelle Ztl di Firenze. Ecco come ha parlato su Facebook questa mattina, mercoledì 21 febbraio:
"Alcuni politici del centrodestra, anziché fare il lavoro per il quale sono pagati, hanno pedinato per giorni mia moglie. E poi hanno scattato la foto di Agnese che, tornando da scuola, sta entrando nel Lungarno Diaz, accanto agli Uffizi. Alcuni giornali e molti siti oggi ci sono saltati sopra. E scrivono: Vedete, la Casta? La moglie di Renzi passa dalle corsie preferenziali.
Chiunque conosca Firenze sa che - durante i lavori di questi mesi - quella strada è l’unico passaggio per poter tornare a casa, in via Guicciardini.
Un passaggio obbligato. Chi è residente o comunque ha il parcheggio in centro deve attraversare quella come unica strada per arrivare in Oltrarno. Deve passare di lì. A meno di non scegliere l’elicottero, ma in Piazza Pitti si atterra male. Perché tanta malafede, perché tanto odio? Gli stessi scrivono che la famiglia Renzi parcheggi gratis a Firenze.
Per stare a Firenze noi abbiamo affittato (come molti che stanno in centro) un posto auto in un garage. Pagando come tutti. I giornali e i siti che hanno scritto il contrario potranno devolvere il risarcimento danni all’Ospedale Pediatrico di Firenze, il Meyer.
Io sono abituato al fango che mi gettano addosso: il presunto business dei sacchetti biodegradabili; i Rolex regalati dagli arabi (che sono ancora lì a Palazzo Chigi, intonsi); la Lamborghini a Ibiza; le prove false della Consip (su cui tutti stanno zitti, ultimamente, chissà perché); l’aereo di stato.
Ma perché mettere nel mezzo ancora la mia famiglia? Forse perché sui contenuti non riescono a tirare fuori un’idea? I loro leader nazionali scappano dal confronto TV e allora mandano gli scagnozzi locali a passare le mattinate pedinando mia moglie? Quando vorranno parlare di cosa fare dell’Italia, ci troveranno pronti. Sul lavoro, sul fisco, sulle infrastrutture, sulla cultura, sui figli noi abbiamo delle idee per andare avanti. Perché noi facciamo politica per rendere più forte l’Italia, non per pedinare gli avversari politici con la macchina fotografica".